Le ex fonderie Bastianelli prima della demolizione
Insomma: dopo l’ennesima bocciatura del Comune di Roma da parte del TAR del Lazio ,una domanda sorge spontanea:ma a Roma chi comanda ,il TAR del Lazio o il Campidoglio?
O forse la domanda è mal riposta ,e quella giusta dovrebbe essere :Ci sono dei dilettanti alla guida del Campidoglio?
O forse la domanda è mal riposta ,e quella giusta dovrebbe essere :Ci sono dei dilettanti alla guida del Campidoglio?
A ben guardare,e ci perdoni il Sindaco,noi propenderemmo per la seconda.Guardiamo i fatti.
Dopo le tre secche bocciature da parte del TAR del Lazio di altrettanti provvedimenti del Campidoglio,l’aumento della ztl in centro storico a carico dei residenti,l’aumento della sosta nelle strisce blu,l’aumento delle rette per gli asili nido,ora se ne aggiunge un’altra che ha il sapore della beffa.Beffa perché la frittata è stata fatta e la sentenza ,se anche fa giustizia,giunge in ritardo a lavori ormai avviati.Ci riferiamo alla recente sentenza del TAR che ha condannato il Comune di Roma unitamente al costruttore per aver concesso l’autorizzazione all’abbattimento delle ex fonderie Bastianelli in via de Sabelli a San Lorenzo per la costruzione di un nuovo edificio/alveare e garage multipiano interrato.Il danno ormai è fatto:dove una volta sorgevano le ex fonderie ora c’è una landa desolata,le abitazioni circostanti pericolosamente lesionate,un quartiere violentato nella sua storia e nella sua identità.
Quello che però dovrebbe umiliare gli amministratori capitolini, come anche quelli mini-mini del consiglio municipale, è che nelle motivazioni della sentenza ,viene richiamato un concetto molto importante,un "must" per gli amministratori pubblici ,purtroppo molto spesso disatteso: preservare l’identità del territorio ,la sua storia ,le sue origini, non alterare , non violentare un quartiere .Incredibile:dei giudici che richiamano i politici a quelli che dovrebbero essere gli elementi base,l’a b c dell’attività del mandato a cui sono stati eletti.Preservare l’identità,la storia ,le caratteristiche socio/economiche del territorio.
Ora che questo concetto è stato messo nero su bianco in una sentenza, ci si augura che si fermino un attimo,ci riflettano su e ne valutino il senso e gli effetti.Prima no:non c’è stato verso di farglielo entrare nella zucca.Non sono stati sufficienti le manifestazioni,le occupazioni, le prese di posizione e tutto quello che vi viene in mente e che può tranquillamente essere sintetizzato in una sola parola:partecipazione.Una parola questa che spesso viene richiamata dai nostri amministratori come un passaggio imprescindibile della loro attività. Tutte balle.E i fatti sono lì che lo dimostrano.Ebbene di tutta questa partecipazione il Comune di Roma ,il Municipio II ,suo vassallo, se ne sono fatti un baffo,marameo.E ora arriva il TAR e rimette le cose a posto.Troppo tardi perché intanto le ex Fonderie Bastianelli,le storiche Fonderie dove fu fuso il cavallo di Vittorio Emanuele II al Vittoriano,non ci sono più.Al loro posto una landa desolata,buona forse per una partita di calcio.E chissà per quanto tempo ancora.Il caso della Pinetina di Villa Massimo docet.
Qualcuno potrebbe obiettare che il Comune può impugnare la sentenza presso il Consiglio di Stato.Lo può fare,e sicuramente lo farà.
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