Manifesti preparati dagli alunni della Scuola Winckelmann (dirimpettaia di Villa Blanc)
Rendiamo pubblica la lettera inviata dal Comitato di Villa Blanc alla Soprintendente di Roma.
Si richiama al rispetto dei vincoli che gravano sulla Villa e sulla sua indivisibilità.Una strada ancora in salita di questa associazione al cui interno ci sono i sette ricorrenti contro la Luiss e il Comune di Roma.Sembra quasi che si sia smarrita la ragione e quello che è sempre stato valido per le altre ville e luoghi storici non valga per Villa Blanc.Una specie di maledizione che pesa sulla Villa.Ormai l'udienza presso il Consiglio di Stato è prossima e la posizione della Soprintendenza sarebbe importante.Come anche la posizione della parte politica.Ma la lettera aperta al Sindaco è rimasta,scusate il gioco di parole ,lettera morta.Un pò per le note vicende che hanno riguardato il Sindaco e la sua Giunta ,un pò perchè l'argomento non scalda i cuori dei nostri amministratori.Fatta eccezione per una consigliera di un partito all'apposizione nell'aula Giulio Cesare,che si era fatta promotrice di un ordine del giorno per rilanciare in Consiglio la discussione sulla villa e la presa di posizione chiara e netta nei confronti dei diritti cittadini del Sindaco e della sua Giunta.Neanche a dirlo che anche questa iniziativa è stata bloccata dalla crisi in Campidoglio.Rimangono i sette e l'associazione,sostenuti dalle migliaia di firme in loro sostegno,da due ordini del giorno votati nei consigli comunale e municipale.Sembra che però tutto questo non sia sufficiente per fermare questa ingiustizia che si sta perpetrando nei confronti della cittadinanza,che si vedranno negati una volta per tutte il diritto di godere del Parco di Villa Blanc.
Domenico Fischetto
Comitato Villa Blanc
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Gentilissima Soprintendente Arch.
Renata Codello,
Il Comitato di Villa Blanc torna
a chiederle cortesemente un incontro prima che venga da lei espresso parere
definitivo in merito alla sistemazione del parco di Villa Blanc.
Con la nostra precedente
raccomandata del 28 luglio scorso e le successive comunicazioni via pec dell'11
agosto e del 19 agosto u.s. abbiamo segnalato e inviato documentazione
fotografica riguardante la costruzione di un tratto di muro di recinzione di
Villa Blanc sulla Via Nomentana 222 chiedendo un intervento della
Soprintendenza per controllare il rispetto delle norme di legge mentre nell'ultima
email abbiamo inviato una documentazione sui lavori nell'area delle serre a
raffronto con la situazione quo ante.
Nonostante la Sua cortese e
immediata risposta il 29 luglio, non ci risulta che sia stata effettuato alcun
sopralluogo in loco da parte della Soprintendenza.
In riferimento all’art.20 comma 1
del D. Lgs 22 gennaio 2004, n.42 e succ. modifiche, per cui “I beni culturali
non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non
compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare
pregiudizio alla loro conservazione” le chiediamo di valutare accuratamente:
-
se la realizzazione di parcheggi di autovetture
e motorini all’interno di un parco vincolato, pertinente ad una villa parimenti
vincolata, che sino ad oggi non aveva avuto mutazioni se non quelle dettate dal
tempo e dall’incuria (nuove specie faunistiche e difficoltà di lettura e
individuazione delle specie originarie del sottobosco) e la realizzazione di
vie carrabili a senso unico, andando a mutare radicalmente la percorribilità
del parco e il tipo di godimento, con la sostituzione di un paesaggio di fine
Ottocento firmato Giacomo Boni a quella di un paesaggio urbano, non vada a
deteriorare il paesaggio della villa
-
in particolare, se l’allargamento in vie
carrabili di sentieri pedonali in origine di circa 2 m di larghezza, portati a
raggiungere ora circa m 3-3,5 di larghezza, con l’aggiunta di nuovi elementi
atti al defluire delle acque meteoriche, e l’inevitabile taglio di alberi e
specie originarie, siano in questo modo a suo avviso rispettosi della
conservazione del bene paesaggistico. Se l’esistenza di un percorso nel tratto
parallelo a via Nomentana e visibile dalla strada, non presente nel decreto di
vincolo del 1953, sia stato richiesto e autorizzato;
-
se la delimitazione di una zona del parco
proposta come spazio giochi ad uso pubblico, non vada a rompere quell’ “UNICUM”
parco-villa vincolato dai decreti ministeriali, in specie dal D.M. del
02/10/1992, di cui Lei è garante;
-
se non confligga con la normativa di tutela
paesaggistica, relativa alla visibilità del parco dall'esterno, la prevista
edificazione, in particolare lungo la via Marliano e verso la piazza
Winckelmann, di un muro di cinta, rappresentato molto sommariamente nei
"Dettagli di Progetto" nella tavola P-03, di altezza non inferiore a
m. 3,00, in laterizi forati;
-
Se le serre e i locali ad esse adiacenti possano
essere trasformati in maniera preponderante a punto di ristoro con servizi e
con relativa nuova creazione di impianti. Se, insomma, Lei valuta come
compatibile con l’uso storico e artistico delle serre la funzione di
ristorazione sia pure adornata dalla presenza di fiori. Se, infine, sulla base
del fatto che una piccola porzione di quest’area possa essere stata dimora in
qualche tempo del giardiniere, non si corre il rischio di stravolgere una funzione
espositiva di specie vegetali in una funzione di ristorazione che ha
necessitato ovviamente trasformazioni degli elevati e scavi per gli impianti.
