Alla Giunta comunale
Ai capigruppo consiliari
Ai consiglieri comunali
L’ULTIMA
OCCASIONE PER SALVARE ROMA :
SOSPENSIONE
DELLE NUOVE DELIBERE DI ESPANSIONE URBANA
E
MORATORIA DELLE PREVISIONI CHE CEMENTIFICANO ANCORA
L’AGRO
ROMANO
La
rete di comitati, le associazioni
ambientaliste
e
culturali e di tutela del territorio,
che hanno come fine la
tutela del patrimonio ambientale-storico, il rispetto e la conservazione di
tali ricchezze secondo l'art.9 della Costituzione, fanno appello al Sindaco di
Roma e al Consiglio comunale per sospendere la votazione delle nuove delibere
di espansione urbana e dichiarare una moratoria di tutte le previsioni
urbanistiche previste dal piano urbanistico vigente che prevedono un’ulteriore
cementificazione dell’agro romano ancora intatto
E’ urgente la
verifica della sostenibilità ambientale ed economica del PRG anche per le nuove
ulteriori previsioni edificatorie conseguenti all’adozione del “Piano Casa”
varato dalla Regione Lazio e inoltre tenendo conto delle tante illegalità
commesse sul territorio che stanno venendo alla luce con l’inchiesta “Mondo di
Mezzo”.
Siamo
infatti convinti che il principale problema del recente passato
di Roma è l’espansione urbanistica incontrollata e caotica che, specie
attraverso l’invenzione dei “diritti edificatori” e delle “compensazioni
urbanistiche”, ha favorito la libertà di
speculare e di depredare il territorio senza nessuna strategia di medio-lungo
termine, in spregio delle corrette regole della pianificazione.
Questo metodo dissennato ha
generato un degrado enorme e diffuso, portando Roma a diventare una città con
servizi pubblici inadeguati e contribuendo al dissesto del bilancio comunale. Oggi,
in piena crisi economica e sociale, si continua a proporre lo stesso metodo
basato sull’espansione edilizia incontrollata, sulle grandi opere come l’autostrada
Roma/Latina e nuovo GRA e sui grandi eventi come il progetto dello stadio per
l’AS Roma e la proposta di candidatura delle Olimpiadi 2024.
Roma,
infatti, ha subito un’espansione urbana troppo estesa e il consumo di ulteriore
territorio agricolo ancora libero da edificazioni deve essere assolutamente
scongiurato. Il consumo di suolo, infatti, anche per le politiche per la mobilità fin qui
attuate che hanno puntato tutto sul
trasporto privato, non ha consentito il raggiungimento dell’obiettivo di
realizzare reti pubbliche su ferro - a differenza di quanto fatto in Europa-Tali
politiche hanno generato faraonici ulteriori progetti per grandi infrastrutture
automobilistiche (la Roma-Latina e il nuovo GRA) con gravissimi danni alla
virtuosa economia agricola di prossimità utile alla Capitale e alla tutela dei
beni paesaggistici.
Il consumo di suolo, infine,
è la causa dell’insostenibile debito accumulato dalla Capitale. Gli
amministratori di Roma sono stati capaci, come afferma la relazione del
Commissario governativo depositata al Parlamento nel 2014, di accumulare un
debito che si aggira intorno ai 22 miliardi di euro ed è tuttora in crescita nonostante il taglio di
servizi sociali e - addirittura - la
cancellazione di linee di trasporto pubblico. A parziale copertura di questo debito
l’amministrazione vuole mettere in vendita i beni comuni (i nostri beni!!)
compreso il suolo invece di tutelarli
anche con provvedimenti d’emergenza come sarebbe d’obbligo.
Siamo
in tal senso convinti - e con noi un sempre maggior numero di comitati locali e
di associazioni di cittadini - che per risolvere la crisi della città e
avviarla verso una prospettiva sostenibile non si possano ripercorrere le
vecchie strade che hanno portato al fallimento.
