1 settembre 2015

Il Marnetto Quotidiano: GIACIMENTO


Il Marnetto Quotidiano : Giacimento


Provate ad immaginare di stare in un ascensore affollato che si blocca,
il caldo, l'aria che manca, gli spazi ristretti, va via la luce,
alcuni che urlano, altri che si sentono male e la sensazione che nessuno
sente, nessuno può venire in aiuto. Questa situazione è niente rispetto a
quello che stanno patento i profughi nelle stive dei barconi, nelle
celle frigorifere dei camion sigillate e senza aria, persino nel vano
motore di una macchina, tra motore bollente e lamiera rovente.

Se decidi di sopportare tutto questo anche a costo di morire, vuol dire
che quello che lasci è ancora peggiore.

Questo semplice ragionamento inizia a farsi spazio in Europa. Che cessa
- finalmente - di parlare di emergenza e prova ad organizzare
un'accoglienza strutturale e condivisa.
Meglio tardi che mai. A patto che si insista sul lavoro come punto
qualificante di integrazione. Occorre studiare al più presto un
"contratto di accoglienza", che arrivi prima dei caporali ad
offrire
lavoro in cambio dell'alloggiamento per i primi mesi, per dare la
dignità dello scambio a chi è assistito, ma soprattutto per creare
fiducia tra residenti e ospiti.

Solo così si può svuotare il giacimento di paura e ostilità che un
atroce delitto riempie in un attimo, ma che non si svuota neanche di
una goccia davanti all'olocausto dei migranti..

Massimo Marnetto


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