12 giugno 2015

IL PD HA PARLATO DI MAFIA CAPITALE A LARGO DELLO SCAUTISMO

Ieri sera (11/06/2015) ho assistito - in parte, confesso subito, con l'aiuto della fantasia - a una singolare e originale assemblea politica. Eravamo oltre un centinaio in una sala a Largo dello Scautismo a partecipare all'incontro-dibattito su Mafia Capitale, promosso dai Circoli PD del II Municipio in presenza di Funiciello, commissario degli stessi nominato da Orfini, commissario a sua volta del PD romano, a sua volta nominato da Renzi, segretario nazionale.
Assemblea singolare e proficua perchè? Perchè ad inizio lavori si è deciso, stante la drammatica condizione di eccezionalità in cui si trova il PD romano, infiltrato nel gruppo dirigente e sconvolto nella sua base da Mafia Capitale,   non di procedere secondo lo schema classico rispettoso di ruoli, cariche e gerarchie. Quindi non con il commissario nominato dal Partito ad aprire con il suo intervento, seguito dai consiglieri comunali espressi dal Municipio, dal Presidente dello stesso, e poi in fila dai segretari dei 5 Circoli, per poi, dopo un'ora e mezza di relazioni gerarchiche inevitabilmente esortative, autorassicuranti e giustificazioniste, dare nell'ultima mezz'ora la parola per non più di tre minuti ciascuno ai cittadini militanti di base presenti. Ma, vista l'eccezionalità del terremoto in corso,  si è proceduto secondo uno schema esattamente opposto, e cioè dando spazio e privilegiando interventi, testimonianze, riflessioni, denunce, proposte dei cittadini attuali o ex militanti di base del PD presenti. E quindi hanno preso via via attenzione e spazio centrale le voci di sofferenza e angoscia del dramma collettivo in atto come una salutare, necessaria e pubblica terapia politica, con i dirigenti territoriali del Partito ad ascoltare e il suo popolo a chiedere conto e ragione, a lanciare denunce e invettive e a suggerire e proporre soluzioni possibili. Poi, alla fine, nella mezz'ora finale, in punta di piedi, resi più consapevoli e quasi intimoriti da tanta veemente e comprensibile passione, ecco intervenire sobriamente, in tre minuti di tempo ciascuno, Grippo, Corsetti e Alemanni,  Gerace, e infine le osservazioni del Commissario Funiciello.
Ecco come io avrei voluto si svolgesse la pubblica assemblea del PD del II Municipio sui fatti e misfatti di mafia Capitale «affrontati a testa alta». Invece c'è toccato anche ascoltare, o meglio farci intrattenere dall'amabile e spigliato commissario politico piovuto dal casertano, che inneggiava al favoloso «modello Roma» della gestione Veltroni-Rutelli. Nessuno l'aveva evidentemente informato che Luca Odevaine è stato un loro collaboratore principe - e poi di Zingaretti, e infine di Buzzi e Carminati. E che la spartizione delle risorse, ubiqua e trasversale, di posti e opportunità nelle aziende pubbliche o partecipate secondo una onnivora logica familistico-parentale, era in auge pure allora, senza bisogno che Alemanno la spingesse poi ai suoi estremi perfezionsitico-malavitosi.
L'assemblea si è ahimé svolta nel modo esattamente opposto a quello da me immaginificamente raccontato.
Un piccolo ma interesssante inciso: dei 270 e passa iscritti negli anni scorsi al Circolo PD di Via Catanzaro, presenti in sala non ne ho visti più di una decina. E guarda caso, proprio quelli fin dall'inizio esigua minoranza schierata pro Marino.
Ad essere sincero, con questi dirigenti qui, implicati  o meno che siano nei fatti di Mafia Capitale, e magari del tutto personalmente onesti, da Mafia Capitale temo non si verrà mai fuori.
En attendant la terza tranche.
Gian Carlo Marchesini

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