14 ottobre 2015

I MANCATI INTROITI DELLE AREE SPORTIVE DEL COMUNE DI ROMA

Continua l'inchiesta di Tre Righe sui mancati incassi da parte del Comune di Roma,iniziata con gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti per l'accesso ai monumenti e  alle aree archeologiche del Comune.Perchè spesso e volentieri si parla delle spese e degli sprechi al Comune di Roma ,che ci sono e vanno debellati,ma raramente si parla dei mancati  incassi .Invece riteniamo che  proprio là si celano piccoli  e grandi privilegi,si celano i torbidi  rapporti tra politica e interesse privato,tra amministrazione e privati.
Oggi riprendiamo un'articolata e ben documentata inchiesta di Carte in Regola che ha  sviluppato l'argomento e messo sotto i riflettori le magagne vere o presunte che finora hanno coperto la gestione degli impianti sportivi del Comune di Roma dati in concessione ai privati.E' un mondo articolato e complesso,dove ci perde veramente tra leggi e regolamenti,tra carte che non si trovano e resistenza passiva degli uffici.Ma ormai il tempo è scaduto.Anche se la giunta Marino è caduta ,sarà il successore ,di qualunque segno esso sia , a dover raccogliere obbligatoriamente il testimone e portare a termine questa operazione di trasparenza  e di rigore amministrativo in nome e per conto della cittadinanza.Non si potrà più tacere in maniera dolosa.Almeno non lo farà Tre Righe come siamo certi non lo faranno in molti altri.

Domenico Fischetto


da Carte in Regola

Proposta di regolamento impianti sportivi di Roma: tre carenze
La "Cascianese" a Villa Ada
Un maneggio di proprietà comunale a Villa Ada
Carteinregola da due anni si occupa degli impianti sportivi di proprietà comunale dati in concessione a privati, spesso a cifre ridicole, spesso senza gare di evidenza pubblica, spesso con concessioni scadute da anni mai revocate, spesso con morosità accumulate, esattamente come tanti immobili di proprietà di Roma Capitale (1). Ma in questo caso c’è l’aggravante che spesso le concessioni sono state date in cambio di una serie di servizi pubblici (iniziative per le scuole, tariffe speciali per i residenti etc) che non sono stati mai erogati (senza alcun controllo da parte degli uffici). E se, anche grazie al pressing di Carteinregola, è stato finalmente pubblicato mesi fa sul sito del Comune il censimento degli impianti sportivi con tutti i dati delle concessioni, la proposta del nuovo Regolamento (2), approvata in Giunta nello scorso luglio, che dovrebbe riportare la gestione e l’affidamento delle strutture nel perimetro delle regole e dell’interesse pubblico, come si evince dall’analisi di Maria Spina*, presenta ancora notevoli carenze, soprattutto se paragonato a quello vigente in altre città come Firenze e Torino…
Nonostante gli sforzi fatti per corredarla di una serie di apparati che tenderebbero a fugare dubbi interpretativi, la proposta di Regolamento per gli Impianti sportivi di proprietà di Roma Capitale (Dec. G.C. del 22 luglio 2015 n. 38 (2) risulta di difficile lettura. Basta dare uno sguardo ai regolamenti di altre città italiane, e in particolare al Nuovo Regolamento per la gestione e l’uso degli impianti sportivi del Comune di Firenze (2014) (3) e al Regolamento per la Gestione sociale in regime di convenzione degli Impianti sportivi comunali della città di Torino (approvato nel 2004, modificato nel 2012) (4) per rendersi conto che esistono modelli di gestione più chiari che possono egregiamente funzionare come riferimento.
A una prima analisi, si notano comunque tre gravi carenze. La prima riguarda l’esclusione totale delle organizzazioni cittadine che invece, nei due esempi esaminati, sono tenute in considerazione e, in taluni casi, obbligatoriamente consultate (attività con le scuole, assegnazioni straordinarie degli impianti ecc.). In tal senso si veda: il Regolamento di Torino, Art. 2, comma 9: a) competenza circoscrizionale; il Regolamento di Firenze, Art. 2, comma 4 attività motorie nelle scuole… dopo un’attenta verifica dei bisogni espressi dal territorio da compiersi in collaborazione con i Consigli di Quartiere”, oltre all’Art. 7, comma 5.
La seconda carenza si riferisce all’assenza di un’indicazione di base sul «Contenuto specifico delle convenzioni che regolano i rapporti concessori», sebbene la Delibera riporti che «con successiva deliberazione di Giunta Capitolina si procederà all’approvazione dello schema di disciplinare, previsto dall’art. 12 del nuovo Regolamento, da allegare al provvedimento di concessione, contenente gli obblighi prestazionali derivanti dal rapporto con il concessionario, nonché la definizione delle penalità in caso di violazione degli stessi», riferendosi con ciò esclusivamente a un documento contenente obblighi e comportamenti specifici a carico del Concessionario (ad esempio: sicurezza degli impianti, puntualità dei versamenti, assicurazioni e previdenze, manutenzioni e utenze ecc.).
Alla luce di quanto successo in passato, dovrebbe invece far parte integrante della Delibera un elenco dei “contenuti minimi” che compongono la convenzione, cioè l’accordo che si stipula fra Amministrazione e Concessionario in funzione del loro comune interesse. Si vedano in proposito il Regolamento di Firenze, Art. 10, Rapporto concessorio – Contenuto specifico delle convenzioni in cui si chiariscono: le regole sulla gestione delle attività connesse (bar, pubblicità commerciale e sponsorizzazioni, punti vendita, ecc.); le forme di controllo da parte del Comune; la tenuta contabile e la rendicontazione delle attività non sportive ecc. Si veda anche il Regolamento di Torino, Art. 13, Utenze e tassa raccolta rifiuti, in cui, fra l’altro, si spiegano in dettaglio le regole sul pagamenti dei rifiuti e del trattamento delle acque (nel caso di piscine comunali).
La terza carenza riguarda la mancanza di notizie specifiche in merito a “chi” ha titolo per esaminare le domande di concessione e individuare (in base ai punteggi) i soggetti aggiudicatari. È una Commissione? Un funzionario? Un gruppo di dirigenti del Dipartimento? Purtroppo la recente proposta non fa alcun riferimento comprensibile mentre negli altri Comuni si indicano chiaramente i ruoli dei funzionari preposti a tale compito. Si veda ad esempio il Regolamento di Torino agli Artt. 3 e 4, Commissioni di gara…
Last but not least. Forse sarebbe importante avere una nozione esatta del ruolo che deve ricoprire il funzionario titolato, in caso di inadempienza del Concessionario, a revocare la Concessione. Si parla sempre in generale di Dipartimento e/o Municipio competente. E purtroppo non ci sembra sufficiente.

