Questo è il testo della lettera aperta inviata al Sindaco di Roma,professor Ignazio Marino, sull'annosa vicenda della presenza dei "portoghesi" sui mezzi pubblici.
Professor Ignazio Marino
Campidoglio
ROMA
Oggetto : “I portoghesi”
Caro signor Sindaco ,
mi scusi se vado direttamente
alla vicenda che mi riguarda,e certamente riguarda Roma ,senza preamboli.
Confesso:sono un “portoghese”. A mia insaputa,con la tessera
annuale Metrebus scaduta,ho viaggiato in lungo e largo,per più di una settimana, sui mezzi ATAC non
pagando il biglietto.
Per sua informazione io sono un “
heavy user”,per usare un’espressione a lei familiare,della rete dei mezzi
pubblici a Roma.Posseggo anche un’automobile,di cui però faccio un uso discreto
e solo se necessario (ho anche il
"difetto" di essere un ambientalista convinto).Poi ho rinnovato l’abbonamento,
roso dal dubbio che fosse scaduto. Come
certamente lei non sa ,la ricevuta rilasciata dall’ATAC all’atto del pagamento
, è su carta termica e si auto cancella da sola dopo un po’ di tempo. L’utente,a
meno che non stampi una fotocopia e la custodisca gelosamente per un anno,difficilmente
può verificare la data di scadenza. Non vorrei annoiarla suggerendole i metodi
attraverso i quali la municipalizzata potrebbe ovviare a questo inconveniente,
tra i tanti possibili,per esempio, inviare un alert agli utenti il cui
abbonamento è in scadenza. Troppo banale e troppo semplice per uno come lei che
viene dagli USA e ha fior di esperti svegli e capaci a suo
contorno in Campidoglio.
Ma questo è uno dei motivi di questa mia lettera .L’altro motivo è che ho ascoltato
la sua intervista dell’altro ieri ad una radio locale romana,e con stupore e
meraviglia,almeno da parte mia, lei ci ha informato sulle misure che intenderebbe adottare per contenere
e contrastare il fenomeno dei “portoghesi” sugli autobus. Probabilmente ,mi
scusi,lei non è un utente dei mezzi pubblici di Roma.Lo sanno anche i sassi che
lei và in bicicletta. Ma qualche volta,mi ascolti,si conceda il lusso di
prendere un autobus. Ne vedrebbe delle belle e probabilmente non l’avrebbe
sparata così grossa.
Questo perché coinvolgere nel controllo della validità del titolo di viaggio dei passeggeri da parte degli
autisti dei mezzi ATAC,come lei ha affermato,va bene per una città mediamente
civile e dove il loro impiego non è una specie di assalto alla diligenza. Dove
chi aspetta l’autobus o la metro si mette educatamente in coda e sale a bordo rispettando la fila (come fanno negli USA
coloro che utilizzano i mezzi pubblici).Non
ci si salta addosso e ci si spinge facendosi
largo con gomitate e altro come una
partita di rugby come spesso succede specie nelle periferie,luoghi ameni che lei,e sono molto contendo di ciò, sta cominciando a conoscere dopo 20 mesi dal suo insediamento al
Campidoglio. Dove gli autisti ,spero solo dei mezzi in superficie,non svolgono
il loro servizio guidando con le cuffie del proprio telefonino perennemente attaccate all’orecchio e
dove,se non ascoltano musica,si intrattengono in conservazioni fiume con amici e amiche,e,
spesso parlando ad alta voce ,mettono al corrente gli sfortunati e impotenti passeggeri
dei loro fatti e fatterelli privati. Non tutti ovviamente,ma molti sì.
Per carità,tutto si può fare,ma
la vedo proprio difficile.E quindi se mi permette,visto che non voglio essere scambiato per l’eterno brontolone che non gli va bene mai nulla,vorrei suggerirle una soluzione,dal mio punto di vista ovviamente ,da semplice utente.
Visto che la nostra cara
municipalizzata è stata inzeppata durante le passate amministrazioni (di ogni
colore politico) di personale,che ora grava sul bilancio dell’azienda e produce
poco o nulla,prenda questi signori e li mandi a fare i bigliettai sui mezzi
pubblici. Ma non il bigliettaio fisso su
un mezzo per tutto il giorno,come si faceva nel secolo scorso,ma li faccia
girare su varie linee con una scaletta
di servizio preparata dai dirigenti o
capiservizio, che non mancano, con più cambi di linea nello stesso giorno da effettuarsi ai
capilinea.
Vedrà: i risultati
non tarderanno a venire. Con il risultato di aver dato una bella mazzata a noi “portoghesi” e aver
garantito maggiore sicurezza ai passeggeri, vista la frequente presenza di
molestatori e borseggiatori.
E ultimo ma non ultimo,avrà
contribuito a dare di Roma un’immagine migliore .
Buon lavoro e cordiali saluti
Domenico (Mimmo) Fischetto
domenicofischetto@virgilio.it
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