E’
fondamentale ribadire ancora una volta che:
- il suolo, specialmente quello agricolo, e
con esso il paesaggio, è una risorsa non rinnovabile, la cui essenza non si
limita a quella di semplice bene d’uso ma conserva la
cultura dei luoghi
e la memoria delle
generazioni e una
volta impermeabilizzato non è più recuperabile;
- l’ambiente, il paesaggio,
le aree verdi e il suolo agricolo sono elementi portanti per la qualità della
vita degli abitanti e sono minacciati da un'espansione urbanistica dannosa
che sta costantemente depauperando gli ambienti naturali, agricoli e
periurbani;
- nonostante il mancato
sviluppo delle Reti Ecologiche, progetto avviato dall'Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambientale e recepito dalle Regioni ma purtroppo finito
schiacciato dagli interessi privati, la richiesta di spazi verdi e sani dove
poter vivere degnamente è aumentata da parte della popolazione;
- gli attuali strumenti di
pianificazione, pur nelle significative differenze, partono da un’analisi dello
status delle risorse ambientali, spesso trascurando i processi eco-sistemici,
le interazioni dinamiche e di controllo dei processi stessi, in particolare le
loro relazioni con i fattori economici e sociali. La salvaguardia e il
ripristino dei servizi eco-sistemici, ruolo chiave per la vita sulla terra e il
benessere umano, sono fra le priorità individuate nella strategia nazionale
sulla biodiversità, di cui il Lazio è il più importante depositario del
Paese.
E’
poi indispensabile ricordare che:
- il sindaco Marino aveva
garantito nel 2013 un deciso cambiamento promettendo di scegliere la
"rigenerazione dell'esistente" in alternativa alla nuova fase di edificazione
in atto;
- esiste a Roma una quantità
enorme di residenze nuove invendute: le stime più attendibili parlano di uno
stock abitativo compreso tra 150 mila e 200 mila abitazioni invendute e mai
abitate
- le illegalità commesse sul territorio che continuano a venire alla luce (dalle promesse
non mantenute di servizi pubblici con i cosiddetti “piani di recupero” e “piani
di riqualificazione” urbana, le "opere a scomputo" nelle ex borgate,
gli abusi commessi nella vendita e nell'affitto di alloggi costruiti con
finanziamenti pubblici, etc..);
- l'avvio del "Piano
Casa" varato dalla regione Lazio di cui nessuno conosce il numero delle
domande presentate e i relativi effetti sul territorio e i cui progetti
prevedono il solo parere degli uffici
tecnici.
LE
RICHIESTE DELLA RETE DEI
COMITATI
Conseguentemente,
vista l'assenza di misure di rottura con il passato, a oltre due anni dall’insediamento
di questa Giunta e dalle sue promesse elettorali, la rete dei comitati e le
associazioni ambientaliste e culturali e di tutela del territorio tornano a
chiedere:
A) UNA MORATORIA IMMEDIATA
DI TUTTI I PROVVEDIMENTI URBANISTICI ALL’ORDINE DEL GIORNO DELL’ASSEMBLEA
CAPITOLINA, DI QUELLI GIA’ ISTRUITI O IN CORSO DI ISTRUTTORIA, che distruggerebbero per sempre quello
che è rimasto dell’Agro Romano e nelle residue aree ancora libere della
cosiddetta città consolidata ;
B)
LA CANCELLAZIONE DEGLI ARTICOLI DELLA NORMATIVA TECNICA DEL VIGENTE PRG CHE
INTRODUCONO I “DIRITTI EDIFICATORI”, fondati su un istituto giuridico inesistente nella
legislazione urbanistica nazionale. Infatti l’amministrazione comunale ha il
diritto/ potere di variare le destinazioni d’uso del territorio senza nessun
obbligo risarcitorio;
C)
LA FINE DELLA PRATICA DELLE COMPENSAZIONI (quasi sempre