Come lei ben
sa, avendo noi avanzato una precedente richiesta di appuntamento in data 22
aprile 2015, richiamiamo la sua attenzione su questo gioiello architettonico e
paesaggistico, riconosciuto un bene culturale dell’Italia e del mondo, unicamente
ai fini di un restauro conservativo e dell’apertura al pubblico. Ribadiamo pertanto
la nostra richiesta di rivalutare:
-
Il ripristino delle condizioni del parco così come
vincolato dal decreto ministeriale del 1953 e dal citato decreto Ronchey del
1992, mediante la cancellazione dei parcheggi per circa 300 automobili e della
viabilità carrabile a senso unico, così come delle divisioni interne, approvati
da Codesta Soprintendenza con Autorizzazione al Progetto Luiss prot. 15812 datata
05/08/2011;
Le chiediamo inoltre, come già accennato nella citata
lettera del 22 aprile, di esprimere parere riguardo alla fruibilità pubblica
del bene dichiarato.
Come sappiamo, la proprietà della
Luiss ha stipulato con il Comune di Roma in data 29/11/2011 una convenzione che
ha dato adito ad un iter giudiziario e che ha definito le modalità della
fruizione delegando tale compito ad un Assessore all’Urbanistica, riportando comunque come imprescindibile
l’uso pubblico.
Il Comitato ritiene di rivolgersi
all’organo che ha riconosciuto sino ad
oggi il bene culturale pubblico della Villa emettendo numerosi decreti di
vincolo nel tempo. La soprintendenza, quale organo statale è, a nostro avviso,
l’ente super partes che può portare ad una risoluzione finale una
questione sensibile.
La Luiss, l’ente proprietario,
ogni anno ha duplici vantaggi fiscali sia grazie ai vincoli sussistenti sulla Villa,
sia come istituto di formazione, andando a godere persino di contributi statali.
Pertanto ci si aspetterebbe un impegno alla conservazione nel tempo con un
serio programma manutentivo, e una sensibilità all’interesse pubblico, invece
che il prevalere di un interesse esclusivo nei confronti dei suoi futuri ospiti,
paganti.
La fruibilità dell’intero parco
proposta nella convenzione Luiss-Comune è per la domenica, i giorni festivi dell’anno
e nei giorni di chiusura della struttura universitaria (a insindacabile
discrezione della Luiss). La soluzione di apertura di una porzione scoscesa per
attrezzature per bambini ci appare un espediente per giustificare un uso del
tutto privato del bene, che è stato più volte nel tempo ribadito essere invece
un bene di grande interesse pubblico.
Il tipo di fruizione dell’intero
parco, che il Comitato di Villa Blanc insieme ad Italia Nostra auspica,
interesserebbe tutti i giorni dell’anno secondo modalità consigliate dalla
stessa soprintendenza. A tal fine si ricorda l’esempio romano di Villa Torlonia
in cui la fruizione pubblica apporta turismo culturale alle strutture museali
dislocate nel parco stesso e che, potrebbe consentire ai forestieri e turisti,
di conoscere e apprezzare Villa Blanc nel ricco contesto delle meravigliose
ville di via Nomentana. Villa Blanc con la sua interessante architettura,
potrebbe fare da filo conduttore in un quartiere che conserva palazzi liberty,
degni di visite guidate anche solo per le facciate che si osservano dalle vie.
All’estero tale uso compatibile di
istituti universitari high level con
l’apertura al pubblico è ampiamente diffuso, basti pensare agli esempi
eclatanti di Oxford (University of Oxford), Cambridge (University of
Cambridge), Dublino (Trinity College).
La possibilità di accesso,
secondo un regolamento d’uso, orari e modalità da voi indicati, sia ai
cittadini che ai turisti, può inoltre sancire il legame socio-culturale con il
territorio e diffondere la conoscenza dei nostri beni. La stessa esistenza del
Comitato Villa Blanc da quarant’anni testimonia il forte legame esistente tra
la villa e i cittadini. Perdere questa ricchezza sarebbe distruggere parte di
quel bene culturale tanto apprezzato nel mondo, quanto invece la sua
valorizzazione, renderebbe completo e fecondo in visibili risultati, quel duro
compito al quale la sua istituzione è tenuta a svolgere.
La ringraziamo per l’attenzione.
Rimaniamo in attesa di un cortese
riscontro per fissare un appuntamento.
L’occasione ci è gradita per
inviarle il libretto ‘Io sono la Villa’
edito nel 2012, in cui un affezionato aderente al nostro comitato, G.
Marchesini, espone memorie e considerazioni su Villa Blanc tracciando le
vicende della villa dal 1950 al 2012.
Distinti saluti
Il Comitato di Villa Blanc
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