4 luglio 2015

Recensione film:RUTH&ALEX-L'amore cerca casa di Richard Loncraine





RUTH & ALEX – L’AMORE CERCA CASA
Richard Loncraine
 
Locandina Ruth & Alex - L'amore cerca casa
 
 





RUTH & ALEX – L’AMORE CERCA CASA di Richard Loncraine è una classica commediola newyorkese come il cinema ci ha abituato ad apprezzare. Il film è garbato ma poco convincente. Forse è proprio la storia, tratta dal romanzo di successo Heroic Measure di Jill Ciment, a essere poco persuasiva. Si svolge a Brooklyn - quartiere diventato di moda, sullo sfondo di una New York ben fotografata, che sembra essere la vera protagonista. Chi non ricorda i fotogrammi di “Manhattan” di Woody Allen con i protagonisti (Allen e Keaton, appunto) seduti in panchina di fronte all’East River sotto il Williamsburg bridge? Varie sono le inquadrature analoghe nel film RUH & ALEX.

Diane Keaton e Morgan Freeman sono due bravi ed esperti attori icone del cinema internazionale che fino ad ora non avevano ancora condiviso lo stesso set, ed è proprio sulla loro recitazione che si basa il film.

Alex è un pittore afroamericano che ha avuto successo in passato, Ruth un’insegnante in pensione. Vivono da quarant’anni in un luminoso appartamento di Brooklyn all’ultimo piano con una grande vista - sopra c’è anche un terrazzo adibito a orto - ma senza ascensore. Invecchiando insieme anche alla loro amata cagnetta Dorothy, decidono di mettere in vendita l’appartamento sia per ricavarci una somma importante, sia perché affaticati per dover salire e scendere le scale a piedi.

Affidano all’efficiente nipote Lily (una brava Cinthia Nixon, l’avvocatessa di “Sex in the City”), agente immobiliare, le trattative per la vendita. Da qui, una serie di buffe situazioni e la descrizione di varie persone strane.

Nell’arco di tempo di tre giorni, hanno modo di cambiare la loro idea rilanciando se stessi e il loro affetto reciproco. L’happy end un po’ mieloso rappacifica gli animi degli spettatori e il film raggiunge lo scopo di far dimenticare il resto del mondo facendoci concentrare solo sulla tenerezza, perfino nei confronti del giovane attentatore che ha tenuto in ostaggio una donna sul ponte di Brooklyn.
 
Ghisi Grütter

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