Maria Spina


Sono stati pubblicati sul portale di Roma Capitale, pagina del Dipartimento Sport B (1), i disciplinari di concessione stipulati con le Associazioni Sportive a cui è affidata la gestione dei circoli e degli impianti sportivi pubblici di Roma Capitale, nel rispetto dell’art. 23 della Legge sulla Trasparenza della Pubblica Amministrazione (2).Si può così verificare che molte concessioni scadute, in base al Regolamento per gli Impianti Sportivi di proprietà Comunale (3) sono state rinnovate con lunghe (anche decine di anni!) proroghe, che hanno trasformato di fatto la gestione di un impianto sportivo pubblico a servizio della collettività in una gestione monopolistica riservata agli stessi gestori per anni e anni

Segnaliamo alcuni casi dall’elenco pubblicato*:
CASCIANESE COUNTRY CLUB (bellissimo circolo ippico all’interno di Villa Ada). La concessione è scaduta il 31 dicembre 2011 (vai al link http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Q084DISCIPLINAREA.S.D.3CCASCIANESECOUNTRYCLUB.pdf) . L’ex Assessore allo Sport e Qualità della Vita Luca Pancalli ci aveva informato il 3 dicembre 2014 che il Dip. Sport stava provvedendo alla pubblicazione di un bando per la riassegnazione dell’impianto (dopo 3 anni), ma a oggi il Circolo ci risulta ancora gestito dalla 3C-Cascianese Country Club, non si sa a quale titolo, considerato che l’art. 3 del disciplinare ESCLUDE TASSATIVAMENTE LA PROROGA TACITA DELLA CONCESSIONE. Il canone dovuto: 3.163,20 Euro all’anno.
Cascianese Country Club a Villa Ada
Cascianese Country Club a Villa Ada
– Per l’impianto in concessione ALLA FEDERAZIONE JUDO LOTTA KARATE ARTI MARZIALI di OSTIA(vai alla D.D. 2945 del 14/04/2015 del Dipartimento Sport. Scarica il disciplinare035895153-T051- DISCIPLINARE F.I.J.L.K.A.M ) IN SINTESI: .Con delibera della Giunta Capitolina n° 226 del 22 maggio 2013 l’Amministrazione Alemanno prende atto che dal 1 gennaio 2005 l’impianto sportivo è in concessione alla Federazione J.L.K.A.M. in deroga al Regolamento impianti sportivi per 12 anni (6+6) e che nel 2010 (delibera Giunta Capitolina n° 148 del 26 maggio 2010) la concessione – che doveva scadere nel 2017 – è stata prorogata – BEN PRIMA DELLA SCADENZA – DI ALTRI 9 (NOVE) anni (FINO AL 2025). Ma il 25 marzo 2013, a seguito e in considerazione dei lavori effettuati per i Mondiali di Nuoto e le conseguenti spese sostenute, la Federazione J.L.K.A.M. chiede una proroga della concessione che viene autorizzata dagli Uffici ed approvata dalla Giunta Capitolina a decorrere dalla scadenza del 2025: altri 29 ANNI per arrivare al 2054!!!! A questo punto iteniamo fondamentale per la trasparenza che venga pubblicato l’elenco dei lavori effettuati con i relativi costi.
CAMPO LANCIANI, via G. Caraci, 41, (vai al link http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Q001DISCIPLINARECAMPOLANCIANI.pdf) disciplinare sottoscritto nel 2005, decorre dal 1.1.2004 e ha durata anni 7 (fino al 31.12.2010). CONCESSIONE SCADUTA! Corrispettivo annuo (canone ridotto): Euro 2.514,00.
IMPIANTO FULVIO BERNARDINI, via Acqua Marcia 51, (vai al link http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Q002Disciplinare2005UISPRomaWorkInPRogress.pdf) disciplinare sottoscritto nel 2005, durata anni 13. Corrispettivo annuo: Euro 25.699,20.
IMPIANTO Unione Sportiva Dilettantistica , via Filippo de Pisis, 3, (vai al link http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Q004Disciplinare_AssPolDilNuovaTorSapienza.pdf) disciplinare sottoscritto a dicembre 2011, durata anni 6. Corrispettivo annuo: Euro 7.194,20.
AQUANIENE, via della Moschea, (vai al link http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Q116DISCIPLINARE2009ASSSPORTCIRCOLOCANOTTIERIANIENE.pdf) disciplinare sottoscritto nel 2009, durata anni 6+36. Corrispettivo annuo: Euro 39.301,14.