collegata proprio ai “diritti edificatori”). Pratica nata per acquisire a verde
pubblico alcune aree dei parchi regionali e che è stata trasformata in un
improprio strumento per la gestione dell’urbanistica a tutto vantaggio della proprietà
fondiaria speculativa. In tal senso vanno anche cancellati tutti gli articoli
delle norme tecniche di Prg che definiscono le compensazioni;
D)
LA CESSAZIONE DEGLI “ACCORDI DI PROGRAMMA” COME GRIMALDELLO PER VARIARE IL
PIANO REGOLATORE che escludono da ogni controllo e
partecipazione i cittadini determinando immediati profitti ai privati, senza
alcuna garanzia sulla realizzazione delle opere pubbliche, tanto che,
paradossalmente, molto spesso non sono poi portate a termine (se non
addirittura mai iniziate) proprio le opere che avevano giustificato
l’approvazione degli accordi;
E) LA MESSA IN SICUREZZA DEI TERRITORI
INTERESSATI DAI DISSESTI IDROGEOLOGICI E DAI RIPETUTI ALLAGAMENTI dovuti ad una cementificazione selvaggia che
movimenta e impermeabilizza il suolo, tomba i fossi e a un sistema fognario
sottostimato (nuove cementificazioni) o inesistente (borgate ex abusive)
F) IL RECUPERO, la riqualificazione energetica, la messa in
sicurezza E IL RIUSO DELLE AREE E
DEGLI EDIFICI PUBBLICI DISMESSI, specialmente a fini sociali, con il
coinvolgimento dei cittadini;
E) IL CENSIMENTO DEGLI EDIFICI SFITTI -PUBBLICI
E PRIVATI- VUOTI E INUTILIZZATI DELLA
CITTA’ DI ROMA insieme al quadro
chiaro del numero dei contratti di affitto passivo e gli importi dei contratti
di affitto passivo per le attività istituzionali o per l’assistenza alloggiativa
delle famiglie in stato di bisogno;
G) LO STATO DI INDEBITAMENTO DEL COMUNE DI
ROMA comprensivo di quanto calcolato dalla relazione
consegnata al Parlamento nel 2014 dal Commissario per la determinazione del
debito consolidato della Capitale;
H) LA TUTELA DEGLI STANDARD URBANISTICI DEI
QUARTIERI CONSOLIDATI (aree verdi, servizi pubblici esistenti e la differenza
con gli standard obbligatori di legge) anche
al fine di scongiurare ulteriori speculazioni sulle aree già destinate al
soddisfacimento degli standard;
I) LA TUTELA DELLE AREE SENSIBILI (ambiente, rete
ecologica, ecosistemi, biodiversità, patrimonio naturale, paesaggio)
L) L’APPROVAZIONE
DI UNO SCHEMA DI CONVENZIONE GENERALE CONSERVATIVO E PIÙ ATTENTO AL TERRITORIO,
che preveda l’obbligo dei piani di zona
da effettuarsi a cura dell’amministrazione in via prioritaria a qualsiasi
proposta edificatoria. La recente proposta della Giunta comunale va nella
direzione esattamente opposta;
M) LO STATO DI INDEBITAMENTO DEL COMUNE DI
ROMA comprensivo di quanto calcolato dalla relazione
consegnata al Parlamento nel 2014 dal Commissario per la determinazione del
debito consolidato della Capitale.
La
rete dei comitati e le associazioni ambientaliste e culturali e di tutela del
territorio ritengono dunque necessario, prima
di tornare a votare delibere di ulteriori edificazioni, che l’amministrazione
dimostri di avere un quadro completo ed esaustivo dell’attuale situazione
urbanistica della città e che renda pubblici tutti i dati precedentemente
elencati esponendolo ai cittadini nella Conferenza Urbanistica promessa
dall’assessore all’Urbanistica Caudo.
In tale conferenza ci
aspettiamo contestualmente le risposte a quanto proposto dai residenti dei Municipi
e formalizzato nelle cosiddette “Carte dei Valori".
Segue la firma dei comitati e delle associazioni sottoscrittrici
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