Rompendo il suo abituale riserbo,il direttore di Tre Righe invia ai nostri lettori un consiglio per i regali di Natale.Grazie Carlo
Un amico
comune mi ha confidato un’ idea che si appresta a realizzare: regalare, in
occasione del Natale, il libro di Eugenio Manca ai nipoti, ai parenti, agli
amici. Ho fatto il conto, mi ha detto, e comprerò in libreria una decina di
copie. E spendo poco, regalo un ottimo libro, scritto da un amico che ho tanto
apprezzato in vita, infine contribuisco a fare sapere il pensiero di valorosi
uomini di cultura degli anni passati, che ci misero in guardia. Il titolo del
libro è appunto “Non li abbiamo ascoltati. Peggio per noi”.
Ho risposto
al nostro amico che si deve affrettare. Per comprare dieci libri deve fare il giro di alcune librerie in
quanto negli scaffali troverà al massimo due o tre copie.
Il consiglio che gli ho dato è quello di farli ordinare dal libraio.
Arriveranno in pochi giorni.
Ma l’idea
del regalo natalizio con il libro di Eugenio Manca mi ha contaminato. Io stesso
seguirò l’esempio del nostro amico e spero di non essere solo. Dunque:
PER NATALE REGALIAMO IL LIBRO “NON LI ABBIAMO
ASCOLTATI. PEGGIO PER NOI”
da www.ediesseonline.it
“NON LI ABBIAMO
ASCOLTATI. PEGGIO PER NOI”
Autori: Eugenio Manca -
Pubblicato nel: Ottobre 2015
Pagine: 264
ISBN: 978-88-230-1992-8
LIBRO
Prezzo: 14.00€
Trenta interviste ad altrettante personalità prestigiose del
nostro Paese, accompagnate da un disegno di ciascun intervistato. Tra
gli altri: Zavattini, Garin. Fortini, Monicelli, Hack, Binni, Scola,
Pivano, Tabucchi, Lizzani, Luzi, Pontiggia, Maraini, Merini, Roversi,
Revelli.
Eugenio Manca ha conversato con decine di intellettuali: poeti,
scrittori, scienziati, registi cinematografici. Da quegli incontri è
venuto fuori uno spaccato dell’Italia e dell’Europa che impressiona per
la sua stringente attualità. E che, soprattutto, ha prefigurato tutti i
complessi problemi delle nostre società al giorno d’oggi. Quegli
intellettuali, una parte del serbatoio di ricchezza del Paese, avevano
lanciato un allarme. Ma non è stato ascoltato. Per questa ragione il
titolo del libro è Non li abbiamo ascoltati, Peggio per noi. Le
interviste a personalità di spicco sono di qualche anno fa, eppure
straordinariamente attuali. Una fotografia puntuale del periodo che
stiamo vivendo. Sono conversazioni svolte tra la fine del Novecento e
l’inizio del Duemila: discussioni su poesia, libri, pittura, e
riflessioni sullo stato dell’Europa e dell’Italia dal punto di vista
politico, sociale, morale. E previsioni sul futuro. Nel quale oggi siamo
tutti caduti senza tenere in conto gli allarmi lanciati da voci che
sarebbe stato meglio sentire. Non sono stati ascoltati quegli
interlocutori. E le conseguenze sono davanti agli occhi: il mondo è in
subbuglio, l’Europa è quasi inerte, l’Italia galleggia, senza una classe
dirigente all’altezza del compito, non esiste un progetto, il futuro è
buio. Le angosce di tutti: lo stato incerto dell’economia, i biblici
flussi migratori, il terrorismo. Il monito dei «vecchi intellettuali» è
stato snobbato. E i «nuovi intellettuali» sono quasi orgogliosamente
lontani dalla politica, se ne tengono alla larga. Tra politica e cultura
è stato scavato un solco profondo e si capisce, dunque, perché si fa
fatica a venir fuori da situazioni complesse e drammatiche.
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