CIRCOLO MONTECITORIO, via dei Campi Sportivi 5, (vai al link http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/T005Disciplinare_CircoloMontecitorio.pdf) disciplinare sottoscritto nel 2007. Durata anni 9. Corrispettivo annuo: Euro 32.715,30. CONCESSIONE SCADUTA.
CAMPO SPORTIVO ARTIGLIO, via Boemondo 7, (vai al link: http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Q040Disciplinare_2007_ConsorzioArtiglioSrl.pdf) (zona Piazza Bologna-Stazione Tiburtina) durata : 39 anni (17+12 dal 1998 fino al 2027!) Corrispettivo annuo: Euro 1508,00 annui (Euro 125,40 al mese!). (6)
LA PALLACANESTRO VIRTUS (Stadio Flaminio) dove si allena la nazionale di Pallavolo e la PROJUVENTUTE TETTO ONLUS (Lungotevere Dante n. 5) hanno in concessione l’impianto SOLO per un ANNO al canone, rispettivamente di Euro 6.000,00 ed Euro 3.502,80 annui. Lo STADIO PAOLO ROSI (Via dei Campi Sportivi/ Acquacetosa) è in concessione alla FIDAL per un anno e a 51,00 Euro annue. A carico della FIDAL , però, sono la manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura!
L’UNIONE RUGBY CAPITOLINA sulla via Flaminia, invece, sottoscrive il disciplinare di concessione il 10 giugno 2013 (e prima a che titolo occupava quegli spazi?) e la durata della concessione è fissata correttamente in 6 anni (come prevede il regolamento vigente) e – come recita il disciplinare all’art. 4: “il concessionario deve corrispondere all’Amministrazione Comunale il corrispettivo annuo: di € 1.650,42 per gli spazi sportivi nella forma di “canone ridotto”; e di € 66.889,53 per gli spazi ad uso non sportivo (7) già ridotto del 30%, per un totale di € 68.539,95 in 12 rate mensili di € 5.711,66 anticipate con scadenza il giorno 5 di ogni mese, da versarsi secondo una delle seguenti modalità a decorrere dal l0 giugno 2013”.
- Il FUTBOL CLUB (vai al disciplinare http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Q026DISCIPLINAREASSSPORTCISCOROMA.pdf) in via degli Olimpionici al Flaminio pagherebbe dal 1999 un canone di 5000 euro circa annui. Il canone era da rivedere fin dal 2003 sulla base della rivalutazione dell’impianto da effettuarsi a seguito dei lavori di potenziamento e miglioria proposti e approvati nel 2001 – si legge nell’atto aggiuntivo del disciplinare di concessione. Ma dopo tutti questi anni sembra non sia cambiato nulla visto che il disciplinare è rimasto lo stesso. Anzi Il Responsabile U.O. Impianti Dip Sport rendeva noto in data 17 marzo 2014 (cn lettera Prot. 2157/14) che era stata avviata la procedura di revoca della concessione per mancati pagamenti delle rate del mutuo e dei canoni (8)
A questo punto speriamo che continui il processo avviato e venga spiegato ai cittadini il perché di queste differenze.
laboratoriocarteinregola@gmail.com
* NOTA: quanto pubblicato è ricavato dai documenti che abbiamo reperito sul sito di Roma capitale o tramite accesso agli atti. Siamo a disposizione per pubblicare rettifiche, approfondimenti e diversi punti di vista che dovessero pervenirci
(3) l’art.11 del Regolamento per gli Impianti Sportivi di proprietà Comunale indica la durata della concessione in 6 anni, con la possibilità di prolungarla qualora il concessionario sia stato autorizzato ad eseguire interventi di restauro o di ristrutturazione etc. fino a 30 anni (e “per necessità motivate” anche oltre). Tuttavia è espressamente richiamata la necessità che “il progetto sia presentato all’Amministrazione comunale almeno due anni prima della scadenza della concessione“.A Inoltre è specificato che “alla scadenza del sopraindicato periodo il concessionario deve riconsegnare l’impianto essendo tassativamente esclusa la proroga della concessione” (in calce i link ai vari capitolati del Regolamento)
 
 

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