Patrizia Paglia è una donna gentile,sincera aperta , disponibil..Sempre in prima linea quando c'è da dare una mano e aiutare il prossimo.Volontaria al Baobab in tutti questi mesi non si è risparmiata dando umanità ma anche ricevendone .Una ricchezza culturale che l'ha accresciuta ,un amore ricambiato che certamente rimarrà come un punto incancellabile nella sua anima.
Quello che segue è un suo post pubblicato su fb.Grazie Patrizia!
Il Baobab non c’è più!! Non c’è più un centro policulturale dove tutti
potevano andare ad ascoltare musica. vedere spettacoli, parlare, seguire
dibattiti, mangiare piatti tipici eritrei, assistere alla cerimonia del
caffè ecc. Non c’è più un centro che per 12 anni ha accolto senza fissa
dimora e migranti non invadendo il quartiere e rispettando tutte le
persone che accoglieva. Non c’è più quel luogo che questa estate ha
ospitato 35.000 migranti transitanti consentendo a tutta
la città di Roma di farli passare senza creare eccessivi problemi
igienici o sociali e che ha inoltre permesso a migliaia di volontari di
sentirsi parte attiva di un avvenimento incredibile e di vivere una
esperienza così particolare, patrimonio sicuramente di pochi. Per me e
in me rimangono tanti ricordi bellissimi e l’orgoglio e il piacere di
aver creduto da sempre ad un progetto( forse troppo avanzato in questa
città dove si chiudono i teatri e i luoghi di incontro) in cui cultura
ed emigrazione si sostenevano a vicenda creando una nuova idea di
integrazione. Rimane la consapevolezza dell’importanza di un centro di
accoglienza gestito da migranti con competenza e professionalità per i
migranti,anche se ritengo che questa idea fosse un po’ troppo
rivoluzionaria nella nostra Italia buonista, ma europeocentrica. Sono
felice di aver contribuito ad aiutare tante persone disperate in fuga
dalla guerra e dalla fame, di aver incontrato persone meravigliose come
Meron, Selam, Ibrahim , Modest, Domenico, Daniela, Harena, Molugheta,
Giacob,Admin, Caramu e tanti altri ( erano 32 gli operatori del
Baobab), che con il loro lavoro assiduo hanno permesso a me e a tanti
volontari di divenire protagonisti di una esperienza unica. Sono
contenta di essere da sempre amica di Daniel che ha dato vita al Baobab
e al suo progetto. Spero che altri cento Baobab fioriscano con i
loro colori di pace anche nella mia città.
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