Visto su Sky
C’è del marcio in
Danimarca
"C'è
del marcio in Danimarca" è il titolo molto appropriato di una serie di
film che Sky trasmette nella programmazione Cinema Cult.
Mads
Dittman Mikkelsen è Jacob Petersen, un personaggio ricco di sfumature e di
contraddizioni che trae forza dalle intimidazioni e dalle coercizioni, dopo una
vita avventurosa, ha deciso di dedicarsi ad aiutare gli orfani in India. Quando
l'asilo che gestisce rischia di chiudere, riceve un contributo di quattro
milioni di dollari a patto che vada a prenderseli in Danimarca, dove il ricco
donatore lo ha invitato al matrimonio della figlia. Da lì una serie di
intrecci, di vecchie storie, di vecchi amori forse mai dimenticati, di sensi di
colpa, di amore e morte e quant’altro.
Il
film ci fa riflettere sul contrasto tra ricchezza e povertà nel mondo – i
ricchi viziati con i loro drammi intimisti sono quasi insopportabili – sulla
contrapposizione tra libertà e destino dove Mikkelsen conferma la sua bravura
in una parte non facile specialmente nei primi piani ossessivi e i lunghi piani
sequenza del Dogma di Lars von Trier e dei registi di scuola danese. Un
altro attore degno di nota è lo svedese Rolf Lassgård, che viene da successi
teatrali impegnativi, e che nel film rappresenta l’opposto di Jacob, un uomo di
potere ossessionato dal dover controllare tutto e tutti anche dopo la sua
morte. Le figure femminili non sono empatiche, troppo forte è la connotazione
di donne ricche e viziate (Sidse Babette Knudsen e Stine Fischer Christensen).
Il
film è del 2006 e la regista Susanne Nier, che ha studiato
storia dell’arte e architettura prima di diplomarsi alla scuola danese di
cinema, mostra una notevole sensibilità che maturerà poi vincendo nel 2011
l’Oscar al film straniero con “In un mondo migliore” . Ciò nonostante ho seguito
“Dopo il matrimonio” con un pò fatica perché il film, a mio avviso, sicuramente
ben fatto, risulta essere di una certa pesantezza.
Ghisi Grütter
Ghisi Grütter
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