17 ottobre 2015

Il Governo Renzi favorisce l'evasione e tende la mano agli ex elettori di Berlusconi.







 












Ieri ho sentito Migliore dalla Gruber e poi, per pochissimo, il sottosegretario al ministero dell’ economia Zanetti, da Formigli. L’uno, entrato nel calderone PD, venendo da sinistra, l’altro di chiara estrazione democristiana.
Migliore, che fino all’altro ieri avrebbe tuonato contro questi provvedimenti (eliminazione delle tasse sulla prima casa dei ricchi e dei ricchissimi e strizzata d’occhio agli evasori) ha tentato di negare che ville, villone e castelli godessero della esenzione, poi – evidentemente impreparato, perchè si aspettava attacchi solo sui 3000 euro di franchigia – ha glissato.
Sul secondo argomento, entrambi, provenienti da luoghi distanti e opposti hanno recitato la stessa lezione: lo strumento del limite al contante non funziona. Negli altri paesi europei, questo limite non c’è – e qui Zanetti si è superato – ed è immorale ledere la libertà dei singoli; il limite dei 1000 euro la coartava.
Non capisco secondo quale logica 1000 sia un delitto di lesa libertà e 3000 invece no, ma la logica non è mai amica del potere e tantomeno di questo nostro potere, un poco pretesco e molto tronfio e imperioso.
Questo sottosegretario e Migliore ( nomen omen: ha cercato collocazione migliore e più solida) hanno detto che negli altri paesi europei non esiste limite al contante e l’evasione di ogni tipo è inferiore alla nostra. Da qui la necessità di alzare (perchè non togliere?) il soffocante limite dei 1000 euro basandosi invece su strumentazioni sofisticate e meno gridate.
Questi due imbecilli, davvero acefali come tutti gli altri della corte renziana, nel senso che di teste pensanti ce ne può essere una sola, quella del capo, convinti (e purtroppo non sbagliano) che la moltitudine di quelli che si stanno fregando le mani, aggiunta alla ignoranza e al disinteresse (coniugate con la ormai atavica rasegnazione dei sottomessi senza rappresentanza) sia il loro sicuro salvacondotto, non si curano nemmeno di fatti eclatanti come:
· Dichiarazione di Raffaella Orlandi – direttore della agenzia delle entrate – di un anno fa, al cospetto della commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria:
“sono maturi i tempi per la moneta elettronica. Incrementarla ha un aspetto positivo sulla riduzione del sommerso e sull’ evasione fiscale, oltre che sul costo di gestione del contante, che è di 4 miliardi l’anno per il settore bancario e 8 miliardi per il sistema paese.....Il contante, in quanto mezzo anonimo e non tracciabile, alimenta la possibilità di sviluppare economia sommersa. Di conseguenza, la riduzione del contante rappresenta una delle chiavi per la lotta all’evasione... negli ultimi anni non abbiamo incrementato i sistemi di pagamento elettronico, mentre tutti gli altri paesi, sì”
Più recentemente
“ l’evasione, con questa mossa ( riduzione del contante) si riduce. Questo è dimostrato da tantissimi studi. All’estero si paga con la carta anche il caffè. Ma all’estero non è che tutti gli oneri della moneta elettronica siano in carico ai commercianti, come da noi”
· Anche la banca d’Italia, in numerosi “papers”, sottolinea il “legame indiscutibile” tra cash e economia sommersa.
· E’ noto che tutta europa (anche la grecia?) usa moneta elettronica più di noi. Più si sale a nord, più il contante diminuisce (è questione di cultura e storia, ma è inutile spiegarlo ai soldatini dell’esercito di brancaleone di Renzi).
Ebbene la stampa norvegese – sembra con una punta di orgoglio – annuncia che, nel giro di 6 anni, in Norvegia, i pagamenti dovrebbero avvenire tutti con moneta elettronica. La Norvegia sarebbe il primo paese al mondo in cui la moneta contante non avrà più corso.
Secondo gli iloti renziani quindi, in Norvegia si coarterebbe del tutto la libertà individuale.
Tenuto conto delle parole e dei numeri della Orlandi, una politica seria vorrebbe che , eliminando il costo del contante, almeno parzialmente, per il sistema bancario, dovrebbero essere ridotte, in misura almeno corrispondente, le commissioni esose pretese dalle banche, a carico dei commercianti. Il costo anche per la collettività si ridurrebbe e la moneta elettronica estenderebbe il suo uso a molti.
Il guaio è che così, non si strizza l’occhio ai piccoli (?) evasori e non si puntella il potere.
 
Umberto Pradella

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