29 settembre 2014

CONFESSIONE DI IMPOTENZA atto I




La mia visione delle cose, che vede l’Italia marginale nello scacchiere mondiale, e la forza (per me auto distruttrice) irresistibile del capitalismo finanziario borghese, mi fa pensare che ogni ricetta per modificare le cose, sia illusoria.
Quello che mi sembra irrazionale, nella posizione di Renzi, e che penso salti agli occhi di tutti, è che, nella sua corsa a portare l’italia nel cuore del “sistema” insieme all’Europa, non si accorga di una grave contraddizione:
Le regole del gioco pretendono, oltre alla predominanza del “mercato”, della “concorrenza”, della “meritocrazia” e del “profitto”, che – almeno nominalmente –i reati connessi al gioco stesso, siano pesantemente sanzionati.
Nella sua ricerca di alleati a supporto della sua strategia, ha precipitosamente scelto un traballante Berlusconi, che, consapevole della insperata fortuna (ancora una volta) arrivatagli addosso quando pensava di essere finito, ha accettato felicemente di sostenere le “riforme” renziane.
Ovviamente con un limite invalicabile, pena la sua morte definitiva: giustizia e reati dei colletti bianchi.
Oggi Renzi si trova in contraddizione con il proprio disegno. La pretesa berlusconiana (ricatto) è che i giudici vengano bastonati e che i reati economici vengano considerati, nella migliore delle ipotesi, passibili di un buffetto.
Il sistema pretende ben altro e lo dimostra costantemente.
.Io non voterò per nessuna delle fazioni (penso che il PD sia una fazione) in campo. Penso che chiunque vinca, sarà costretto a seguire l’andazzo mondiale. Alla lunga – non so come – i reati finanziari saranno sanzionati pesantemente, perchè il “sistema” vive di illegalità mostruose, ma pretende che, appena affioranti, vengano massacrate, in modo che la legalità formale, borghese, sia garantita agli occhi dell’”opinione pubblica”.
Per capire quanto inutile sia la mia astensione, bisognerebbe leggere “saggio sulla lucidità” (che saggio non è, ma romanzo) di Josè saramago . .
Quello che certamente tu non accetterai è che io ritenga inutile anche il tuo impegno, quello di Marnetto e di molti altri .
La mia non è affatto disistima per l’impegno di chiunque. A volte vorrei, nonostante l’età, avere la voglia e la speranza incrollabile che le sorti del mio paese e del mondo dipendano anche da me.
Credo che la storia, invece, segua strade diverse e pretenda il compimento di cicli che procedono per inerzia, fino alla loro conclusione, qualunque essa sia.
Per di più, anche se fossi affetto da volontarismo spinto, non saprei cosa fare.
Mi restano allora l’invettiva, la rabbia, il disprezzo, come sfogo.
Conscio della mia impotenza, mi rimane anche il gusto di indagare e cercare di capire i meccanismi palesi e nascosti che governano il mondo.
Subirò un mondo che non mi piace, spererò in una impossibile utopia, ma mi vanterò del fatto che, perdente, ho scoperto il gioco di chi vince.
Umberto Pradella

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