9 agosto 2016

Recensione film: IL CONDOMINIO DEI CUORI INFRANTI (ASPHALTE) regia di Samuel Benchetrit


 

Con Isabelle Hupert, Valeria Bruni Tedeschi, Gustave Kervern, Tassadit Mand, Michael Pitt ,Jules Benchetrit del 2015. Musiche di Raphaël.

 


Banlieu e tenerezza

L’habitat del film - Hasphalte in originale - è la periferia industriale della città di Colmar, una cittadina alsaziana al confine con la Germania, in un edificio residenziale intensivo mal tenuto e mal ridotto.

In linea con una certa commedia corale francese il film “spia” le vite di cinque appartamenti rappresentando altrettante solitudini..

Sternkovitz è l’inquilino ebreo del primo piano che non ha voluto contribuire alle spese dell’ascensore; si ritrova su una sedie a rotelle ma con il divieto di usarlo, quindi calcolati meticolosamente i periodi di utilizzo dell’ascensore, decide di usarlo di nascosto di notte. In cerca di cibo si ritrova a comprarlo alle macchinette nei meandri di un ospedale dove incontra un’infermiera di notte un po’ depressa.

Jeanne Meyer è una nuova arrivata, ex-attrice un po’ agéè che vive con gli scatoloni ancora pieni perché “in attesa”, non si sa bene di che. Charly è il giovane e non loquace vicino di pianerottolo che si incuriosisce della nuova arrivata un po’ maldestra, e finirà per prendersi cura di lei. La aiuterà perfino a ricominciare a recitare riprendendola con una telecamera amatoriale e suggerendole modalità di recitazione, quasi fosse un esperto regista.

All’ultimo piano vive Hamida una donna marocchina il cui figlio Mahjid è finito un’ennesima volta in galera. Bisognosa di compagnia e di dare affetto “adotterà” per un paio di giorni John Mc Kenzie, un astronauta americano che, di rientro dallo spazio, ha sbagliato manovra ed è atterrato sul tetto del condominio. Capendosi con pochissime parole la signora prepara piatti arabi con cura e con amore e rimpinza il giovane americano come avrebbe voluto fare con suo figlio svogliato ed emaciato.

Tutti hanno televisioni e guardano programmi vari – da soap operas ai film diretti e interpretati da Clint Eastwood - sognando vite altre e realtà diverse e lontane dal proprio squallore. Molto appropriata è la battuta dell’ufficiale NASA alla descrizione di cosa vede l’astronauta dalla finestra: «sembrerebbe Pittsburgh», la famosa Smoky ol’ town di Pete Seeger.

Ispirato a due racconti "Chroniques de l'asphalte" del 2005 dello stesso regista Samuel Benchetrit, questo film ha un sapore agrodolce. Gli scambi di affetti e di solidarietà attribuiscono dolcezza e tenerezza a un milieu così misero.

Ghisi Grütter

 

 

 

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