5 novembre 2014

PIANO CASA:QUESTO O QUELLO PER ME PARI SONO

 

Il Piano Casa è stato approvato dalla Regione Lazio.Non vogliamo commentare ma facciamo nostro quanto affermato nel comunicato stampa   di Cittadinanza Attiva che segue.

Ci viene solo da pensare che se a marcare le differenze tra il governo della Polverini,madre del Piano Casa , e l'attuale di Zingaretti,suo successore ma di segno opposto,fosse il metro del Piano Casa non si rileverebbe alcuna differenza tra i due.

D.F.

 
Come si temeva, un'altra pagina nera per l'ambiente e il rispetto delle responsabilità dei diversi livelli istituzionali, e per i cittadini della nostra regione. Ma anche per le associazioni - tantissime - che hanno combattuto questa battaglia anche di notte, ma che non sono stati minimamente ascoltati nemmeno da chi in regione in qualche modo dovrebbe avere gli stessi valori di riferimento.
Continueremo con azioni legali ovunque possibile, insieme a tutti coloro che credono come noi in una società migliore.
CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE A MEMBRI DI ASSEMBLEE E TDM E AI VOSTRI CONTATTI TRAMITE EMAIL E SOCIAL
COMUNICATO STAMPA
PIANO CASA REGIONE LAZIO: UN DEVASTANTE ATTACCO AL TERRITORIO E ALLE PREROGATIVE DEI COMUNI – CI BATTEREMO IN OGNI SEDE
Cittadinanzattiva Lazio esprime tutta la propria indignazione contro l’impresentabile piano-casa approvato questa mattina all’alba all’unanimità dalla maggioranza del Presidente Zingaretti (compresi – davvero imbarazzante - i consiglieri del listino, ai quali erano state rappresentate le criticità del piano proprio nei giorni scorsi in un incontro con noi e Carteinregola), nonostante i tentativi nostri, di altre associazioni e addirittura dell’Istituto Nazionale di Urbanistica di chiarire i devastanti contenuti dello stesso e ottenere almeno degli emendamenti che riducessero i danni. Invece nulla, in barba a quanto promesso in campagna elettorale (https://carteinregola.wordpress.com/urbanistica/programmi-urbanistica-per-la-regione-lazio/)
Il piano casa è stato prorogato all’ultimo momento addirittura fino al 2017 mantenendo i commi Polverini sulle cliniche private e sui capannoni industriali (e gli uffici) in via di dismissione, aggiungendovi per regalo anche i residence, ovviamente privati. Per non parlare dell’aspetto più inquietante, sempre traghettato dal Piano Polverini: i privati potranno aumentare cubature e cambiare destinazione agli edifici, anche con impatti devastanti sui territori,senza che né i Comuni né i Municipi possano opporsi, e nemmeno chiedere delle modificheEd è stato approvato senza battere ciglio perfino l‘abbassamento dell’altezza media dei sottotetti per fini abitativi – in altre Regioni ben sopra i due metri – superando persino la già consistente riduzione del Piano Polverini, arrivando al record di 1,90 mt.
Questo sfregio è una gravissima lesione al diritto delle amministrazioni locali a pianificare sul proprio territorio e a far rispettare le proprie norme. Comandano altri. Cercheremo di agire contro questo in tutte le sedi possibili subito dal momento della pubblicazione sulla Gazzetta.
Una pagina vergognosa che speriamo rimanga nella memoria dei cittadini e delle cittadine di questa Regione quando sentiranno parlare da esponenti di questa maggioranza di “nuova politica”, partecipazione e trasparenza. Vergogna.
Segreteria Regionale Cittadinanzattiva Lazio Onlus

Riportiamo inoltre,  a beneficio dei nostri tre lettori, il commento sul voto del Piano Casa riportato da Cinque Quotidiano.

da www.cinquequotidiano.it

Regione Lazio, approvato il nuovo Piano Casa

Il voto è arrivato alle cinque del mattino dopo una lunga maratona notturna. Moltissime le novità



