Mentre domani (8 maggio) la LUISS si fa bella e apre le sue porte alle
aziende per il Career Day e mostra di sé la faccia migliore per promuovere se
stessa e gli studenti che,salatamente ,si laureano presso le sue aule,il
Consiglio di Stato ha fissato per il 7 luglio prossimo l’udienza del ricorso presentato dai sette
irriducibili contro la sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio che aveva confermato,con una sentenza
risibile,le ragioni della LUISS.
Ma cosa chiedono gli
irriducibili?Chiedono che semplicemente vengano rispettati i dettami del Nuovo
Piano Regolatore approvato dal Comune di Roma che prevede per la storica
Villa di Blanc l’apertura del suo parco al pubblico utilizzo e i suoi edifici
destinati alla scuola primaria.La Luiss,invece,dopo dodici anni,lungo i
quali la villa storica,gli altri edifici e il suo parco sono stati
letteralmente abbandonati e depredati,con il colpevole silenzio della
sovrintendenza e del Mibac,ha finalmente dato il via a lavori di
ristrutturazione degli edifici .Per il parco la mano della LUISS è stata
pesante.Sono stati tagliati alberi ad alto fusto ,con approssimative diagnosi
di pericolosità degli stessi,ma realisticamente per fare spazio agli otto
parcheggi a raso previsti nella Villa.Tutto ciò in spregio ai vari vincoli che
tutelano sia gli edifici che il parco stesso.
Gli irriducibili chiedono ,carte da bollo alla mano,che
almeno il parco venga aperto al pubblico ,da Piazza Winckelmann alla
Nomentana,che vengano soppressi i previsti parcheggi e la circolazione di
autovetture all’interno della Villa,e che venga scongiurata l’edificazione di
una muraglia lungo il perimetro della Villa.
Tutto questo in nome e per conto della cittadinanza e non sicuramente per interesse personale.
La LUISS si fà bella domani ma il suo vero volto è quello che ha mostrato nella vicenda Villa Blanc:arrogante e di superiore disprezzo classista verso i diritti della cittadinanza.
Tre Righe seguirà gli sviluppi della vicenda e ne informerà
i lettori.
Domenico Fischetto
Domenico Fischetto
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