Non mollano i radicali a denunciare gli impicci,chiamiamoli così,combinati dal Consorzio dei costruttori con la dolosa complicità del Governo e della soprintendenza .I lavori sono fermi,i cantieri sono in stand by,i lavoratori a spasso e in cassa integrazione,la linea si è fermata a Piazzale Lodi.E chi paga?'Domanda oziosa:pagano i cittadini.E chi se non altri?Ma possibile mai che tutti a cominciare dall'inquilino di Palazzo Chigi a scendere per passare dal suo sodale di Piazzale della Croce Rossa e giù a scendere fino ad arrivare al Campidoglio e alla Sovrintendenza che nessuno paghi?Che si sia progettata una linea di metropolitana essenziale per la città di Roma con un percorso che avrebbe coinvolto la parte storica della città e nessuno dicasi nessuno si è fatto venire in testa il legittimo dubbio che si sarebbero incontrati degli ostacoli?Lo sanno pure i bambini che nel centro di Roma,tolta la scorza d'asfalto ci sono reperti archeologici ad abundantiam.E nessuno paga?Un buffo di 200 milioni di euro che il Consorzio pretende,romani che arrivano in una stazione dove non c'è interscambio,sovrintendenti e funzionari che fanno lo gnorri e girano la testa dell'altra parte.E nessuno paga?Allora ci pensano i radicali.Davanti al silenzio assordante degli ex consiglieri del PD ,buoni solo ad andare dal notaio,davanti al silenzio della Federazione romana del PD come anche degli altri partiti,ci pensano come al solito quei rom.....le dei radicali ad alzare il velo,a denunciare ,a gridare il proprio sdegno.Poi qualcuno dirà che sono in campagna elettorale,che Magi cerca visibilità,che si è montato la testa e vuole fare il Sindaco.E allora?Meno male diciamo noi .Almeno qualcuno che rompe il silenzio,ci mette la faccia e non fa solo discorsi di facciata,pieni di buoni propositi senza che ne seguano mai i fatti.
Andate avanti radicali, vai avanti Magi.La città di Roma ve ne sarà gata.
Domenico Fischetto
Riccardo Magi
da Carte in Regola
Metro C, conferenza stampa di Riccardo Magi sulla “Metropolitana fantasma”
Lo stop dei lavori ai cantieri della metro C prosegue almeno fino a
quando il Consorzio dei costruttori non otterrà i 200 milioni vantati
nei confronti del Comune, ma la interminabile storia di questa opera non
finisce qui. Infatti ieri in conferenza stampa ad aprire un nuovo
capitolo di questa interminabile e costosissima storia è stato l’ex
consigliere comunale e oggi segretario nazionale dei Radicali Italiani
che a nome del suo partito ha presentato una diffida al Presidente del
Consiglio, Matteo Renzi e al ministro Graziano Delrio. Basta fondi per
proseguire l’opere Metro C perché il Consorzio avrebbe iniziato i
lavori a via dei Fori Imperiali senza l’approvazione del progetto da
parte del Ministero Infrastrutture e per di più senza il nulla osta
archeologico da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali. Ma come è
possibile che la Soprintendenza non abbia dato il nulla osta definitivo
e il Governo abbia comunque concesso il finanziamento? Lo spiega
Riccardo Magi, nel documento firmato con l’avvocato Francesco Mingiardi
e il prof. Antonio Tamburrino. «Nel 2009-si legge nel documento -è
stato sottoposto alla Soprintendenza un progetto definitivo per la tratta
San Giovanni-Colosseo, totalmente diverso da quello affidato con il
contratto. La Soprintendenza si è limitata ad autorizzare esclusivamente
il programma di studi e ricerche archeologiche preventivi». Quindi «il
nulla osta ai lavori era chiaramente subordinato alla favorevole
conclusione degli studi e delle indagini prescritti nel parere». Nel
2010 il Cipe approva il progetto della tratta T3 facendo proprio il
parere della Soprintendenza. «Evidentemente-si legge nella memoria – il
parere non è stato letto con la dovuta attenzione, altrimenti non si
sarebbe potuto approvare il progetto per la mancanza del necessario
nulla osta». Ma c’è di più, infatti anche il cantiere di via dei Fori
Imperiali sarebbe irregolare perché il progetto per la prosecuzione dei
lavori non è mai stato presentato al Ministero Infrastrutture. Quindi
il Cipe non ha potuto approvare lo stanziamento dei fondi. Ma i Radicali
puntano anche il dito sui ritardi di 5 anni e gli extracosti compresi
nei 4 miliardi spesi sino ad oggi. Questioni sulle quali sono in corso
numerose inchieste giudiziarie. Tutti motivi che secondo i
sottoscrittori della diffida, sarebbero più che sufficienti per
risolvere subito il contratto, salvo poi agire in giudizio per
accertarne le inadempienze da parte del Consorzio. Questa soluzione
comporterebbe la successiva messa a gara dei lavori per il completamento
dell’opera. La diffida dei Radicali tende sicuramente a fare luce su
una vicenda che fa della metro C la linea più costosa del mondo, ma non
tiene conto che il blocco dei lavori, peraltro già attuato, e i
successivi infiniti contenziosi, di fatto porrebbero la parola fine su
un’opera peraltro incompleta e con i cantieri aperti. Il che appare
piuttosto improbabile anche vista la crisi occupazionale che si
aprirebbe. L’impressione è che la parola definitiva spetti al Governo
per un’opera che oltre alle evidenti irregolarità presenta buchi di
pianificazione nel timing dei lavori. Si pensi solo che l’idea dei
recuperi archeologici alla stazione di san Giovanni richiesta dalla
Soprintendenza ne ritarderebbe la realizzazione di qualche anno. E
scavare sotto una città come Roma dove tutto è reperto, storia e
archeologia comporta difficoltà non sempre prevedibili. (Giuliano Longo)
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