Non si può dire che sull’argomento Olimpiadi a Roma il M5S ed
in particolare la Sindaca di Roma siano campioni di coerenza.
Fattane una bandiera in campagna elettorale, e
contrapponendosi il pensiero della Raggi a quello di Giachetti, il candidato del Partito Democratico, ampiamente
favorevole invece all’evento, crediamo proprio che questa scelta di campo dei candidati abbia influito poi sul voto finale di molti elettori. Sta di fatto che una volta
insediatasi nell’aula Giulio Cesare la musica è cambiata. E in
maniera evidente. Già l’altro ieri una mozione di Stefano Fassina di Sinistra Italiana
è stata bocciata in aula Giulio Cesare dove i consiglieri pentastellati, dopo essersi
ampiamente documentati se l’eventuale voto favorevole gli sarebbe costata una
denuncia per danno erariale, si sono comunque astenuti. La stessa Sindaca lancia poi messaggi ambigui sull’argomento
non così chiari come in campagna elettorale. Anche il comportamento nei
confronti dei radicali di Riccardo Magi non è dei più coerenti, ma il più
classico dei muri di gomma. Sono da poco al potere ma imparano in fretta. Depotenziando
la campagna di raccolta firme da parte dei radicali, il M5S si oppone anche in
questa maniera di ascoltare i romani. Non avevano detto, sempre in campagna
elettorale, che la partecipazione sarebbe stato il loro metodo di governo
privilegiato? Passata la festa ,la campagna elettorale, gabbato il santo !!!
Nel frattempo il tempo stringe: le firme dei radicali
dovrebbero essere raccolte entro il 10 settembre ma ne mancano 18.000 all’appello.
Il prossimo 7 ottobre è anche la data
fatidica entro la quale la Sindaca dovrebbe sciogliere la prognosi e
definitivamente dichiarare la posizione della sua maggioranza. E non vorremmo che consultasse solo la base
grillina romana . Sarebbe un vero e proprio schiaffo alla ventilata
partecipazione e la prova provata che la Sindaca Raggi si ritiene la
rappresentante dei pentastellati e non di tutti i romani. Ci auguriamo
vivamente per lei che non faccia questo errore che potrebbe scavare un solco incolmabile
tra lei e la città.
Non abbiamo dubbi poi che sull’onda emotiva delle attuali
Olimpiadi a Rio e di tutta la retorica che ne sta segnando i vari eventi, il
buon Malagò e il suo socio Montezemolo stiano lavorando ai fianchi della Raggi
, della sua giunta e non solo.
L’impressione è che la Raggi sembri prendere tempo nel cercare di trovare la soluzione più soddisfacente .
Certamente in questo caso sconta molta inesperienza e scarsa determinazione, se
è vero come è vero che c’è un direttorio non eletto al Comune di Roma ,e quindi
non rappresentativo della cittadinanza, che ne controlla gli atti e le
posizioni sui vari temi caldi. E immaginiamo che le possibili Olimpiadi a Roma nel 2024 siano
uno di questi.
Si smarchi da questa supervisione, a Roma non vogliamo una Sindaca eterodiretta, dimostri di essere
veramente la Sindaca che i Romani hanno votato con convinzione e sulle
Olimpiadi lasci la decisione ai Romani dando una mano ai radicali per raccogliere
in tempo le firme per il referendum
Sarebbe il modo più democratico di lasciar decidere alla città
sul suo futuro.
Domenico Fischetto
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