Le Ferrovie in tutti questi anni hanno fatto passi da
giganti.
Dalle vecchie locomotive,dai vagoni di legno ,dalle vetture
sovraffollate,dai controllori anziani e spenti,sono passati a treni sempre più
veloci,con tempi di percorrenza sempre più competitivi rispetto al fratello
coltello aereo,con vetture e posti sempre più confortevoli,e con controllori professionali
e “ipadizzati”.Il passato è stato archiviato, sostituito dalla tecnologia e dal
confort …………………se non sopravvisse lui.Lui chi?
Devo una premessa a
questa mia breve cronaca di un viaggio in treno ,una doverosa spiegazione .
Di ritorno, dopo aver passato le vacanze di Pasqua nella mia
città natale insieme all’ anziana madre, ho prenotato per il mio rientro a Roma
un intercity.
Tutti gli altri,quelli superveloci e ipertecnologici erano fully booked.Così anche i voli.Mi
restava il pullmann che non amo
particolarmente.Quindi ho preso un intercity.Ed è stato come un viaggio a
ritroso nel tempo.Il treno che si ferma a quasi tute le stazioni,il controllore
anzianotto, con la pancetta e gli occhiali calati sul naso,persone sconosciute
fino ad un attimo prima che ti parlano e ti offrono da mangiare,da bere, vino
in particolare.Che dire?Per me è stato come ritornare quando ,giovane studente
universitario,mi imbarcavo su un treno la sera dalla mia città direzione Firenze.Ed
era ogni volta un’avventura,un episodio da ricordare ,un’amicizia ,un amore di
una notte.
La vera sorpresa del viaggio però è stato lui:
il venditore di panini
e bevande abusivo.
Sopravvissuto alle riorganizzazioni,all’avvento della
concorrenza ,alle multinazionali del cibo,sopravvissuto ai controllori che
sistematicamente gli danno la caccia quando lo individuano ,LUI RESISTE
IMPAVIDO NEL TEMPO.
Anche lui si è modernizzato :me lo ricordavo un po’
cafoncello,con un vistoso cesto di vimini in cui c’era ogni bendidio.Un po’
l’immagine del venditore sul treno resa immortale in un film interpretato da Nino Manfredi, in uno dei suoi più riusciti
personaggi.
Il venditore abusivo copre la sua mercanzia,prima del giro nei vagoni, sotto la giacca non più nella toilette del treno .Indossa una giacca a
doppio petto scuro e pantaloni
grigi.Sembra ,ad uno sguardo distratto ,uno delle Ferrovie.Non più il cesto di
vimini ma un carrellino multipiano con rotelline dove sono esposti i panini e
le bibite.Ma la sua caratteristica migliore,dove la sua performance diventa
arte è nello slogan,sussurrato da una voce roca ,ma ferma e penetrante:
Panini ,bibite,caffè,cocaaaaa?.
Quando l’ho sentito,ho avuto un tuffo al cuore.E mi sono
sentito meglio. Qualcuno resiste ancora al progresso nelle Ferrovie.E
questo,secondo me,la rende più umana ,
più vicina alle gente come una volta.
E il viaggio per Roma ,lunghissimo, accompagnato dai ricordi
,mi è sembrato durare un attimo.
Raffaele Fischetto
Bravo Mimmo, un bel tuffo in un presente intriso di sapori e profumi del passato... Non sempre il progresso che avanza strombazzando si traduce in più socievole umanità.
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