12 settembre 2015

#apiediscalziperimigrantii a Roma


                                                      Un momento della manifestazione
 
Non proprio tutti a piedi scalzi ,date anche le condizioni metereologiche,ma una folla enorme ha riempito Via Cupa ieri pomeriggio e si è snodata lungo il percorso stabilito ,creando non pochi problemi al traffico.La mancanza di bandiere e di striscioni,se non per quello di apertura al corteo,hanno dato alla manifestazione quel senso di testimonianza e di solidarietà che erano il vero obiettivo degli organizzatori della manifestazione.Il popolo romano c'è insieme a tutti gli altri che contemporaneamente hanno manifestato in tutt'Italia a partire da Venezia, promotrice dell'iniziativa.Il Centro culturale Baobab che ospite una quantità enorme di migranti,costretti spesso anche a dormire lungo i marciapiedi delle vie limitrofe,è assurto a simbolo della solidarietà della città di Roma.Su di esso si riversano i volontari e gli aiuti ( La lista delle cose più necessarie è aggiornata ogni giorno sulla pagina facebook Amici del Baobab (https://www.facebook.com/AmicidelBaobab2?fref=ts) .
Molto si deve ancora fare per abbattere le barriere e gli steccati .Ma soprattutto molto si deve fare perchè governi dispostici ed antidemocratici vengano isolati dal consesso internazionale.Ci riferiamo in particolare all'Eritrea ,Stato che insieme alla Corea del Nord detiene il primato per le sopraffazioni delle più elementari regole democratiche e l'Etiopia ,dove invece il Presidente degli USA nella sua recente visita in Africa, è andato ad omaggiare il governo locale dandogli credibilità e rispetto  internzionale con la sua presenza.Altri provvedimenti invece dovrebbero essere adottati nei confronti del sanguinario Stato Islamico che si rende ogni giorno colpevole di crimini contro l'umanità e il patrimonio culturale .
Finalmente  poi,da quando le rotte dell'immigrazione hanno cambiato la principale direzione,preferendo le vie di terra a quella via mare,e quindi da un coinvolgimento della Grecia e dell'Italia,sono stati invece coinvolti stati del centro Europa come la Serbia e l'Ungheria,il problema è diventato finalmente un problema europeo  e si è assistito quasi ad una gara di chi era più ospitale.Francia e Germania in prima linea ma soprattutto l'Unione Europea decisa ad assegnare ad ogni Stato membro la propria quota di rifugiati.
La situazione ,sebbene sia ancora magmatica e ci sono delle resistenze,in specie degli Stati dell'Europa del Nord e dell'ex blocco sovietico (proprio questi che hanno riversato centinaia di migliaia di immigrati in tutta Europa!),sembra comunque avviarsi dal punto di vista umanitario verso una soluzione condivisa non solo nell’Unione Europea ma anche fuori dal vecchio continente.

Raffaele Fischetto

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