9 ottobre 2015

DIMISSIONI DI MARINO E CONSIGLI MUNICIPALI



                                                                         La Dea Roma


Se il (ex) Sindaco  Marino confermerà le sue dimissioni fra venti giorni,trascinerà con sè anche i consigli municipali , che saranno sciolti anticipatamente.Questa conseguenza , prevista dalla legge,secondo noi ancora una volta ripropone il problema di dover dare una più netta  regolamentazione dei Muncipi e  maggiore  autonomia dal Campidoglio.
Molti Municipi hanno  intrapreso un percorso di buon governo e di dialogo e attenzione nei confronti dei propri amministrati.Vogliamo citarne solo due ,ma il numero potrebbe aumentare:Sabrina Alfonsi del I Municipio e Paolo Marchionne del III Municipio.Come si sà ,dai risultati delle  passate amministrative,  tutti e 15 Municipi di Roma sono governati da coalizioni di centro sinistra, e la maggior parte dei suoi presidenti provengono dalle file, ormai eterogenee e molto spesso poco di sinistra, del Partito Democratico.Non per questo comunque non gli riconosciamo una passione per il buon governo e attenzione ai problemi dei cittadini e alle loro possibili soluzioni.Uomini e donne che spesso provengono dal "vivaio" dei partiti ,cresciuti tra correnti e congiure di palazzo,che si sono fatti spazio alleandosi e "pugnalandosi alle spalle" a seconda della convenienza del momento.Uomini e donne in carriera :basta dare uno sguardo al cursus honorum di attuali deputati/e e senatori /trici come di consiglieri/e regionali per accorgersi che la loro carriera sia iniziata tra i banchi dei consigli circoscrizionali ora municipali.Proprio questo spesso svela il motivo della  loro inadeguatezza a ricoprire ruoli di governo : sono privi  della dovuta esperienza lavorativa non essendosi mai dovuti confrontare in ambienti di lavoro ma solo e soltanto politici.Non per questo non  ne riconosciamo il talento naturale  di alcuni di loro e volendo fare qualche nome per tutte questi braccia e menti  votate alla politica, ricordiamo Nicola Zngaretti,attuale presidente della Regione Lazio e certamente destinato a più alti incarichi governativi, e Walter Tocci,attuale senatore e mai rimpianto abbastanza vicesindaco di Roma.
Questa crisi del Campidoglio rompe comunque le uova nel paniere ad alcuni inciuci che nel frattempo si stavano consumando all'interno del II Municipio,nella più gloriosa delle tradizioni spartitorie delle correnti del Partito Democratico.Vogliamo solo ricordare ai nostri lettori che l'unità territoriale del II Municipio del PD è da tempo  commissariata ancor prima che la relazione di Fabrizio Barca sullo stato dei circoli del PD a Roma la additasse, benevolmente diciamo noi, come mediocre.
Ora nel silenzio totale della cosiddetta partecipazione dei cittadini alla definizione di problematiche importanti che riguardano il  Municipio,il mini mini sindaco stava procedendo d'accordo con il commissario PD ad un rimpasto di giunta per togliere alcuni assessori e metterne di nuovi in base alle logiche correntizie e non,come uno si aspetterebbe,alle competenze.Conoscendo i personaggi, non ce ne meravigliamo ,ma soltanto ci chiediamo:
ma quando si vorrà dare a questa città un segnale di cambiamento?Quando la smetteranno questi politici di professione di gestire la cosa pubblica come se fosse lo zerbino della propria abitazione?

Domenico Fischetto

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