Un film assolutamente da non perdere. La storia e´semplice: in un' area del sud della Spagna scompaiono giovani donne. Si sospetta un killer seriale. Vengono inviati due ispettori da Madrid, che risolvono, amaramente, il caso.
Film secco, essenziale, senza sbavature di alcun genere, nè sentimetalismi mediterranei. Una narrazione fatta con una fotografia rigorosa senza essere noiosa.Uno stile simile a "Blow up" o a " Professione Reporter" di Antonioni.
Vi sono inseguimenti colluttazioni , sparatorie, la vista di due (tre) corpi uccisi e seviziati, senza, peraltro, indulgere sugli aspetti truculenti, mai nello stile telefim violenti "made in USA", ma solo parte integranti della storia, o sola giustificazione essi del film.
Attori bravissimi , nella loro freddezza, e documentazione di quella strana commistione che avviene nei piccoli centri dove tutti sanno quasi tutto di tutti ma non parlano, in cui le autorità ammiccano ai traffici illeciti, quando la paura e´ madre della omertà al limite complice dell' illecito
Un film che proprio per questa rigorosità non e´riuscito a vivere a lungo o a riempire sale osannanti ai vari troni di spade o ad altre creazioni inutili dellla stessa risma.
Regia di Alberto Rodríguez. Con Javier Gutiérrez, Raúl Arévalo, María Varod, Perico Cervantes, Jesús Ortiz
Franco Papone
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