DUE FINESTRE SU PIAZZA NAVONA
Anna Marocchi, storia di una donna coraggiosa
Mi stavo chiedendo proprio perché tante persone scrivano
libri autobiografici, quando Anna Marocchi – che ho conosciuto principalmente
in quanto moglie di un mio collega – mi manda generosamente una copia di questo
suo (secondo) libro appena uscito. Anna è una donna molto bella ancora oggi,
nata nel 1936, è stata una delle poche eroiche ragazze che si sono iscritte
alla Facoltà di Architettura di Roma negli anni ’50. Questi studi universitari
erano considerati, all’epoca, molto duri e difficili, sicuramente non adatti a
una ragazza.
Anna Marocchi ha avuto una vita piena di soddisfazioni sia
dal punto di visto lavorativo sia da quello famigliare: moglie e madre di due
bellissime figlie (una delle due è l’attrice di successo Galatea Ranzi). Anna
Marocchi è una donna schietta ed estroversa consapevole dei privilegi che ha
avuto, ma anche caparbia e tenace per cui molti traguardi raggiunti li ha potuti
ottenere grazie alla sua costanza e grande determinazione.
Io penso che il desiderio di scrivere di sé, andando in là
con gli anni, venga per riviverne gli attimi preziosi e per fissarli nella
memoria, ma anche e soprattutto per lasciare una testimonianza a figli e nipoti
di un mondo che sta sparendo se non è già del tutto sparito: una preziosa
documentazione di quanto fossero diverse le nostre vite solo mezzo secolo fa.
In una realtà come quella di oggi dove tutto è immediato e contemporaneo, il
sapere è orizzontale e le amicizie sono virtuali, il fattore “tempo” vuole
essere notato e memorizzato, e per di più il libro resta.
Anna ripropone al lettore una Roma in bianco e nero che si girava
in lambretta in un’epoca preconsumistica piena di speranze per il futuro. Infatti,
leggendo il libro della Marocchi sembra proprio di vedere il film “Vacanze
Romane” di William Wyler, interpretato da Audrey Hepburn e Gregory Peck. Era
un’epoca dove si trovavano abbastanza facilmente le case in affitto in centro e
Anna ebbe la fortuna di trovarne una, appena sposata, in Piazza Navona!
Era un mondo dove, negli studi degli architetti le
prospettive si facevano a mano posizionando con cura i punti di vista, e i
genitori erano genitori e non “amici”. L’educazione non era certo permissiva e
il sesso era tabù. Un’Italia ipocrita e democristiana che abbiamo combattuto ma
che, ahimè, talvolta rimpiangiamo quando vediamo attorno a noi tanta volgarità
diffusa.
Il libro è corredato di foto dell’epoca ma anche di disegni
e piante delle sue case quale prezioso materiale d’archivio. Mi piacerebbe se
Anna mettesse insieme i vari racconti di queste “decadi vissute” per farne un
grande unico grande romanzo della sua vita come testimonianza di una donna
coraggiosa e di una Roma che fu.
Ghisi Grütter
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