Sono passati 100 anni dal genocidio del popolo armeno ad opera dei Giovani Turchi,mentre la comunità internazionale .Italia compresa,non ha mai condannato tale orrendo crimine.Oltre 20 Paesi hanno riconosciuto il genocidio,compresa l'Italia,anc e se lo ha fatto un pò senza accentuare la condanna per non irritare la Turchia .Ci si accontenta di celebrare gli anniversari di altri crimini efferati contro l'umanità o di condannarne quelli più recenti,ma sul sacrificio del popolo armeno tace.Complice la corte irrefrenabile che i paesi europei da sempre fanno alla Turchia.Tempo ed energie sprecate a nostro modesto avviso.La deriva antidemocratica del governo di Ankara guidato da Erdogan è davanti agli occhi di tutti ,compreso il suo atteggiamento ambiguo nei confronti del sedicente Califfato dello Stato Islamico,questo sì colpevole insieme al suo socio Boko Aram di delitti efferati contro l'umanità.
D.F.
da
http://popoffquotidiano.it/2015/03/20/cento-anni-dal-genocidio-armeno/
Cento anni dal genocidio armeno
Armenia, metamorfosi fra memoria e identità: dal 23 al 28 marzo a Roma iniziative culturali per non dimenticare
[di
Sergio BRAGA]
Genocidio armeno: ad un secolo di distanza per ricordarlo a Roma, dal 23 al 29 marzo, una serie d’iniziative organizzate dall’Ambasciata di Armenia in Italia, ICSBA e AIS-Religione (By Photo by Near East Relief. (http://www.loc.gov/pictures/item/2006679122/) [Public domain], via Wikimedia Commons)
Medz Yeghern. Il
Grande Crimine. Così in lingua armena viene definito il
genocidio del popolo armeno messo in atto dai
Giovani Turchi nei primi mesi dallo scoppio della
Grande Guerra e commemorato il
24 aprile, data in cui, nel
1915, quest’anno un secolo, vennero eseguiti i primi arresti a
Costantinopoli, oggi
Istanbul. Cento anni, in gran parte trascorsi in un “
secolo breve“, che di genocidi ne ha visti molti, e in questo
ventunesimo secolo che troppi continua a vederne. Per ricordare questo
crimine contro l’umanità e sollecitare a non dimenticare tutti gli altri che si sono susseguiti, nel contesto delle commemorazioni del centenario della Grande Guerra - l’Italia dell’Italia entrò in guerra l’8 aprile del ’15, altra data amara che aprì il vaso di pandora di un’altra strage, questa volta diplomaticamente autorizza - l’
Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia insieme con l’
Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (
ICSBA) e i
sociologi della
religione dell’
Associazione Italiana di Sociologia (
AIS-Religione) hanno organizzato a
Roma dal
23 al
28 marzo «
Armenia: metamorfosi fra memoria e identità», una settimana di
iniziative -
dibattiti, presentazioni di
iniziative editoriali,
rassegna cinematografica e
concerti – per raccontare la
cultura armena, l’
attentato alla civiltà armena e per fare il punto sulla
geopolitica del
Caucaso e i
rapporti italo-armeni. I
temi chiave intorno a cui ruoterà la
settimana armena Roma sono prima di tutto costruire un identikit degli armeni, in patria e della diaspora, e, partendo dalla consapevolezza collettiva in termini globali del genocidio di cui sono stati vittime, comprendere le motivazioni della loro azione tesa alla prevenzione dei genocidi. In questo contesto
storici,
psicanalisti,
sociologi,
antropologi, studiosi
italiani e
armeni,
giornalisti,
esponenti del
mondo politico e della
società civile si confronteranno sui molti temi in programma: dal ruolo del
racconto biografico nella
grande storia, alla
storia degli
armeni in
Italia, dal rapporto spiritualità-religione (l’Armenia è stata la prima nazione al mondo ad aver adottato il Cristianesimo nel 301 come religione di Stato) all’Armenia nell’attuale contesto internazionale.
I luoghi della settimana armena
Le iniziative saranno ospitate dallo storico
palazzo Antici Mattei dove ha sede l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, al
Complesso Monumentale del Vittoriano, nella centralissima
piazza Venezia, dal
Cinema Trevi (
sala della Cineteca Nazionale) nei pressi di
Fontana di Trevi, all’
Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario in
via Milano 76.
Il cinema
Sarà anche il cinema a parlare di Armenia attraverso con quattro film - “
Il Colore del Melograno” di
Sergey Paradjanov, introdotto dalle parole di
Tonino Guerra, “
The Cut” di
Fatih Akin, “
La masseria delle allodole” dei
fratelli Taviani,”
Ararat, il monte dell’Arca” di
Atom Egoyan – proiettati alla
sala della Cineteca Nazionale del Cinema Trevi.
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