Venditori ambulanti abusivi a Piazza Navona
Nella buia atmosfera del Teatro
Orologio è andato ieri sera,11 marzo, in scena lo psicodramma dal titolo “La
caduta del centro storico di Roma “.Complici un manipolo di studenti
universitari della Facoltà di Architettura della Sapienza coordinati dal
professore Curcio,questi svegli giovanotti hanno messo nero su bianco,dopo un’attenta
indagine sul campo,dati e prove della
caduta del centro storico di Roma.Ma ad opera di chi?Dall’indagine condotta
dagli studenti nel rione Trastevere e Rione Ponte e Parione, emerge nella sua
drammatica evidenza, l’espulsione progressiva da questi quartieri delle attività artigianali
che caratterizzavano un tempo questo
territorio come anche i negozi di vicinato sostituiti da una miriade di
negozietti per la somministrazione di bevande e di cibo “mordi e fuggi”, tanto da contarne uno
ogni quattro metri in alcune vie particolarmente attractive.A questo si aggiunge l’espulsione dei residenti ,oggi
Trastevere conta all’incirca 23.000 residenti,mentre Ponte e Parione poco più
di 3000 ,ad opera del dilagare di pseudo bed&breakfast regolarmente abusivi
che si sostituiscono ad un ritmo incalzante ai residenti.A questo sommo degrado
del tessuto vivo di questi quartieri contribuisce poi, a mò di ciliegina sulla
torta ,l’AMA che è lontana anni luce dal
fornire un servizio dignitoso e che proprio per questo favorisce la creazione
di vere e proprie discariche a cielo aperto.E’ chiaro che una situazione del
genere non è più sostenibile e che le varie associazioni del Centro Storico
presenti hanno denunciato a gran voce nei loro interventi come anche il prof. Montanari
del Comitato della Bellezza e Italia
Nostra.Il centro storico di Roma ostaggio del degrado e della sporcizia.E’
inutile sottolineare che i commenti sull’attuale amministrazione Marino non
sono stati molto lusinghieri,rea,a detta delle associazioni presenti, di
mancanza di sensibilità , amore e rispetto verso la città che amministra,un
vero e proprio muro di gomma contro cui rimbalzano le richieste di aiuto dei
residenti.Tale indifferenza,vissuta a volte con la sensazione che si tratti di
vero proprio fastidio, è stata sottolineata peraltro da una scarsa attenzione
al rispetto delle regole ,che pur ci sono,avvalorate da comportamenti,come nel
caso dell’aumento del pedaggio dei residenti per entrare nella ztl del centro
storico, da dichiarazioni del Sindaco e dell’assessore
Improta improntate ad evidenziare piuttosto i privilegi dei residenti che i diritti degli stessi.Le tariffe
,aumentate più del 1000 per cento,sono state oggetto di un ricorso al TAR vinto
dai residenti che ha costretto il Campidoglio ad una indecorosa marcia indietro.
Che fare davanti a tanto degrado?Intanto
il progetto presentato nel corso del pomeriggio è consultabile nel sito www.romanonfalastupida.it a cui si
possono inviare ulteriori integrazioni e prove a quanto già rilevato.Le
associazioni da parte loro non smetteranno di pungolare l’amministrazione
capitolina,premesso che quella municipale ha poco armi al suo servizio e anche
quelle sono spuntate.Non conforta la
vicinanza a questa impari battaglia contro l’indecenza senza limiti del
comandante dei vigili urbani,Raffaele Clemente,notoriamente “poco simpatico”,per
usare un eufemismo, alla lobby dei vigili ,a cui facilmente ,ma anche in modo
incontestabile,fanno mancare la collaborazione.
A nostro avviso le associazioni
dovrebbero passare dalle parole ai fatti.Premesso che le prove a carico dell’amministrazione
capitolina sono tali e tante che non ammettono replica,le associazioni dovrebbero
intanto proporre il rispetto delle regole e laddove si aprono dei varchi di permissività
farli chiudere con provvedimenti amministrativi urgenti e certi.Dovrebbe
inoltre essere istituita una task force operativa mista, una specie di
ronda,sul modello della Stazione Tiburtina,vigili/carabinieri/guardia di
finanza ,che presidi il territorio in maniera costante e verificabile ogni
giorno.Inoltre dovrebbe essere attuato un sit-in permanente in Campidoglio,con tende e
viveri,che non venisse smobilitato,se non dalla forza pubblica,finchè i
provvedimenti richiesti non fossero approvati.E infine,a mali estremi,bruciare
i certificati elettorali davanti alla statua di Marco Aurelio,facendo
attenzione ovviamente.Solo in questa maniera chi non vuole
sentire,ascolterebbe.Tor Sapienza docet.
Raffaele Fischetto
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