13 giugno 2015

ASPETTANDO IL GIUBILEO.


 
 
 
 
ASPETTANDO IL GIUBILEO.

ALCUNE RIFLESSIONI SULLA SICUREZZA STRADALE E SULLA SEGNALETICA

 
Se nei giornali si legge un articolo che riporta i fenomeni indotti negativi causati dal successo di papa Francesco, che si ripercuotono sulla città di Roma, viene sempre riportato il degrado del solo quartiere Prati, preso d’assalto dal turismo becero dei pellegrini. È vero che la tradizionale denominazione di “rione” si riferisce esclusivamente a quelli storici dentro le mura aureliane di cui, appunto, Prati fu l’ultimo, ma è anche vero che quartiere come neighborhood (come vicinato, circondario) è l’aggregazione di case, edifici e residenze che forma una comunità che ci si identifica. epos

La denominazione e numerazione dei quindici “quartieri” romani risale solo al 1926 e quello Aurelio è uno dei primi: confina con le mura Vaticane e quelle Aureliane, a est con Borgo e Trastevere ma si estende a ovest fino a Primavalle e a nord fino al Trionfale.

La parte più a ridosso del Vaticano è letteralmente sommersa dal degrado del turismo mordi-e-fuggi dei pellegrini incrementato a dismisura dal successo dei papi negli ultimi trent’anni  - Giovanni Paolo II regnò come sesto Sovrano dello Stato della Città del Vaticano dal 1978-2005 innescando la moda del pope-star e cioè del papa mediatico e gran comunicatore.

 

Un nutrito gruppo di cittadini di questa zona che si trova un così ingombrante vicinato, ha iniziato a organizzarsi per fare una serie di richieste che garantiscano la sopravvivenza a quest’ultima follia dell’invenzione dell’Anno Santo straordinario denominato “della Misericordia”. Se non si prenderanno dei provvedimenti di minima “l’Anno della Misericordia” rischierà di fare terra bruciata specialmente nelle zone limitrofe al papato di cui si è appena celebrato l’anniversario dei Patti Lateranensi.

Nell’incontro di giovedì scorso sono emerse parecchie questioni (leggete l’articolo di Mimmo Fischetto ASSEMBLEA CITTADINA ALL'OMBRA DEL CUPOLONE del 12 giugno), qui vorrei sottolineare solo alcuni punti di riflessione che costituiscono richieste di micro-interventi urgenti per la messa in sicurezza del pedone di cui purtroppo nella nostra zona si contano i morti con una certa frequenza:

1.     Le strisce pedonali vanno tutte ridipinte e segnalate anche con insegne luminose (come ad esempio quelle all’uscita dei tunnel in piazzale Gregorio VII )

2.     Va ritarao la cadenza temorale dei semafori pedonali che spesso diventano rossi mentre si attraversa (vanno controllati specialmente quelli a catena che legano le strade e le corsie riservate agli autobus)

3.     Vanno inserite ex-novo delle strisce di attraversamento in corrispondenza delle maggiori fermate di parecchi autobus (ad esempio in via di Porta Cavalleggeri all’uscita del tunnel riservato agli autobus) per non costringere i pedoni a lunghi percorsi per l’utilizzo dei sottopassi non vicinissimi.

4.     I percorsi pedonali vanno protetti con i bollards sia dove non c’è possibilità di costruire i marciapiedi sia dove anche i marcipiedi vanno protetti perché le auto vengono parcheggiate sopra. A tutt’oggi, ad esempio, è impossibile risalire via delle Fornaci fino Villa Pamphili verso l’ambasciata russa (parliamo di circa un chilometro e mezzo).

5.     Inserire i dissuasori di velocità in alcuni punti strategici (dossi, cunette) in alcuni punti strategici dove la segnaletica non è sufficiente.

6.      Alcune strettoie delle strade impediscono ai cittadini l’accesso ai servizi di quartiere come ad esempio alla farmacia di Porta Cavalleggeri da via delle Fornaci dove tra ringhiera del sottopasso, l’ampliamento dell’edicola del giornalaio trasformata in fast food, e i tavolini dei bar e della pizzeria è impossibile far passare una carrozzina (sia questa di neonato o di disabile).

7.     È fondamentale una presenza costante dei vigili in particolare lungo tutta la via Stazione di San Pietro dove i pullman stazionano in doppia fila e per di più con il motore acceso  procurando ai cittadini un inquinamento anche acustico.

8.     È altresì fondamentale il controllo quotidiano dei “nuovi mostri” e cioè di tutte le doppie file comprese quelle delle auto NCC di grossa cilindrata che, non avendo uno stazionamento fisso, invadono le strade dimezzandone la capacità.

9.     Sarebbe opportuno inoltre, regolamentare il traffico commerciale di rifornimento delle strutture commerciali relegandolo solo ad alcuni orari prestabiliti.

 

I cittadini della zona di Santa Maria delle Fornaci/Porta Cavalleggeri/Largo Micara stanno preparando una mozione da presentare al Comune (Prefetto? Commissario?) di richieste urgenti cui seguiranno ulteriori iniziative da qui a dicembre.

 

Ghisi Grütter

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