All’inizio, quando il governo Papandreu ha scoperchiato il vaso di Pandora e ammesso che i suoi predecessori avevano truccato i bilanci, il problema era di dimensioni molto contenute.
Persone meno sciocche dei governanti europei, sarebbero riuscite a risolverlo senza troppo scalpore, con costi bassissimi, e lasciando credere ai cittadini di essere grandi statisti.
Invece si è voluto rendere ossequio al metodo rigoristico (quello stesso che ha fallito in estremo oriente e ovunque nel mondo), cosicchè il bubbone si è riempito di pus, infettando e mettendo a rischio non la sola Grecia, ma la stessa Europa dell’Euro.
La affermazione che i denari imprestati sono stati sperperati dai governi greci è fondatamente contestabile. I denari prestati sono serviti praticamente soltanto per ripianare i crediti vantati dalle economie di due paesi: Germania e Francia Sono stati dati con partita di giro..
Qui entra in discussione un ulteriore tema: ho detto che è stato scoperchiato il vaso di Pandora. Questo presuppone ignoranza del contenuto e stupore per le serpi che ne escono.
L' analogia non regge.
Le banche e gli imprenditori tedeschi e francesi (gli altri seguivano a molta distanza) sapevano benissimo lo stato reale dei bilanci e della economia greci. La UE ha esaminato i numeri prodotti dalla Grecia all’ atto del suo ingresso nell’area euro, con voluta superficialità, fingendo di non sapere. Lascio a costruttori di retroscena la ricerca delle ragioni politiche sottostanti. Quelle economiche sono evidenti.
I due paesi “guida di questa orrenda Europa (uno, ‘per la verità. L’altro è – perdonate l’espressione forte – l’utile idiota che copre le pudenda della Merkel) hanno dato prova di lungimirante democrazia accogliendo gli altri paesi dell’ euro nel novero dei finanziatori del debito greco. I costi delle perdite delle economie tedesca e francese sono stati spalmati con generosità su tutta l’Europa della moneta unica.
La Grecia è sicuramente colpevole. I governanti europei dei 18 paesi?.
Il FMI, chiamato sempre a dettare le regole del rigore, costruendo ovunque disastri, ha ammeso che, oggi, non ci sono soluzioni economiche al problema greco. Ci vorrebbero almeno 50 miliardi di euro, forse rimborsabili in tempi tanto lunghi da costituire, in realtà, un regalo.
Ripeto allora che, quando si è di fronte a problemi la cui soluzione è obbligata, le discussioni su chi sia il colpevole, possono essere materia di chiacchiere (come le nostre), ma la soluzione continua ad essere obbligata . Si può gridare al mondo che i greci sono dei delinquenti bugiardi e che i loro governanti sono esecrabili, ma, se si vuole che la Grecia rimanga in Europa, non c’è altro da fare che tagliare il debito.
Oppure si deve espellere la Grecia, come gli esaltati, che si amputano la mano artefice di una inaccettabile malefatta.
Personalmente ho motissimi dubbi che il carrozzone “Europa” come è stato costruito da questi piccoli politici, non sarà squassato da una crisi mortale della loro insensata costruzione, riportando alla ribalta moribondi e stritolabili stati nazionali.
Qui però, vale la pena di fare due citazioni storiche.
Non ho mai tirato in ballo queste evidenze del passato non lontano, perchè so che la storia non insegna un bel niente e perchè non bisogna giustificare la sventatezza di governanti e la furbizia di popoli, ricorrendo a giustificazioni storiche (vale per la Grecia, ma anche per l’Italia e per molti altri paesi nel mondo).
Questo non toglie che, se si vuole essere razionali e non lasciarsi trascinare dalla emotività (spese mediche greche crollate, mortalità infantile schizzata alle stelle...sembra l’ irata pretesa biblica: i peccati dei padri ricadano sulle teste dei figli...), questi momenti storici devono essere considerati:
· Fine della prima guerra mondiale. Le riparazioni cocciutamente pretese dalla Francia, contro il parere degli altri vincitori (Keines lo racconta benissimo) mette in ginocchio la repubblica di Weimar e prepara la strada al nazismo.
L’ottusa intransigenza di uno solo fa precipitare l’Europa in uno dei suoi periodi più bui
· Fine seconda guerra mondiale. Alla Germania sono comminate sanzioni irrealistiche. La responsabilità del Terzo Reich nella distruzione dell’Europa e nella carneficina umana, insieme alla follia della “soluzione finale” è così grande e palese che ( con la solita ipocrisia) i vincitori decidono che la pena inflitta alla Germania deve essere esemplare. Non ripetono però l’errore commesso dalla Francia e (con la stessa ipocrisia) dopo lunghe incertezze, i debiti di ogni tipo della Germania vengono cancellati con un tratto di penna.
Le responsabilità della Germania erano odiose e del tutto non comparabili con le miserie da ladri di polli dei truffaldini governanti greci, ma i politici della breve temperie post seconda guerra mondiale erano di pasta ben diversa dai modestissimi leader attuali.
La storia si ripete con grandi o piccole similitudini, ma non insegna mai niente.
Torno a dire quello che ho scritto di Tsipras: ha il merito di ricordare a tutti che il problema è politico; poi ciascuno lo giudichi come vuole.
Vorrei infine accennare al problema dell’Europa: Dovrebbe essere uno stato federale. Non lo sarà mai se continueremo a baloccarci con la riforma dei trattati. E’ l’assetto istituzionale che deve essere totalmente rifatto. Il consiglio dei Capi di Stato e di governo deve scomparire e lasciare il posto a un vero parlamento e a un vero governo con dei comtrappesi veri di garanzia.Gli stati nazionali devono scomparire e lasciare il posto ad aggregazioni naturali e non forzose.
Utopia? Sì. Con questi ridicoli leader la strada è segnata. Anche quella del mondo.
Umberto Pradella
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