8 settembre 2014

MUSEO DELLA SHOAH:PARTE LA PETIZIONE PUBBLICA


Dopo il blitz agostano che cancellava con un tratto di penna gli investimenti pubblici finora effettuati e l'impegno di numerosi e apprezzati addetti ai lavori,in particolare architetti, ,il Comune di Roma capeggiato dal Sindaco peregrino  Marino e il Presidente della Comunità Ebraica Riccardo  Pacifici facevano girare le lancette del tempo all'indietro ,riportando il progetto della costruzione del Museo della Shoah,prestigiosa e forte testimonianza non solo per la comunità ebraica ma anche per tutta la popolazione romana,poco elegantemente  "fregandosene" che la decisione di costruire il Museo in via A.Torlonia,alle spalle praticamente della Casina delle Civette di Villa Torlonia,  era ormai stata presa da tempo .Dopo una  prima comprensibile incredulità,il "movimento"legato al progetto originario si è organizzato.Si sono levate voci autorevoli in sua difesa  e soprattutto pesanti  sono state le critiche  nei confronti del Sindaco peregrino e di qualche assessorino al seguito.Non se ne comprende la ratio di questa decisione improvvisa quanto improvvida.La scusa del settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwtz che ricorre il prossimo 27 gennaio è una coperta troppo corta per coprire la forzatura.Nè tantomeno è convincente l'altra motivazione legata alla quasi scomparsa dei reduci tra i deportati, per vie naturali,a cui invece auguriamo lunga vita..
Ora l'IN/ARCH tramite il sito change.org ha lanciato una petizione pubblica a sostegno della soluzione via A.Torlonia indirizzata al Sindaco di Roma.
Tre Righe invita i propri lettori ,se la si condivide,a sottoscriverla.
La troverete o sul sito di www.change.org oppure su www.inarch.it.
Quello che segue è il testo della petizione.
Domenico Fischetto


IN/ARCH: Il progetto per il museo della Shoah a Villa Torlonia deve essere realizzato.
  1. Lanciata da


Da quasi dieci anni il Comune di Roma lavora alla realizzazione di un Museo Nazionale della Shoah capace di confrontarsi da pari a pari con quelli presenti ormai da anni nella maggior parte degli altri paesi.
Un lavoro che sembrava giunto finalmente a destinazione con l’acquisto di un lotto di terreno limitrofo a villa Torlonia, l’approvazione di una Variante urbanistica con destinazione esclusiva a Museo della Shoah, la concessione da parte della Cassa Depositi e Prestiti di un mutuo pari al costo di realizzazione del progetto definitivo, la concessione di una deroga al Patto di Stabilità per consentire al Comune di spendere immediatamente tale importo, la pubblicazione di una gara d’appalto integrato per la progettazione esecutiva e la costruzione dell’edificio, che ha visto la partecipazione di ben 24 imprese.
A lavori della commissione giudicatrice della gara d’appalto terminati da oltre tre mesi, alla fine di agosto esplode la notizia che il Comune di Roma intenderebbe vanificare tutto questo lungo processo, cancellando definitivamente la prospettiva di realizzare un’opera pubblica importante attraverso un’architettura contemporanea di grande qualità. Un’intenzione che trasformerebbe in spreco di risorse pubbliche le spese sostenute dal Comune per l’acquisto dell’area, la progettazione definitiva e i sondaggi geologici e archeologici e, soprattutto, renderebbe inutilizzabile il finanziamento per la costruzione già disponibile.
Per l'Istituto Nazionale di Architettura non realizzare più il Museo a Villa Torlonia rappresenterebbe una scelta assolutamente mortificante di un lavoro collettivo decennale di grande impegno, che oggi può finalmente entrare in fase operativa.
Come IN/ARCH e come cittadini, consapevoli dell’importanza della Memoria della Shoah nella costruzione culturale e civile della nostra società e di come l’architettura sia uno strumento fondamentale nell’elaborazione di questa memoria – come dimostra la ricca elaborazione internazionale degli ultimi trent’anni in questo settore – non possiamo che condannare fermamente questo orientamento e chiedere con forza al Comune di Roma di avanzare risolutamente verso la costruzione del Museo della Shoah nell’area di villa Torlonia.

Comprendiamo l’esigenza di celebrare adeguatamente il settantennale dell’apertura dei cancelli di Auschwitz il prossimo 27 gennaio 2015 avanzata opportunamente da alcuni ex deportati. Tale esigenza può essere soddisfatta dal una solenne cerimonia di posa della prima pietra in quella data e, contemporaneamente, dall’inaugurazione di una sede provvisoria del Museo che possa ospitare un’esposizione temporanea dei materiali raccolti, fino alla conclusione dei lavori dell’edificio definitivo.
 

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