22 settembre 2014

CASO ORSA DANIZA: WWF,LEGAMBIENTE E FEDERPARCHI PRENDONO POSIZIONE SULLA NARCOSI

 
Si può considerare affrettata la decisione presa dal Ministro dell'Ambiente,Luca Galletti,sull'onda della pressione e della commozione pubblica di proibire la narcosi sugli orsi,annunciata su twitter (e dove se no?) in seguito alla morte dell'orsa Daniza .
Ci auguriamo che il Ministro,calmatesi le acque e consultatosi magari con qualche esperto fuori dal cerchio magico del governo beautiful,ci ripensi.Non farà certamente brutta figura.Anzi ,a differenza del suo capo, darà prova di umiltà e di saggezza.
Quella che segue è la lettera della Federparchi,Legambiente e WWF indirizzata  al Ministro.
D.F.






Caso Daniza - Federparchi, Legambiente e Wwf scrivono al ministro Galletti: "No ad atti fondati sull'emotività"
Su Twitter il Ministro aveva annunciato lo stop alle narcosi sugli orsi. Anche il mondo scientifico dissente.
Federparchi, Legambiente, Wwf e illustri esponenti del mondo scientifico italiano chiedono al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti un ripensamento riguardo a quanto annunciato nei giorni scorsi sulla sospensione delle narcosi sugli orsi, dichiarandosi da subito disponibili a un confronto e a una collaborazione per evitare che situazione come quella di Daniza possano ripetersi.
“Abbiamo appreso – scrivono in una lettera aperta recapitata oggi sul tavolo del ministro - della sua intenzione di voler emanare un atto che sospenda gli interventi di narcosi sugli orsi. Con la presente siamo a chiederle di non procedere in tan senso poichè un simile atto avrebbe certamente ripercussioni negative a livello nazionale sulle attività di conservazione della specie”
“La morte dell'orsa Daniza, su cui sono ancora in corso approfondimenti ed indagini – scrivono Sammuri e gli altri - non può indurre a decisioni come quella annunciata. Così come si sarebbe dovuto fare prima, anche in questa circostanza è importante che le Istituzione tengano in debita considerazione i pareri scientifici e le esperienze pluriennali senza cedere a pressioni, emotività, esigenze di comunicazione che inducono a scelte affrettate e sbagliate”.
Poi le riflessioni scientifiche: “solo in Abruzzo, negli ultimi 20 anni, sono stati narcotizzati a cura del Parco Nazionale di Abruzzo Lazio e Molise, oltre 88 orsi con zero mortalità. Animali che, grazie alla narcosi, sono stati dotati di radiocollare e quindi è stato possibile monitorarli, seguirli e proteggerli, in alcuni casi anche curarli. Tutto questo ne ha garantito la conservazione. Non si può dunque ignorare queste evidenze documentabili e agire in risposta ad un singolo caso dove il problema da considerare non è solo la narcosi effettuata, ma anche la situazione generale che potrebbe aver determinato uno stato di stress dell'animale e quindi una reazione negativa al farmaco somministrato”
Come l'esperienza comune insegna anche per la specie umana, gli interventi di narcosi sono sempre estremamente delicati ma se correttamente gestiti rispondono a precisi protocolli di sicurezza. Pensare di impedirli non ha alcuna ragione scientifica e nel campo della conservazione non aiuta certo nella tutela della biodiversità e comprometterebbe molte iniziative per la tutela di una specie simbolo straordinaria quale appunto quella dell'orso bruno o dell'orso marsicano.
A questo riguardo Federparchi e gli altri segnalano che attualmente - sempre in Abruzzo - sono in corso attività di controllo e monitoraggio su cui, proprio per escludere il ripetersi di situazioni conflittuali tra orsi e popolazioni locali, non si può escludere l’esigenza di radiocollari e quindi la necessità di interventi che inevitabilmente rendono necessario sedare l’animale. Non procedere in questi progetti significherebbe creare le premesse per ulteriori problemi.

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