13 ottobre 2015

CASO MARINO:LETTERA AL CARDINAL VICARIO DI ROMA



Agostino Cardinal Vallini.JPG
Agostino Vallini,Cardinal Vicario di Roma


Alla attenzione del  Cardinale Vicario di Roma
I falsi laici,
i finti amici,
il PD romano, dannoso, cattivo, clientelare e pericoloso; che usa carne da cannone da tesseramento, che è soggetto alle scorribande dei capibastone, che è senza trasparenza, che è al servizio degli eletti e non dei cittadini (come da relazione di Fabrizio Barca);
il suo donno e padrone, Renzi – modesto e presuntuoso piccolo politico, circondato dalla corte di acefali sudditi;
ci sono riusciti.
Marino si è dimesso.
Hanno applaudito i seguaci di Berlusconi, oscena cariatide, corruttore e truffatore, che vorrebbero un palazzinaro (il cui unico merito sembra essere un padre comunista e una sorella simpatica) a garantire il sacco di Roma;
i seguaci rozzi e ignoranti del ruspista padano (io sono piemontese, di “razza bruno alpina – come le vacche – probabilmente discendente delle tribù dei cimbri e dei teutoni che i romani hanno massacrato ai campi raudi, lontano dallo sfacelo della società romana, pur vivendoci da 45 anni e mai accetterei di farmi rappresentare dalla stupida arroganza del leghista)
La destra della pasionaria delle periferie e dei fascisti di casa Pound (che credo non sappiano chi sia nè abbiano mai letto),
e, per finire,
i grillini del M5S, per i quali nutro parziali simpatie, ma che in questa occasione, si sono comportati come dei grassatori crudeli, aiutando i maneggioni PD della giunta a crocefiggere l’unico che abbia avuto il coraggio di opporsi al degrado politico, morale, civile, delle consorterie del malaffare, che, da decenni – checchè ne dicano i soloni di turno, dai Rutelli ai Veltroni (di più i Rutelli), evitando di menzionare l’ineffabile Alemanno - che hanno, da sindaci, ignorato il marciume che stava montando e hanno dato una mano importante a costruire la montagna del debito del comune.
A tutti questi mediocri politici;
a tutti questi intrallazzatori di bassa lega;
a tutti questi signori della elite italica (come siamo ridotti!);
ai truffatori e corruttori riconosciuti, condannati, giudicandi;
ha dato una mano insperata il mondo della informazione compreso un “avvenire” livido di odio, (quella becera e quella in cui, con la disperazione della volontà, ci illudevamo di trovare onesta capacità di critica al potere), con pochissime eccezioni, che infatti un esimio esponente di questo “nido di vipere”, mondo allucinato e allucinante, il sig. De Luca, ha definito come “informazione camorristica”.
Nessun altro?
Speravo.
Con l’avvento al soglio pontificio di papa Francesco, persino un laico ateo come me, aveva gioito.
Le cose cambieranno.
Mi sono illuso per troppa speranza.
Hanno ragione Hans Kung e Paul Ricouer: ogni religione istituzionalizzata cova in sè la violenza propria della “fede”.
Questo è volare alto. Io aggiungo anche la violenza del potere.
Un sindaco laico non deve rimanere a guidare la Roma del Giubileo (di cui, sinceramente, a me non importa un fico secco).
Un sindaco che “sposa” gay e lesbiche deve essere fatto fuori.
Ancora una cosa, sig. Cardinale vicario.
La chiesa deve smetterla di interessarsi delle questioni dei laici o noi laici non credenti, accetteremo la guerra.
Certo che questa mia sarà ignorata – abitudine di ogni potere e di ogni vero o supposto potente – la saluto
Umberto Pradella

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