8 giugno 2015

COALIZIONE SOCIALE

 
 
 
Mafia capitale, Rodotà attacca Renzi: ‘Garantismo ipocrita da Prima repubblica’
 
 
Alcune perle di Rodotà nel suo intervento a Via Frentani
all'incontro sulla Coalizione sociale promosso ieri 6 giugno da Landini.
G.C.M.
 
Il dato significativo e inquietante delle ultime elezioni è stato l'assenteismo, perchè è perdita di fiducia dei cittadini nelle istituzioni, nelle forze politiche, nei loro comportamenti.
Mafia Capitale non è semplice fenomeno di corruzione criminale, è disgregazione dello Stato, oligarchia politica e degenerazione burocratica.
Non è il reddito minimo di cittadinanza a essere una forma di assistenzialismo, come ha dichiarato ieri Renzi, ma è assistenzialismo quello che il suo governo, con il jobs act, ha fatto e fa nei confronti delle imprese.
Renzi , nel rapporto tra politica e magistratura, si dichiara garantista, ma il suo è garantismo peloso e ipocrita, di derivazione Prima Repubblica. I politici e i servitori dello Stato devono rispettare quello che dice l'articolo 54 della Costituzione, e cioé adempiere alle loro funzioni con disciplina e onore.
Renzi, che si direbbe pienamente d'accordo con la Tathcher nel ritenere che la società non esista,  è contrario non solo ai corpi intermedi e al sindacato, che teme e attacca perché non vuole voci di contrasto e dissenso,  ma è del tutto ostile a qualsiasi forma di movimentismo,quando invece la democrazia si salva se sprigiona tutta la creatività sociale attraverso l'impegno di gruppi, comitati, associazioni, movimenti.
Siamo oggi arrivati a un punto tale che c'è bisogno urgente di ricostruire l'etica civile e pubblica. Oggi c'è più da temere dai poteri leciti che non da quelli illeciti. E' in discussione la democrazia, la si vuole senza popolo e senza società, la si pretende decidente quando in realtà si punta a imporne una autoritaria.
Bisogna rimettere al centro i diritti sociali e i beni comuni: lavoro,  istruzione, salute, città, ambiente.
Quella della Coalizione sociale è una sfida e una scommessa oggi necessaria che dobbiamo raccogliere e vincere. E ricordiamoci che anche Marx usava spesso e riteneva necessaria la parola coalizione, facendola però sempre derivare da confronto, conflitto e perfino  collisione.
Rodotà ha concluso citando i versi di quella canzone storica delle mondine in lotta: sebben che siamo donne paura non abbiamo, perché abbiamo delle belle e buone lingue e in lega ci mettiamo. Non dobbiamo cioè tacere per paura, dobbiamo parlare e denunciare e farlo insieme, perché solo così mettiamo in campo la forza determinante della maggioranza oggi  nei suoi bisogni e diritti oppressa.

Nessun commento:

Posta un commento