15 settembre 2014

SI AI PROGETTI PARTECIPATI E ALL'ABBATTIMENTO DELLA SOPRAELEVATA DELLA TANGENZIALE EST NO AGLI ORTI URBANI

Venerdì scorso,12 settembre,presso la sala cittadina  di via Boemondo,a ridosso della Stazione Tiburtina,si è tenuta un'assemblea pubblica organizzata da Rinascita Tiburtina.associazione che ormai da dieci anni è impegnata sul quadrante della Stazione Tiburtina per il decoro e la vivibilità del quartiere.La partecipata assemblea aevva come oggetto la discussione dell'annoso problema dell'abbattimento del tratto sopraelevato della Tangenziale da via Lorenzo il Magnifico fino alla via Tiburtina,ivi compreso dunque il famoso "grappolo di spaghetti".
Per anni le varie amministrazioni che si sono succedute al Campidoglio si sono sempre dichiarate per l'abbattimento di questo tratto di Tangenziale,fino a spingersi anche a promettere l'abbattimento del tratto aereo che sorvola San Lorenzo.Ma quello fu Veltroni e sappiamo benissimo che spesso promette cose che poi non riesce a mantenere.
A finanziamento avvenuto,9 milioni di euro ,e a gara quasi aperta,l'assessorino Masini,responsabile "obtorto collo" dei lavori pubblici ma di cui tutti sanno la preferenza per la scuola,si inventa,dopo aver confermato ai cittadini l'abbattimento,un appoggio sconsiderato alla proposta fuori da ogni graziadidio dello Studio Sartogo,attraverso la sua portavoce, l'architetto Grenon,degli orti urbani.
Sull'argomento Tre Righe ha già pubblicato svariati articoli .Ma vale per tutti l'articolo pubblicato su www.paesaggiocritico.it dall'architetto Monica Sgandurra per rendersi conto che il progetto degli orti urbani in quei due chilometri di tangenziale a cui si aggiunge il mancato abbattimento del tratto sopraelevato è un progetto fuori da ogni logica ,finanziato non si sa bene come.Che un assessore  non sia di parola non è una novità.Di questi tempi sembra quasi una cosa normale come anche normale sembra il comportamento di un Sindaco peregrino che scodinzoli tutto contento davanti un'idea che sembra alla moda.Si badi bene:è lo stesso che si era fatto affascinare dall'idea dello spostamento del Museo della Shoah,salvo poi ricredersi a seguito delle vibrate proteste.
Fortunatamente rimangono i cittadini che non si fanno incantare dagli specchietti per le allodole,che rimangono con i piedi ben piantati per terra e che soprattutto non dimenticano,come spesso accade a questi politici buoni solo a fare promesse in campagna elettorale salvo poi rimetterle nel cassetto ad elezione avvenuta.
Questa è la cronaca dell'assemblea come riportata nell'articolo di www.globalist.it a firma di Isabella Foderà del 13 settembre .
Crediamo proprio ,date queste premesse,che Tre Righe ritornerà ancora sull'argomento.
Raffaele Fischetto 
     

Tiburtina, la sopraelevata resta? I cittadini promettono guerra

Ieri pomeriggio l'assemblea pubblica. Il fronte del 'no' resta compatto.


Redazione
sabato 13 settembre 2014 19:00




di Isabella Foderà

"Quali orti urbani? Quali giardini pensili?", domandano piccati i cittadini. Per la precisione il progetto che oggi stuzzica il Comune prevede un "giardino agronomico" snodarsi, tra vitigni, meli e giardini, lungo i due km dell'ex-tangenziale che corrono dalla stazione Tiburtina fino a Batteria Nomentana. Ma di questo poco importa ai residenti, che ieri pomeriggio in una partecipata assemblea pubblica hanno ribadito "che il fronte del 'no' è davvero compatto, niente orti urbani né giardini agronomici, la sopraelevata va abbattuta".
È una netta presa di posizione, resasi necessaria ora che, dopo l'atteso annuncio dell'assessore ai Lavori Pubblici Paolo Masini che fissava per l'inizio del 2015 lo smantellamento del tratto di ex-tangenziale contiguo alla stazione, con progetto approvato e fondi stanziati, si teme il passo indietro dell'Amministrazione. L'ultimo progetto di riqualifica dell'ex-tangenziale che è finito sul tavolo del sindaco, ossia il "Coltiviamo la città" presentato dall'architetto Nathalie Grenon dell'associazione Res, sembra infatti rispondere alle aspirazioni capitoline di emulare i virtuosi esempi del High line newyorchese o del Promenade Plantée parigino, destinando i due km dell'ex-tangenziale a giardini didattici e condivisi, giardini dei meli e della biodiversità, vitigni, piste ciclabili, campi di bocce e di calcetto: tutto rispondente insomma ad un nuovo concept della città. Così i residenti, che da anni chiedono di togliere il "tetto" al degrado che regna tra i piloni della sopraelevata, potrebbero dover familiarizzare ancora con la vecchia tangenziale ma in versione 'green', con muri di piante rampicanti adibiti a filtri organici e giardini di meli a depurare l'aria che quarant'anni di tangenziale e polveri della ferrovia hanno reso malsana. Nulla di più non voluto. E il rifiuto dei residenti, assicurano, è ben ragionato: "Chiediamo il rispetto del progetto presentato dal Comune nel 2008, che prevedeva l'eliminazione del tratto di sopraelevata contiguo alla stazione e la riqualificazione del piazzale antistante così come promesso dalle Ferrovie dello Stato".
A precisarlo è l'associazione Rinascita Tiburtina, insieme ai comitati e le altre realtà territoriali che chiedono azioni concrete per risollevare le sorti di un intero quadrante di Roma prostrato dal traffico, dall'abbandono, dal degrado umano, carente nei servizi e privo di luoghi per la socialità. "Non vogliamo fare la fine di Ostiense - puntualizza l'associazione Rinascita Tiburtina - il progetto non è realistico, chi lo propone è cosciente della situazione in cui viviamo?". I timori, chiarisce, sono ben fondati: dalla manutenzione del verde - già tasto dolente per l'Amministrazione - alla commestibilità di ciò che prodotto dalla depurazione naturale di un'aria così inquinata, fino alla fruibilità dei futuri giardini della sopraelevata che rischiano di diventare preda dello stesso degrado che oggi imperversa proprio tra i suoi piloni. Tanto caro ai cittadini è quindi il vecchio progetto del Comune, presentato nel 2008, che abbattendo la sopraelevata assesterebbe un bel colpo "alla sporcizia, allo squallore e al senso di totale insicurezza che vive chi decide di attraversarla".
Quanto al declassamento della restante porzione dell'ex-tangenziale, chiariscono, dovrà essere la partecipazione cittadina a fugare ogni remora, inserendo il recupero dell'ex-Ittiogenico e il ricollocamento dei due mercati in sede impropria, quelli di via Stevenson e piazza dei Vespri Siciliani, nell'ambito di un progetto di riqualifica di tutto il quadrante.
Per questo, la volontà dei residenti sarà messa nero su bianco per essere consegnata, insieme alle oltre mille firme raccolte dai cittadini e pendolari che sostengono le loro istanze, nelle mani del sindaco all'incontro che il prossimo mercoledì 17 settembre terrà proprio sul tema con il presidente del II Municipio, Giuseppe Gerace. "Perché l'Amministrazione - chiosano i cittadini - prima di interpellare i ciclisti dell'Appia o i coltivatori di mele, deve sentire la nostra voce, quella dei residenti di uno dei quartieri più umiliati della Capitale".

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