23 marzo 2015

MEDZ YEGHEM IL GRANDE CRIMINE:CENTO ANNI DAL GENOCIDIO ARMENO

Sono passati 100 anni dal genocidio del popolo armeno ad opera dei Giovani Turchi,mentre la comunità internazionale .Italia compresa,non ha mai condannato tale orrendo crimine.Oltre 20 Paesi hanno riconosciuto il genocidio,compresa l'Italia,anc e se lo ha fatto un pò senza accentuare la condanna per non irritare la Turchia .Ci si accontenta di celebrare gli anniversari di altri crimini efferati contro l'umanità o di condannarne quelli più recenti,ma sul sacrificio del popolo armeno tace.Complice la corte irrefrenabile che i paesi europei da sempre fanno alla Turchia.Tempo ed energie sprecate a nostro modesto avviso.La deriva antidemocratica del governo di Ankara guidato da Erdogan è davanti agli occhi di tutti ,compreso il suo atteggiamento ambiguo nei confronti del sedicente Califfato dello Stato Islamico,questo sì colpevole insieme al suo socio Boko Aram di delitti efferati contro l'umanità.

D.F.

da   http://popoffquotidiano.it/2015/03/20/cento-anni-dal-genocidio-armeno/

 Cento anni dal genocidio armeno

 

Armenia, metamorfosi fra memoria e identità: dal 23 al 28 marzo a Roma iniziative culturali per non dimenticare

[di Sergio BRAGA]
Genocidio armeno: ad un secolo di distanza per ricordarlo a Roma, dal 23 al 29 marzo, una serie d'iniziative organizzate dall'Ambasciata di Armenia in Italia, ICSBA e AIS-Religione   (By Photo by Near East Relief. (http://www.loc.gov/pictures/item/2006679122/) [Public domain], via Wikimedia Commons) Genocidio armeno: ad un secolo di distanza per ricordarlo a Roma, dal 23 al 29 marzo, una serie d’iniziative organizzate dall’Ambasciata di Armenia in Italia, ICSBA e AIS-Religione (By Photo by Near East Relief. (http://www.loc.gov/pictures/item/2006679122/) [Public domain], via Wikimedia Commons)
Medz Yeghern. Il Grande Crimine. Così in lingua armena viene definito il genocidio del popolo armeno messo in atto dai Giovani Turchi nei primi mesi dallo scoppio della Grande Guerra e commemorato il 24 aprile, data in cui, nel 1915, quest’anno un secolo, vennero eseguiti i primi arresti a Costantinopoli, oggi Istanbul. Cento anni, in gran parte trascorsi in un “secolo breve“, che di genocidi ne ha visti molti, e in questo ventunesimo secolo che troppi continua a vederne. Per ricordare questo crimine contro l’umanità e sollecitare a non dimenticare tutti gli altri che si sono susseguiti, nel contesto delle commemorazioni del centenario della Grande Guerra - l’Italia dell’Italia entrò in guerra l’8 aprile del ’15, altra data amara che aprì il vaso di pandora di un’altra strage, questa volta diplomaticamente autorizza - l’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia insieme con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (ICSBA) e i sociologi della religione dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS-Religione) hanno organizzato a Roma dal 23 al 28 marzo «Armenia: metamorfosi fra memoria e identità», una settimana di iniziative - dibattiti, presentazioni di iniziative editoriali, rassegna cinematografica e concerti – per raccontare la cultura armena, l’attentato alla civiltà armena e per fare il punto sulla geopolitica del Caucaso e i rapporti italo-armeni. I temi chiave intorno a cui ruoterà la settimana armena Roma sono prima di tutto costruire un identikit degli armeni, in patria e della diaspora, e, partendo dalla consapevolezza collettiva in termini globali del genocidio di cui sono stati vittime, comprendere le motivazioni della loro azione tesa alla prevenzione dei genocidi. In questo contesto storici, psicanalisti, sociologi, antropologi, studiosi italiani e armeni, giornalisti, esponenti del mondo politico e della società civile si confronteranno sui molti temi in programma: dal ruolo del racconto biografico nella grande storia, alla storia degli armeni in Italia, dal rapporto spiritualità-religione (l’Armenia è stata la prima nazione al mondo ad aver adottato il Cristianesimo nel 301 come religione di Stato) all’Armenia nell’attuale contesto internazionale.

I luoghi della settimana armena

Le iniziative saranno ospitate dallo storico palazzo Antici Mattei dove ha sede l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, al Complesso Monumentale del Vittoriano, nella centralissima piazza Venezia, dal Cinema Trevi (sala della Cineteca Nazionale) nei pressi di Fontana di Trevi, all’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario in via Milano 76.

Il cinema

Sarà anche il cinema a parlare di Armenia attraverso con quattro film - “Il Colore del Melograno” di Sergey Paradjanov, introdotto dalle parole di Tonino Guerra, The Cut” di Fatih Akin, “La masseria delle allodole” dei fratelli Taviani,”Ararat, il monte dell’Arca” di Atom Egoyan – proiettati alla sala della Cineteca Nazionale del Cinema Trevi.

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