Emma Bonino
Ieri “l’incidente
diplomatico” che il Partito Radicale stava per causare è stato evitato.I
sedicenti cittadini dello stato fantoccio della Repubblica di Cipro Nord non si sono seduti al tavolo della Presidenza
e solo uno di essi,il signor Turco (nomen omen) è intervenuto ,dopo essere stato
presentato come “cittadino della comunità turca a Cipro”.
I problemi relativi alla
difficoltà ma anche alle opportunità della Turchia ad entrare in Europa sono
stati sottolineati negli interventi qualificati che si sono succeduti nel corso
della conferenza.Molti tra loro hanno evidenziato la questione cipriota.Lo
hanno fatto con sano distacco ed obiettività,il sottosegretario agli Esteri
Della Vedova,in maniera settaria e di parte ,Marsili (ex ambasciatore italiano
ad Ankara), e, dispiace dirlo, anche Emma Bonino.
L’approccio al problema cipriota secondo
noi parte da un assunto sbagliato.Infatti in tutti gli interventi la
presenza a Cipro di due comunità separate non è stato affrontato in
considerazione del vulnus iniziale ,e cioè dell’invasione di uno stato
libero,Cipro,da parte di uno stato straniero,la Turchia.Piuttosto questa fase
iniziale è stata,come dire,rimossa,e si parte dallo stato di fatto di
oggi,situazione che si protrae da oltre 40 anni.Tutto tempo che ha fatto guadagnare
alla parte occupata dai turchi uno stato di fatto assurto, per assurdo, ad uno stato di diritto e di dignità quasi della Repubblica di Cipro.Sottolineare in tutti gli
interventi che l’isola è divisa in due
parti,una turca ed una greca,non fa che confermare la convinzione degli
intervenuti al convegno come anche nell’opinione pubblica in generale che si
tratti di due parti con pari dignità ed autorevolezza.Da questa convinzione parte poi la considerazione che chi si oppone
all’ingresso della Turchia nell’Unione Europea ,la Repubblica di Cipro
principalmente , e quindi la parte greca,
come anche la Francia,lo faccia per difendere i propri
interessi e la propria supremazia su una comunità,quella turca,che vuole invece vessare ed opprimere mentre
invece anelerebbe ad essere indipendente ed autonoma.
Con questo il cerchio si chiude:chi
ha subito un’invasione ,lutti e soprusi,è diventato nel tempo un sopraffattore!!!
Le cause che hanno portato a
questa situazione sono molteplici:la comunità internazione,l’ONU e l’Unione
Europea,ciascuna per la sua parte ,non hanno mai affrontato il problema dall’unico
punto di vista possibile e cioè quello del ripristino della legalità e del
diritto internazionale; i responsabili politici della Repubblica di Cipro,fatta
qualche eccezione,che non hanno mai veramente portato,se non nei primi tempi
dell’invasione,all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale il problema né tantomeno
lo hanno fatto anche a livello locale in modo da sollecitare ed educare le
coscienze delle giovani generazioni,nate dopo l’invasione,al riscatto della propria
identità nazionale ;terza e sicuramente la più importante è la divisione nel linguaggio corrente dell’isola in parte
turca e in parte greca .Bisognerebbe evitare che di questa divisione se ne appropri
il senso comune :gli abitanti di Cipro sono ciprioti, e non turchi-ciprioti e
greco-ciprioti.Sembra una sciocchezza di poco conto ma insistere normalmente su
questa distinzione non fa altro che dare ragione a chi,in forma più
sostanziale,si fa portavoce di una vera e propria separazione dell’isola e
quindi dà forma e ufficialità al comune sentire. E il tempo ha giocato in favore di quest’ultima
soluzione e le voci che si sono alternate nella conferenza di ieri ne sono una
conferma.Dopo quarant’anni durante i quali non si è fatto assolutamente nulla
per ricacciare i turchi a casa loro ormai la soluzione dell’isola in due parti
o federata è quella che appare più naturale e scontata .
A meno che......quelli della Repubblica di Cipro non si sveglino e si facciano sentire.
Domenico Fischetto
A meno che......quelli della Repubblica di Cipro non si sveglino e si facciano sentire.
Domenico Fischetto
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