La sciagura che ha colpito il Nepal è sotto gli occhi di tutti e non ci sono parole che possano lenire l'immane sofferenza del popolo nepalese.
Raffaele Fischetto ,collaboratore di Tre Righe,ha lavorato in Nepal per delle ong ed è legato affettivamente ad una ragazza nepalese,Amrita .
Con la lettera che segue ci chiedono di contribuire,per quello che è possibile, ad aiutare due progetti che già operavano in Nepal con scarse risorse,e che ora ,a causa di questa emergenza,sono stati letteralmente sommersi di richieste di aiuto.Grazie.
D.F.
PER IL NEPAL
Care amiche e amici,
sono state diverse nel corso degli
ultimi anni le catastrofi naturali che hanno cancellato in pochi minuti
migliaia di vite umane e purtroppo, non sappiamo né dove, né quando, altre ce
ne saranno.
Di fronte a tali tragedie lo sgomento e
il senso di impotenza sono tali da far percepire come inutile ogni possibile
gesto di solidarietà. E’ vero, è così che ho reagito anche io in passato. Ma
l’aver avuto la fortuna di trascorrere quasi un anno in Nepal, a diretto
contatto con le fasce più umili della popolazione, condividendo con loro il
cibo, la casa, il lavoro, la spiritualità; l’aver visto e goduto di quei
meravigliosi paesaggi e templi ormai perduti per sempre, mi dà la forza di
andare oltre quel senso di frustrazione e impotenza che mi ha reso spettatore
passivo in altre circostanze e di attivarmi per fare qualcosa. Sarà sicuramente
qualcosa di infinitamente piccolo messo a confronto con le proporzioni del
disastro ma sarà certamente qualcosa più di niente!
Raffaele ed io conosciamo bene la
fragilità di questo paese. Lungo la più maestosa ed impervia delle catene
montuose della terra (la cui sola vista, secondo alcuni, purifica l’anima) e
nelle regioni più colpite dal sisma, risiedono
comunità basate quasi interamente
su un’economia di sussistenza che, oltre ad aver subìto enormi ed irreparabili
danni, sono fortemente esposte a diversi fattori di rischio che potrebbero
generare episodi di carestia ed epidemia.
Allo stesso modo le fasce più deboli
della popolazione residente nella valle di Kathmandu, le cui abitazioni sono
state danneggiate, hanno grandi difficoltà a procurarsi l’indispensabile e non
possono cercare rifugio altrove, per via dei danni subiti da strade e mezzi di
comunicazione in generale.
Come ben saprete tutto il mondo si sta
mobilitando; organi delle Nazioni Unite, singoli Stati, grandi e piccole
organizzazioni non governative, hanno iniziato una corsa contro il tempo per
salvare il salvabile e garantire a migliaia di persone beni di prima necessità.
E per capire come e da dove iniziare per ricostruire un minimo di normalità.
Nella speranza che tutto questo non si trasformi in una lotta alla conquista
sottoforma di solidarietà (vedere ad esempio l’inusuale benevolenza cinese),
che non si inneschi il solito ciclo di corruzione e che nella frenesia di
ricostruire non si finisca per deturpare la natura e la gente, ben venga questa
grande mobilitazione.
Nel nostro piccolo invece io e Raffaele
Fischetto , avendo
contatti diretti sul posto, abbiamo pensato, piuttosto che donare a qualcuna di
queste grandi organizzazioni, di attivare una piccola raccolta fondi attraverso
la nostra rete di contatti (amici e familiari) e di mandare il ricavato direttamente a due
piccole organizzazioni locali che lavorano, nella valle di Kathmandu, con le
fasce più deboli della popolazione: orfani e disabili.
La prima “Engage”, organizzazione che
si occupa di assistenza a persone con diversi tipi di disabilità, è diretta da Simone Galimberti, che vive a
Kathmandu da circa nove anni, è sposato con una nepalese e, oltre ad essere un
nostro amico, è stato il nostro responsabile, per conto di una ONG italiana,
quando Raffaele ed io lavoravamo a Kathmandu nel 2007. Oltre che della sua
persona, ci fidiamo della sua esperienza ultra decennale nella cooperazione
internazionale in diversi paesi del mondo. (http://www.engage.org.np
- http://sharing4good.org )
La seconda, Kika Education Foundation
and Social Service Organization (KEFSSO), è diretta dalla famiglia che adottò
Amrita, attuale compagna di Raffaele, e opera dal 1995, gestendo un
orfanatrofio “Kinder House Nepal” (KHN)
e un centro di riabilitazione per bambini disabili nella valle di Kathmandu
– che attualmente ospitano 40 bambini. L'organizzazione inoltre realizza progetti di assistenza sanitaria, supporto
scolastico e borse di studio in altre zone del Nepal.
(www.kinderhaus-kathmandu.de)
In questi giorni, ha organizzato dei
gruppi di giovani volontari che si occupano della distribuzione di cibo,
medicine e tende e di identificare situazioni di estremo disagio tra i minori e
i disabili che richiedano l'accoglienza diretta nelle loro strutture.
Quindi cari amici, vi chiediamo di
sostenerci in questa iniziativa e di farlo in assoluta libertà, cioè offrendo
quello che potete. Questa raccolta durerà una decina di giorni al massimo e verrà
effettuata attraverso l’IBAN che trovate qui di seguito:
Fischetto Raffaele
IBAN IT 83 Q 0501803200000009002820
Banca Popolare Etica
Causale: donazione progetti Nepal
A bonifico effettuato invieremo comunicazione di ricevuta e una nota di ringraziamento . Seguirà la comunicazione dell’ammontare
complessivo raccolto e un report di come tali risorse sono state impiegate.
Qui ci sono anche i nostri contatti telefonici
e per qualunque chiarimento non esitate a contattarci.
Grazie e un abbraccio a tutti voi!
Giovanni Raffaele
Giovanni Scaraggi 0030 6943452585
Raffaele Fischetto 0039 3355703763
Nessun commento:
Posta un commento