ProgettoRoma il 6 marzo ,in un' assemblea indetta alle ore 18 presso la Sala Margana nella omonima piazza,procederà all'elezione dei suoi organi .Dopo quasi tre anni dalla sua fondazione,dopo l'esperienza elettorale,dopo quasi due anni di parziale immobilismo che ne hanno causato la defezione di moltissimi sostenitori,dopo la riscrittura dello Statuto,ProgettoRoma si ripropone ai suoi soci e alla cittadinanza di Roma con rinnovato spirito e volontà .Riuscirà nel suo intento di proporre alla città di Roma un modello politico-culturale alternativo alle culture e politiche dominanti?Non lo sappiamo ma glielo auguriamo di cuore.
Alessandro Bianchi,fondatore e leader dell'Associazione,ripropone ai soci la sua candidatura a Presidente con questa lettera che pubblichiamo.
”Una città bella, efficiente, equa, sicura e sostenibile”
Alessandro Bianchi
D.F.
Ai Sigg.ri Soci
di ProgettoRoma
Roma,1marzo 2015
Cari Soci,
in vista della prossima Assemblea elettorale, sottopongo alla Vostra
attenzione la mia candidatura a Presidente dell’Associazione
ProgettoRoma.
Il lungo tempo trascorso in questo ruolo fin dalla fondazione dell’Associazione
e un nuovo impegno di lavoro assunto di recente, mi avevano suggerito di
lasciare ad altri questo compito e in questo senso mi ero espresso in diverse
occasioni.
Tuttavia il richiamo che mi è stato rivolto da alcuni di Voi circa l’inopportunità
di lasciare in un momento di transizione particolarmente delicato, mi hanno
indotto a ripropormi pur lasciando aperte valutazioni diverse strada facendo.
Parto, allora, proprio dalla delicatezza del momento che l’Associazione sta
attraversando.
In realtà questo momento di transizione risale all’indomani delle elezioni per il
Sindaco di Roma e, dunque, è ormai talmente lungo da sfuggire a questa
definizione e va considerato più propriamente una vera e propria crisi.
Credo si debba partire da questa cruda constatazione se vogliamo fare un
serio tentativo di ritrovare le ragioni dell’esistenza di
ProgettoRoma.
Molti passaggi in questo senso ci sono stati: alcuni documenti (ricordo il
“Manifesto” del 13 luglio 2013; le “Analisi e proposte per l’esistenza di
Progetto Roma” dell’8 luglio 2014; i documenti presentati nelle Assemblee
del 17 febbraio, del 25 giugno e del 7 dicembre 2014); gli scambi di opinioni,
tramite messaggi telematici, su questioni che hanno visto posizioni molto
diverse (ricordo la vicenda “Rodotà‐Zagrebelsky” e quella del “Cantiere
democratico”); le proposte scaturite dalle numerosissime riunioni dei Gruppi
di lavoro (ricordo il lungo lavorio attorno alle questioni Fori‐Appia Antica,
Tevere e Mobilità).
Potrei citare altri esempi ancora, ma la domanda che balza già evidente è: per
quale motivo pur in presenza di questa effervescenza di idee e proposte non
abbiamo realizzato alcunché di concreto? e per quale motivo siamo fuori da
tutte le sedi e le occasioni del dibattito politico‐culturale che si svolge nel
Paese e a Roma in particolare?
Poiché la realtà è questa e con questa ci dobbiamo confrontare, provo ad
elencare quelle che a mio parere sono le ragioni di queste contraddizioni e a
dire quello che occorre fare per tentare di superarle.
Prima ragione
: contrapposizione politica‐cultura
Abbiamo parlato più volte, da ultimo in occasione della stesura del nuovo
Statuto, di questa contrapposizione che è una delle causa principali del lungo
stallo dell’Associazione.
Riassumo così il mio parere su questo punto:
1)
ProgettoRoma non si può omologare a quei soggetti – Circoli, Associazioni
culturali e simili – che si proclamano per definizione “a‐politici” (salvo poi
trafficare sottobanco con i politici).
