2 marzo 2015

PROGETTOROMA:VERSO L'ELEZIONE DEI SUOI ORGANI DIRETTIVI

 
ProgettoRoma il 6 marzo ,in un' assemblea indetta alle ore 18  presso  la Sala Margana nella omonima piazza,procederà all'elezione dei suoi organi .Dopo quasi tre anni dalla sua fondazione,dopo l'esperienza elettorale,dopo quasi due anni di parziale immobilismo che ne hanno causato la defezione di moltissimi sostenitori,dopo la riscrittura dello Statuto,ProgettoRoma si ripropone ai suoi soci e alla cittadinanza di Roma  con rinnovato spirito e volontà .Riuscirà nel suo intento di proporre alla città di Roma un modello politico-culturale alternativo alle culture e politiche dominanti?Non lo sappiamo ma  glielo auguriamo di cuore.
Alessandro Bianchi,fondatore e leader dell'Associazione,ripropone ai soci la sua candidatura a Presidente con questa lettera che pubblichiamo.
D.F.

 
 
 

 
 
Una città bella, efficiente, equa, sicura e sostenibile
 
 


Ai Sigg.ri Soci



di ProgettoRoma



Roma,1marzo 2015







Cari Soci,

in vista della prossima Assemblea elettorale, sottopongo alla Vostra

attenzione la mia candidatura a Presidente dell’Associazione


ProgettoRoma.



Il lungo tempo trascorso in questo ruolo fin dalla fondazione dell’Associazione

e un nuovo impegno di lavoro assunto di recente, mi avevano suggerito di

lasciare ad altri questo compito e in questo senso mi ero espresso in diverse

occasioni.

Tuttavia il richiamo che mi è stato rivolto da alcuni di Voi circa l’inopportunità

di lasciare in un momento di transizione particolarmente delicato, mi hanno

indotto a ripropormi pur lasciando aperte valutazioni diverse strada facendo.

Parto, allora, proprio dalla delicatezza del momento che l’Associazione sta

attraversando.

In realtà questo momento di transizione risale all’indomani delle elezioni per il

Sindaco di Roma e, dunque, è ormai talmente lungo da sfuggire a questa

definizione e va considerato più propriamente una vera e propria crisi.

Credo si debba partire da questa cruda constatazione se vogliamo fare un

serio tentativo di ritrovare le ragioni dell’esistenza di


ProgettoRoma.



Molti passaggi in questo senso ci sono stati: alcuni documenti (ricordo il

“Manifesto” del 13 luglio 2013; le “Analisi e proposte per l’esistenza di

Progetto Roma” dell’8 luglio 2014; i documenti presentati nelle Assemblee

del 17 febbraio, del 25 giugno e del 7 dicembre 2014); gli scambi di opinioni,

tramite messaggi telematici, su questioni che hanno visto posizioni molto

diverse (ricordo la vicenda “Rodotà‐Zagrebelsky” e quella del “Cantiere

democratico”); le proposte scaturite dalle numerosissime riunioni dei Gruppi

di lavoro (ricordo il lungo lavorio attorno alle questioni Fori‐Appia Antica,

Tevere e Mobilità).

Potrei citare altri esempi ancora, ma la domanda che balza già evidente è: per

quale motivo pur in presenza di questa effervescenza di idee e proposte non

abbiamo realizzato alcunché di concreto? e per quale motivo siamo fuori da

tutte le sedi e le occasioni del dibattito politico‐culturale che si svolge nel

Paese e a Roma in particolare?

Poiché la realtà è questa e con questa ci dobbiamo confrontare, provo ad

elencare quelle che a mio parere sono le ragioni di queste contraddizioni e a

dire quello che occorre fare per tentare di superarle.



Prima ragione




: contrapposizione politica‐cultura



Abbiamo parlato più volte, da ultimo in occasione della stesura del nuovo

Statuto, di questa contrapposizione che è una delle causa principali del lungo

stallo dell’Associazione.

Riassumo così il mio parere su questo punto:

1)


ProgettoRoma non si può omologare a quei soggetti – Circoli, Associazioni



culturali e simili – che si proclamano per definizione “a‐politici” (salvo poi

trafficare sottobanco con i politici).

