Delle
centinaia di alberi che rendono salutari e preziosi i quattro ettari di
verde e le palazzine liberty di Villa Blanc, ce n'è uno, anche se
probabilmente non il solo, votato a un martirio certo perché collocato
al centro esatto di quello che è destinato a diventare il secondo
ingresso per le auto sul fronte della Villa lungo la Nomentana. Il dato
curioso e perfino sbalorditivo è che quell'ingresso per le auto, per ora
ancora bloccato dal nostro albero votato al martirio, immetterà il
movimento quotidiano di oltre duecento auto su un contesto già
drammaticamente sovraccarico di traffico. Intanto, e innanzitutto, a
poche decine di metri è attivo un distributore di benzina. Poi, giusto
di fronte, sul lato opposto della Nomentana, sorgono in sequenza una
scuola musulmana, le ambasciate di Libia e Iran, e infine l'istituto
privato MaryMount frequentato da centinaia di bambini accompagnati la
mattina e ripresi il pomeriggio da mamme in Suv che parcheggiano dove
capita, intasando pericolosamente almeno per un paio di km la Nomentana.
Ora si capirà perché un ingresso per centinaia di auto avanti e
indietro su Villa Blanc aperto in quel punto sia una vera e propria
follia. Che nessuno intervenga a impedirlo la dice lunga
sull'irresponsabilità delle istituzioni preposte a impedire un così
devastante impatto. L'unico che finora resiste, oltre al Comitato di
cittadini e Italia Nostra che fanno il loro dovere civico, è l'albero
che eroicamente si oppone allo scempio. Prima della vergognosa cacciata
di Marino dal Campidoglio era in programma un incontro tra il Sindaco,
esponenti della Luiss e rappresentatnti di Italia Nostra e del Comitato
per cercare una intesa che tutelasse il verde della Villa e i diritti
dei cittadini a goderlo. Ma chi non vuole impedimenti alla logica del
profitto privato ha fatto in modo da impedire l'incontro.
Morale della favola? Una città ha possibilità di salvarsi dai predoni privati finché ci sarà alla sua guida un Sindaco onesto e giusto; cittadini provvisti di responsabile senso civico si impegneranno in un Comitato vigile e attivo; un albero farà la sua parte mettendosi indomito di mezzo.
Morale della favola? Una città ha possibilità di salvarsi dai predoni privati finché ci sarà alla sua guida un Sindaco onesto e giusto; cittadini provvisti di responsabile senso civico si impegneranno in un Comitato vigile e attivo; un albero farà la sua parte mettendosi indomito di mezzo.
Gian Carlo Marchesini
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