Proponiamo ai nostri lettori il post di Marchesini pubblicato su fb,un commento alla rimpatriata di ex e nostalgici della buona politica (??!!) organizzata ieri da Rutelli.Veramente senza parole.
A volte ritornano.
Morassut e Fassina che dichiarano di essere presenti al convegno «perché lì ci sono tante competenze da apprezzare». Marchini che sorride fiero ricordando che è stato iniziato alla politica, ancora ragazzo, proprio da Rutelli. Athos De Luca e Fabrizio Panecaldo che raccontano con l'occhio ancora umido le lacrime versate dai consiglieri PD al momento di apporre la loro firma per sfiduciare Marino. Ileana Argentin che fa outing e dice orgogliosa la sua sul sindaco defenestrato: «Era un puro, ma del tutto isolato. Noi del PD non potevamo che cacciarlo.» Tutto il ceto trasversale e variopinto del generone politicante romano si è l'altro giorno riunito intorno a Rutelli per cercare protezione e conforto. Sono gli orfani della politica come privilegio, del posto sicuro e protetto, quelli che della politica si sono serviti per costruirsi una immagine pubblica, una carriera, un ruolo. Le cronache segnalano che c'erano pure Dagospia con i suoi due cani e l'ex first lady Barbara Palombelli in jeans e piumino. Si è rimesso in moto il mondo/mercato di chi, magari non partecipando attivamente in proprio, ma a Mafia Capitale comunque non si è efficacemente opposto. Ha cioè fatto parte, consapevolmente o meno, del Mondo di Sopra di cui si sono serviti Buzzi e Carminati per le loro imprese criminali. Ne sono stati come minimo gli utili idioti funzionali. A me ricordano i vampiri di Per favore non mordermi sul collo di Polanski. Sono in crisi di astinenza, gli manca la iugulare in cui affondare le zanne. Marino, Pignatone, Sabella e i loro collaboratori fidati sono stati gli specchi ustori capaci di stanarli e smascherarli. Ora, passato il pericolo, tornano famelici all'attacco guidati da chi li ha consegnati sconfitti alla Polverini e ad Alemanno. Rutelli annuncia che non basta a risolvere i problemi di Roma un uomo solo al comando, di uomini capaci ce ne vogliono cento. Infatti, dimenticavo di dire che al convegno ha partecipato pure Paolo Cento, responsabile SEL romano.. Con lui ora possono finalmente girare La carica dei centouno.
Morassut e Fassina che dichiarano di essere presenti al convegno «perché lì ci sono tante competenze da apprezzare». Marchini che sorride fiero ricordando che è stato iniziato alla politica, ancora ragazzo, proprio da Rutelli. Athos De Luca e Fabrizio Panecaldo che raccontano con l'occhio ancora umido le lacrime versate dai consiglieri PD al momento di apporre la loro firma per sfiduciare Marino. Ileana Argentin che fa outing e dice orgogliosa la sua sul sindaco defenestrato: «Era un puro, ma del tutto isolato. Noi del PD non potevamo che cacciarlo.» Tutto il ceto trasversale e variopinto del generone politicante romano si è l'altro giorno riunito intorno a Rutelli per cercare protezione e conforto. Sono gli orfani della politica come privilegio, del posto sicuro e protetto, quelli che della politica si sono serviti per costruirsi una immagine pubblica, una carriera, un ruolo. Le cronache segnalano che c'erano pure Dagospia con i suoi due cani e l'ex first lady Barbara Palombelli in jeans e piumino. Si è rimesso in moto il mondo/mercato di chi, magari non partecipando attivamente in proprio, ma a Mafia Capitale comunque non si è efficacemente opposto. Ha cioè fatto parte, consapevolmente o meno, del Mondo di Sopra di cui si sono serviti Buzzi e Carminati per le loro imprese criminali. Ne sono stati come minimo gli utili idioti funzionali. A me ricordano i vampiri di Per favore non mordermi sul collo di Polanski. Sono in crisi di astinenza, gli manca la iugulare in cui affondare le zanne. Marino, Pignatone, Sabella e i loro collaboratori fidati sono stati gli specchi ustori capaci di stanarli e smascherarli. Ora, passato il pericolo, tornano famelici all'attacco guidati da chi li ha consegnati sconfitti alla Polverini e ad Alemanno. Rutelli annuncia che non basta a risolvere i problemi di Roma un uomo solo al comando, di uomini capaci ce ne vogliono cento. Infatti, dimenticavo di dire che al convegno ha partecipato pure Paolo Cento, responsabile SEL romano.. Con lui ora possono finalmente girare La carica dei centouno.
Gian Carlo Marchesini
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