L’abbiamo fondata con un’esplicita finalità di natura politica e con

un’altrettanto esplicita collocazione in un’area di centro‐sinistra, e con questi

connotati abbiamo svolto un’intera campagna elettorale, che è il passaggio

peculiare del “fare politica”.

2) La componente culturale ha una presenza molto forte all’interno di



ProgettoRoma



. Di questa connotazione dobbiamo tener conto – anche perché



rappresenta un patrimonio di grande valore – affiancandola all’altra per

essere, come abbiamo ribadito nel nuovo Statuto, un’Associazione “politicoculturale”.

C’è una contraddizione tra questi due caratteri? Solo se il “versante politico”

viene interpretato come “versante partitico”, ovvero allineamento ad un

partito, quale che sia.

Ebbene, questa interpretazione deve essere del tutto estranea

all’Associazione. Se qualcuno ha problemi che discendono dal possesso di una

tessera, li deve gestire fuori da


ProgettoRoma.



Seconda ragione




: contrapposizione dimensione romana‐nazionale



Anche con questa contrapposizione ci siamo a lungo trastullati, al punto da

ventilare la creazione, sulle ceneri di


ProgettoRoma, di un’altra



Associazione/Partito di livello nazionale.

E’ bene sgomberare definitivamente il campo da questa contrapposizione, che

non ha motivo di esistere per almeno due ragioni.

La prima è l’assoluta impossibilità da parte nostra di ampliare la già gracile

struttura societaria fino ad una dimensione nazionale. Credo che chiunque

dentro


ProgettoRoma capisca questo elementare concetto.



La seconda ragione è che la stragrande parte del patrimonio di conoscenze

che possediamo riguarda Roma. Di questa città conosciamo la realtà e i

problemi e su l’una e gli altri siamo in grado di esprimerci autorevolmente.

Abbiamo anche molte idee su come fare di Roma una città “bella, efficiente,

equa, sicura e sostenibile”.

E’ questo patrimonio di conoscenze e queste idee che dobbiamo mettere in

campo per far sì che


ProgettoRoma diventi una voce autorevole e ascoltata



quando si parla di Roma e del suo futuro. Sarebbe un grande risultato.

Peraltro se lo raggiungessimo la portata nazionale sarebbe un’immediata

ricaduta.



Terza ragione




: una partecipazione assolutamente insufficiente



Se le prime due ragioni sono di natura, per così dire, “ideologica”, la terza ha a

che vedere con la scarsa partecipazione alla vita dell’Associazione.

Anzitutto dobbiamo registrare che almeno la metà degli iscritti non partecipa

da tempo alla vita dell’Associazione. E’ un primo aspetto su cui riflettere fin

dall’inizio del nuovo ciclo, per valutare l’opportunità di rescindere alcuni

rapporti e di agire per costruirne altri.

Quanto ai Soci che finora hanno partecipato alle attività – non più di venti –

pur dovendoli ringraziare per aver consentito di mantenere in vita

l’Associazione, va loro detto che l’impegno che hanno finora profuso è

assolutamente inadeguato a consentire il rilancio di


ProgettoRoma.



Lo dico con la consapevolezza di essere io il primo destinatario di questa

valutazione, ma con altrettanta chiarezza affinché su questo punto non ci

siano malintesi in futuro: se le poche persone che si sono costituite di fatto

come “gruppo dirigente” e, in particolare, quelle che entreranno a far parte

del nuovo Consiglio Direttivo, hanno l’intenzione e l’ambizione di rilanciare



ProgettoRoma



, allora debbono garantire il loro apporto alle attività



dell’Associazione – dal livello delle proposte a quello delle realizzazioni – in

modo di gran lunga superiore, sia in termini di impegno che di tempo, a

quanto finora hanno fatto.

Si tratta di un punto dirimente dell’azione di rilancio di cui stiamo parlando,

sul quale richiamo in particolare l’attenzione dei candidati al Consiglio

Direttivo e sul quale, se verrò confermato Presidente, chiederò una verifica

definitiva nell’arco dei prossimi due‐tre mesi.

Grazie per l’attenzione e un saluto cordiale a Tutti.

Alessandro Bianchi

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