4 marzo 2015

DIPENDENTI CAPITOLINI:EQUITA',INNOVAZIONE E MERITOCRAZIA

 
 Ormai il contratto dei dipendenti capitolini è stato sottoscritto.Ma
 come vanno le cose?Veramente bene come ce la raccontano le cronache di Roma dei giornali più accreditati? I dipendenti capitolini sono realmente  soddisfatti e la loro professionalità è  realmente valorizzata?Le assunzioni a tempo determinato  dei "galoppini" delle segreterie politiche, con stipendi che mortificano i veri dipendenti, sono tollerate oppure causano disagio e frustrazione?  Sono tutte domande a cui abbiamo cercato di dare una risposta .
 
 
 
                                                        Piazza del Campidoglio
 
 
 Non è politica è Roma! Forse sarebbe meglio dire Non è politica è tecnocrazia!!!
A quasi due anni dell'avvio del mandato del Sindaco Marino  risulta evidente che l'azione politica dell'Amministrazione Capitolina è farraginosa e priva di una visione.
Anche i provvedimenti che potrebbero risultare utili al futuro della città non riescono ad inserirsi in una visione sistemica e raccogliere il favore dei cittadini, delle imprese e men che mai dei dipendenti capitolini.
Questi ultimi dopo gli annunci della campagna elettorale nella quale erano rappresentati come il vero futuro dell'amministrazione sono stati trattati alla stregua della migliore narrazione brunettiana: meri fannulloni!
Di contro, grazie ai consigli di una alta burocrazia capitolina, buona per tutte le stagioni, l'Amministrazione si è fatta trascinare in un gioco, tanto caro a taluni vertici burocratici e già esercitato in epoca Alemanno, rappresentato da continue modifiche organizzative della macrostruttura capitolina.
Ha avviato un percorso di ridefinizione del Contratto decentrato dei dipendenti che, dopo 8 mesi di trattative e atti unilaterali rimangiati, ha cambiato tutto per non cambiare nulla. Si è provveduto solo a dare risposta formale alle osservazioni del MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze) con un sistema che in fase di prima applicazione mostra tutte le sue lacune, tanto che il dipartimento organizzazione e risorse umane deve ricorrere alle segnalazioni dei dipendenti circa gli interventi da operare al fine di assicurare i volumi salariali concordati con i Sindacati.
Sindacati che senza una vera piattaforma sulle politiche del personale non sono stati in grado di spingere all'angolo una delegazione di parte aziendale senza alcuna cultura sulla definizione di interventi di sviluppo e valorizzazione del personale che assicurino tra i 24.000 funzionari capitolini lo spirito di appartenenza e l'orgoglio di lavorare per creare servizio pubblico.
E mentre accadeva tutto ciò, sono continuate le assunzioni scandalose del personale a tempo determinato ex art. 90 e 110,dei portaborse, foraggiando organici di segreterie politiche inadeguate, uffici stampa e fantomatici uffici di scopo e strategici, nonché, da ultimo, assicurando a taluni funzionari, evidentemente non valorizzati sinora, ad andare a dormire da buoni funzionari e svegliarsi, dopo un colloquio amichevole, come miracolosi direttori con i quali rafforzare il sodalizio tecnocratico.
Caro Sindaco, i cittadini hanno sempre odiato la “burocrazia” vista come attività amministrativa pesante, farraginosa, rivolta sulla difensiva e mai in prospettiva verso nuove e moderne forme di azione, anche coraggiose; i cittadini non sopportano l’agire arroccato in funzione di una tutela interna piuttosto che teso allo sviluppo del benessere dei cittadini.
 
 
Roma ha bisogno di un progetto atteso da numerosi anni, con funzionari e dirigenti aggiornati non solo in termini di leggi e regolamenti normativi ma anche nei comportamenti, nelle modalità organizzative e manageriali, nello spirito innovativo di funzioni che “servono” in primo luogo ai cittadini/utenti e alle loro esigenze...lavorando:
  • sulle diseguaglianze economiche che appaiono sempre più marcate, a fronte di ruoli spesso di pari responsabilità, qualità e dignità;
  • sulle aspettative professionali, senza tenere fermi per numerosi anni lavoratori meritevoli;
  • sugli interventi per incentivare iniziative ed idee da poter utilizzare per il bene dell’Amministrazione;
    sulle azioni da adottare per scoraggiare comportamenti non più accettabili.
    Tanti sono nelle PP.AA. i lavoratori responsabili, disponibili, aggiornati, preparati, meticolosi, particolarmente attenti alle istanze dei cittadini.
    Perché è ora che le cose cambino davvero!



Raffaele Fischetto




 







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