4 novembre 2014

SI' ALL'ABBATTIMENTO DELLA VECCHIA TANGENZIALE EST


                           La  tangenziale vista dalla Nuova Stazione Tiburtina
 
Mentre S.Lorenzo sembra essere  diventata l'Eldorado dei costruttori (si veda dopo quest'articolo l'appello lanciato dalle locali associazioni),a cui sicuramente l'approvazione del Piano Casa da parte della Regione ha dato un aiuto fondamentale,anche il quadrante Lanciani/Bologna è interessato ad una rivoluzione urbanistica di notevole importanza.Difficile che si aprano nuovi spazi in territori consolidati come i Municipi centrali di Roma.E' il caso invece del percorso della vecchia tangenziale,lunga 2 km e larga 20 m., oggetto di una nuova risistemazione urbana che è stata presentata ieri sera,3 novembre,nel corso di una gremitissima assemblea pubblica tenutasi in una sala riunioni presso la Nuova Stazione Tiburtina,Cavour.
Un solerte ingegnere del Comune di Roma ha ufficialmente annunciato che a giorni partirà il bando di gara per l'abbattimento del tratto sovraelevato della Tangenziale(il cd."grappolo di spaghetti") davanti alla Stazione  e ,superati tutti i passaggi burocratici del caso,i lavori per l'abbattimento dovrebbero partire a cavallo tra il 2015 e il 2016.
Una buona notizia intanto per i residenti e i commercianti del quadrante che ormai da quarant'anni convivono con i molteplici disagi e il degrado derivante dal percorso della  tangenziale sotto le proprie finestre.Disagio a cui si sono aggiunti quelli per l'abbattimento e la costruzione della nuova stazione durati cinque anni.Ora l'annuncio che ci sarà ancora un anno di disagi ,non ha turbato più di tanto gli animi dei residenti ormai provati a tutto e pur di vedersi togliere davanti agli occhi questa bruttura sopporteranno volentieri ancora un anno di passione.Per la risistemazione del percorso a raso della vecchia tangenziale ,da Batteria Nomentana a via Lorenzo il Magnifico,è stato aperto un laboratorio a cura di diversi  dipartimenti della Sapienza di urbanistica partecipata  che atraverso il contributo dei cittadini e delle associazioni individueranno le migliori soluzioni per la sistemazione di questo importante tratto.Comunque sempre in questo tratto per la verità insistono ancora dei disagi per la cittadinanza dovuti al mancato completamento del progetto della nuova tangenziale,quella che corre in galleria.In particolare i cittadini denunciano la mancata realizzazione delle due bretelle di collegamento verso via Lanciani provenendo da Foro Italico e l'altra ,ancora più importante ,di innesto da via Monti Tiburtini sul percorso della Tangenziale verso il Foro Italico,nonchè il "muro" della tangenziale vecchia alzato davanti alle finestre dei residenti nel tratto che va da Via Ciampi a Via Pais.In particolare il mancato collegamento tra Monti Tiburtini e Tangenziale,non realizzato per una presunta opposizione della Motorizzazione sotto il cui edificio sarebbe dovuta transitare,causa lunghe code  per la presenza  di un semaforo pedonale  di collegamento con Vigna Mangani.Altro disastro  nella progettazione della Nuova Tangenziale è il suo innesto all'altezza del raccordo con la A 24,che causa lughe code in galleria.
Insomma l'assemblea  di ieri sera è stata l'occasione per la cittadinanza di ricevere una buona ed attesa notizia ,come anche quella di segnalare alle autorità competenti i disagi ancora permanenti.
Per dovere di cronaca segnaliamo comunque che queste importanti indicazioni abbiano ricevuto scarsa attenzione da parte dei rappresentanti municipali schierati in bell'ordine al tavolo della presidenza,intenti più a digitare sul proprio ipad piuttosto che ad ascoltare i cittadini e a prendere appunti.Il rappresentante del Campidoglio  era assente e meglio per lui visto che si era schierato  a favore del non abbattimento del tratto sovraelevato della tangenziale .Ha intelligentemente evitato,con una scusa pietosa, di prendersi un pò di fischi da parte del pubblico.Cosa che non ha evitato invece  l'architetto Grenon ,del progetto degli orti urbani,che non ha gradito le critiche e non ha compreso il motivo per cui il suo progetto non ha avuto l'apprezzamento che avrebbe meritato da parte della cittadinanza.
Ora parte la fase più delicata:la gara.le offerte ,la designazione del vincitore,il percorso burocratico.I cittadini dovranno costantemente vigilare il rispetto degli impegni assunti stasera da parte dell'amministrazione comunale e non abbassare mai la guardia.
Troppo spesso le carte in tavola sono state sparigliate in corso d'opera e l'architetto Grenon o chi per lei non ci è sembrata un tipo che si arrende facilmente.
Domenico Fischetto
 
 
 
Quale futuro per San Lorenzo? Cemento, ancora cemento


Parliamo del futuro che si prospetta per il nostro quartiere a partire dalla situazione attuale dei progetti di speculazione edilizia a San Lorenzo: il progetto piscina/parcheggio in Via de Lollis (i posti da 180 sono diventati 250, l'area sportiva è stata ridotta, da interrato è diventato esterno) e il progetto di demolizione e riconversione della ex Dogana di San Lorenzo.
Per quest'ultima si prevede la demolizione delle strutture doganali e la realizzazione di circa 16.000 mq con destinazione residenziale, commerciale, direzionale e produttivo (la costruzione di un centro commerciale). L'ex Dogana interessa un'area di 23.000 mq, in un contesto in cui, a quanto pare, sono previsti anche importanti interventi infrastrutturali (stradali e ferroviari) funzionali alla "riconversione urbanistica" del quartiere.
Di fronte, nell'area di Via dei Lucani, antico polo artigianale, partono i cantieri per l'edilizia di lusso con progetti per miniappartamenti di pregio.
Nello stesso quadrante la Sapienza inizia i lavori di riconversione dell'ex Centro Meccanografico ampliato con l'acquisto anche dell'area di proprietà di Trenitalia adiacente al complesso. Ancora un'espansione dell'Università nel quartiere senza restituire nulla in cambio in termini di servizi.
L'elenco dei progetti al via e in corso è lungo...
Tutto questo mentre La Regione di Zingaretti licenzia proroga per altri due anni il proprio Piano Casa che rimpolpa senza alcun imbarazzo lo tsunami di cemento della Polverini e che applicato a San Lorenzo vorrà dire vedere buttare a terra 1,10,100 ex Bastianelli ovvero le nostre case, le case intorno a noi.
Un quadro complessivo che parla di devastazione dell'equilibrio già precario del territorio, come è evidente dai numerosi problemi di vivibilità che quotidianamente affrontiamo, tutti legati alla speculazione e allo sfruttamento del quartiere per la valorizzazione di profitti di alcuni a scapito della collettività e di chi il quartiere lo vive. Affitti insostenibili e in nero, sfratti, chiusura delle attività produttive e culturali di vicinato, "movida" e spaccio, problemi di mobilità, carenza di spazi di aggregazione pubblici, di aree verdi...
Se questi progetti passano San Lorenzo cambierà definitivamente volto, in peggio.
Difendiamo San Lorenzo da speculatori e affaristi, blocchiamo la svendita del territorio, ripartiamo da qui per dire che la città è di chi la vive, la città non è in vendita!

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