Domani è festivo,e magari i nostri lettori hanno voglia di andare al cinema.Vediamo cosa suggerisce la nostra amica Ghisi.
MON ROI
MON ROI
Maïwenn Besco
Emanuelle Bercot e Vincent Cassel
L’homme fatale
“Mon Roi” è un film inquietante sull’amore, sui rapporti di
coppia, sulle dipendenze e sull’impossibilità di essere “normali”.
La protagonista Tony (la bravissima Emanuelle Bercot) è un
avvocato che proprio non riesce a farsi piacere un suo simile, un
professionista o un laureato con un’identità lavorativa certa e definita; una
sera in discoteca rincontra Georgio, un tipetto niente male di cui aveva già
intuito l’inaffidabilità qualche tempo prima. E proprio lì scoppia la passione.
Georgio (un formidabile Vincent Cassel) è più Casanova che Don Giovanni,
cioè non è solo un collezionista di donne ma uno che, probabilmente, ogni volta
s’innamora buttandosi a capofitto nella nuova relazione. Gestisce un ristorante
frequentato da gente del mondo della moda. Dice ti amo alla sua compagna la
prima volta che fanno l’amore – ma ci crede veramente! - e dopo pochissimo dichiara di volere un
figlio da lei. Proprio da lei, una donna normale
con un lavoro normale e con un fisico
normale non da modella né da velina
come varie altre ragazze che l’hanno preceduta nel cuore di Georgio. Lui le dice
scherzando “ io sono il re degli stronzi” senza forse sapere quanto sia
profondamente vero. Georgio è un Moloch,
divora la vita e le persone.
Sono proprio questi i grandi seduttori, gli uomini che
piacciono di più alle donne (specialmente a quelle con un senso materno): bugiardi,
affabulatori, pieni di contraddizioni, lunatici, piccoli o grandi imbroglioni,
affetti da peterpanismo. Lo si
capisce da subito ma se ne è maledettamente attratti e, una volta entrati nella
tela del ragno, non si sa più come uscirne e districarcisi. Il loro rapporto
all’inizio è molto intenso un vero innamoramento che man mano si trasforma in
una forte conflittualità dopo che lei rimane incinta e che si sono sposati. La presenza ingombrante
di Margot, ex donna di Georgio, tossicomane e autodistruttiva di cui lui si
prende cura, minaccia la serenità della coppia creando tensioni e gelosie.
Ma perché Tony non riesce a liberarsi di lui né tantomeno a
a distaccarsene? In fondo lei possiede un versante autodistruttivo (si ferisce
con il vetro della finestra, cade con gli sci sciando con un’andatura troppo veloce
e così via.). Anche nella clinica di riabilitazione, dove è per mesi degente
dopo l’incidente che le ha spezzato i legamenti del ginocchio destro, fa
amicizia con un gruppetto di “diversi” da sé: più giovani, immigrati o di prima
generazione in terra di Francia, nullafacenti e nullatenenti.
Gli interpreti sono strepitosi: Vincent Cassel dà vita a un
personaggio seduttivo che abbiamo la sensazione (ahinoi) di aver incontrato
nella vita, mentre Emanuelle Bercot con questo film presentato a Cannes nel
2015 vince (ex-aequo) il premio per la migliore interpretazione femminile.
Maïwenn Besco, la bellissima regista francese, riesce bene a
entrare nei meandri della coppia. I suoi film spesso partono da dolorose
esperienze personali; ad esempio, avendo subito maltrattamenti e vessazioni
psicologiche dai suoi genitori, arriverà a montare la storia di “Polisse” del
2011 incentrata sulla violenza dei minori. Lo stesso “Mon Roi” sembrerebbe
essere stato ispirato dal play-boy
Jean-Yves Le Fur secondo compagno della Besco, dopo essere stata lasciata dal
marito con Luc Besson (coazione a ripetere?).
La regista con Emanuelle Bercot - che è anche la
sceneggiatrice del film - ha fondato la società di produzione MAI.
Ghisi Grütter
Ghisi Grütter
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