 
Dopo una lunga maratona notturna, alle 5 del mattino della notte del 31 ottobre , il Consiglio regionale del Lazio ha approvato il nuovo Piano casa della Regione con 27 voti favorevoli e 12 contrari. La principale novità di questo provvedimento riguarda la proroga del precedente piano varato durante l’amministrazione di Renata Polverini per altri due anni. Ci sono dunque ancora due anni di tempo per presentare ai Comuni le domande per ampliamenti di immobili esistenti, demolizioni e ricostruzioni, cambi di destinazione d’uso.
LE NOVITÀ - Vengono spostati in avanti anche gli altri termini per fare gli interventi. Rispetto al Piano precedente il nuovo prevede numerose modifiche, a partire dall’eliminazione della premialità di un aumento di cubature del 10% per le costruzioni nelle aree libere edificabili che rimarrà invece valida per il cambio di destinazione d’uso. Una seconda modifica riguarda l’introduzione di norme che vincolano alla realizzazione di opere e servizi per i cittadini. Se non si potranno realizzare i servizi è previsto un pagamento sostitutivo vincolato alle modifiche introdotte. Per questo vengono cambiate le norme che incidevano sulla pianificazione urbanistica attraverso il sistema di deroghe sui cambi di destinazione d’uso con relativo premio di cubatura, restituendo centralità alle Giunte e ai Consigli comunali. Cambia anche la disciplina del cosiddetto housing sociale. La percentuale dei nuovi interventi sulle aree libere da destinare a questo istituto passa dal 30% al 10%, ma per quanto riguarda gli interventi sull’esistente, cioè sugli edifici dismessi o mai utilizzati al 31 dicembre 2013, la percentuale passa dal 30% al 43%, con ulteriori 10 punti percentuali in più se l’housing sociale riguarda altri edifici già realizzati o in costruzione di proprietà dello stesso soggetto privato. Si favoriscono poi tutti gli interventi sulla ”rigenerazione urbana” (demolizioni e ricostruzioni, cambi di destinazione). Viene prevista anche la possibilità di eseguire interventi di sostituzione edilizia nelle fasce di rispetto, a patto che la ricostruzione abbia luogo nello stesso lotto o in uno confinante, al di fuori delle fasce stesse. Infine, vengono modificate le norme che riguardano le imprese agricole stabilendo il principio della ruralità multifunzionale con l’introduzione delle attività connesse e compatibili con la destinazione agricola quali: agriturismo e turismo rurale; trasformazione e vendita diretta di prodotti agricoli; ristorazione e degustazione dei prodotti tipici; attivita” culturali, didattiche, sociali e teraupetio-riabilitative. Tali attività saranno disciplinate da apposito regolamento approvato dalla Giunta regionale. Si darà poi la possibilità di demolire, ricostruire con sagoma diversa e delocalizzare all’interno della stessa azienda gli edifici esistenti e consentirne la rifunzionalizzazione per altre attività agricole o per quelle connesse e compatibili, senza modificarne la destinazione.
LO SCOPO - Lo scopo di queste modifiche è di aprire l’agricoltura del Lazio a diverse funzioni e di ampliare le possibilità di intervento sul tessuto edilizio esistente senza concedere aumenti di volumetrie e cambi di destinazione d’uso. A conclusione della lunga maratona d’aula il presidente Nicola Zingaretti ha sottolineato che in un periodo di crisi economica che penalizza sia le famiglie che il settore edilizio, il piano «indirizza in maniera chiara la pianificazione urbanistica, contrasta il consumo del suolo e aiuta le persone con un reddito basso ad ottenere un’abitazione a condizioni favorevoli» Inoltre con il piano il Lazio può favorire l’housing sociale a canone calmierato indirizzando l’attività edilizia verso la rigenerazione urbana. Inoltre con l’aumento del 50% degli oneri di costruzione, ha proseguito il presidente «vincoliamo risorse economiche alla realizzazione di opere e servizi pubblici direttamente nelle aree interessate» e si è favorita «l’attività agricola, definendo norme di salvaguardia per i parchi e per l”edilizia sociale.» Per quanto riguarda gli interventi di demolizione e ricostruzione «le premialità destinate ad alloggi economicamente accessibili vengono aumentate, senza generare cubature aggiuntive rispetto a quelle già previste.» Una legge che secondo Zingaretti «tutela il territorio regionale da colate di cemento e dai saccheggi che hanno devastato il paesaggio».
 
 

 
 

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