L’abbiamo fondata con un’esplicita finalità di natura politica e con
un’altrettanto esplicita collocazione in un’area di centro‐sinistra, e con questi
connotati abbiamo svolto un’intera campagna elettorale, che è il passaggio
peculiare del “fare politica”.
2) La componente culturale ha una presenza molto forte all’interno di
ProgettoRoma
. Di questa connotazione dobbiamo tener conto – anche perché
rappresenta un patrimonio di grande valore – affiancandola all’altra per
essere, come abbiamo ribadito nel nuovo Statuto, un’Associazione “politicoculturale”.
C’è una contraddizione tra questi due caratteri? Solo se il “versante politico”
viene interpretato come “versante partitico”, ovvero allineamento ad un
partito, quale che sia.
Ebbene, questa interpretazione deve essere del tutto estranea
all’Associazione. Se qualcuno ha problemi che discendono dal possesso di una
tessera, li deve gestire fuori da
ProgettoRoma.
Seconda ragione
: contrapposizione dimensione romana‐nazionale
Anche con questa contrapposizione ci siamo a lungo trastullati, al punto da
ventilare la creazione, sulle ceneri di
ProgettoRoma, di un’altra
Associazione/Partito di livello nazionale.
E’ bene sgomberare definitivamente il campo da questa contrapposizione, che
non ha motivo di esistere per almeno due ragioni.
La prima è l’assoluta impossibilità da parte nostra di ampliare la già gracile
struttura societaria fino ad una dimensione nazionale. Credo che chiunque
dentro
ProgettoRoma capisca questo elementare concetto.
La seconda ragione è che la stragrande parte del patrimonio di conoscenze
che possediamo riguarda Roma. Di questa città conosciamo la realtà e i
problemi e su l’una e gli altri siamo in grado di esprimerci autorevolmente.
Abbiamo anche molte idee su come fare di Roma una città “bella, efficiente,
equa, sicura e sostenibile”.
E’ questo patrimonio di conoscenze e queste idee che dobbiamo mettere in
campo per far sì che
ProgettoRoma diventi una voce autorevole e ascoltata
quando si parla di Roma e del suo futuro. Sarebbe un grande risultato.
Peraltro se lo raggiungessimo la portata nazionale sarebbe un’immediata
ricaduta.
Terza ragione
: una partecipazione assolutamente insufficiente
Se le prime due ragioni sono di natura, per così dire, “ideologica”, la terza ha a
che vedere con la scarsa partecipazione alla vita dell’Associazione.
Anzitutto dobbiamo registrare che almeno la metà degli iscritti non partecipa
da tempo alla vita dell’Associazione. E’ un primo aspetto su cui riflettere fin
dall’inizio del nuovo ciclo, per valutare l’opportunità di rescindere alcuni
rapporti e di agire per costruirne altri.
Quanto ai Soci che finora hanno partecipato alle attività – non più di venti –
pur dovendoli ringraziare per aver consentito di mantenere in vita
l’Associazione, va loro detto che l’impegno che hanno finora profuso è
assolutamente inadeguato a consentire il rilancio di
ProgettoRoma.
Lo dico con la consapevolezza di essere io il primo destinatario di questa
valutazione, ma con altrettanta chiarezza affinché su questo punto non ci
siano malintesi in futuro: se le poche persone che si sono costituite di fatto
come “gruppo dirigente” e, in particolare, quelle che entreranno a far parte
del nuovo Consiglio Direttivo, hanno l’intenzione e l’ambizione di rilanciare
ProgettoRoma
, allora debbono garantire il loro apporto alle attività
dell’Associazione – dal livello delle proposte a quello delle realizzazioni – in
modo di gran lunga superiore, sia in termini di impegno che di tempo, a
quanto finora hanno fatto.
Si tratta di un punto dirimente dell’azione di rilancio di cui stiamo parlando,
sul quale richiamo in particolare l’attenzione dei candidati al Consiglio
Direttivo e sul quale, se verrò confermato Presidente, chiederò una verifica
definitiva nell’arco dei prossimi due‐tre mesi.
Grazie per l’attenzione e un saluto cordiale a Tutti.
Alessandro Bianchi
Nessun commento:
Posta un commento