Francamente oggi non ce la sentivamo di augurare Buona Pasqua ai nostri lettori.Non ci volevamo unire alle inutili e un pò retoriche frasi di circostanza e di rito che accompagnano lo scambio di auguri.Non ce la sentivamo perchè negli occhi e nel cuore abbiamo la strage degli innocenti compiuta in Kenia,che si unisce alle tante ormai che si sono mano a mano aggiunte in questi primi mesi dell'anno.Non ce la sentivamo,perchè sono sempre gli innocenti che pagano,mentre chi dovrebbe fare qualcosa è sempre invischiato in inutili polemiche e prese di posizione che lo costringono all'immobilismo.Pensiamo per esempio all'irrisolta questione palestinese,pensiamo al'ISIS,pensiamo a queste bande di feroci assassini che scorazzano e se la prendono con i più giovani ,con i più deboli,come anche con i monumenti che ,muti ed indifesi testimoni della grandezza di un tempo, ora vengono abbattuti impietosamente.
Insomma ci portavamo un peso dentro che ci bloccava e ci zittiva.
Poi è arrivata questa breve nota di Gian Carlo Marchesini.E ci ha ridato speranza ,e ci ha restituito il senso della Pasqua.Grazie Gian Carlo.
D.F.
Pasqua al Protettorato di San Giuseppe.
Ahmed l'egiziano chiede di raggiungermi a casa da dove, collegandosi al mio accesso a Internet, con il suo smartphone può parlare senza costi esagerati con i suoi che stanno al Cairo. Assisto in terrazza alle sue telefonate con il padre e un cugino. Ovviamente delle sue parole scoppiettanti in arabo io non capisco niente, poi sarà Ahmed a spiegare, ma intanto già dal tono di gioia clamorosa e dalla luce splendente dei suoi occhi mentre parla è come capissi tutto. E già questo è uno spettacolo. Prima di andarsene mi abbraccia così forte che poi per un pò mi sentirò muscoli e giunture indolenzite. Mariamichela mi racconta di come sta andando a gonfie vele in suo nuovo amore con Marco: pensa! dura già da più di due mesi! gongola felice come se stesse in paradiso da una eternità. In un angolo della stanza Claudia e Giada dello Sri Lanka stanno chtattando al computer con un ragazzo mai visto in vita loro con il quale giocano a fingersi maschi, nascondendo la loro identità di fanciulle in fiore. Mah, le diavolerie della nuova comunicazione a distanza... Robel l'eritreo invece mi tiene il muso perché ieri non ho mantenuto la promessa di accompagnarlo a vedere Fast and Furious, ma gli ho spiegato che proprio non me la sentivo, ancora raffreddato, di chiudermi in una sala per due ore e mezzo. Nel frattempo è arrivato un altro volontario che volonteroso si è proposto, e così abbiamo positivamente risolto. Manuel di Tor Sapienza ha litigato con qualcuno, e in preda a uno dei suoi frequenti raptus ha scaricato la rabbia prendendosela con l'innocente albero dei limoni in giardino. Li ha tutti strappati e spiacciccati scaraventandoli al muro. Ma, tutto sommato, meglio loro che qualcun altro. Anche Jasmine è arrabbiata per qualche suo motivo misterioso, e lo è così tanto che si rifiuta di uscire con me, Pamela zingarella della Croazia e Simona della Garbatella a mangiare una pizza. Si candida precipitosamente a sostituirla Jonny, albanese tredicenne, che per strada, sotto la pioggia, mi confida un suo cruccio: la sera deve aspettare in camera che i più piccoletti lì accanto si addormentino per potersi dedicare in pace sotto le coperte alle sue attività riservate. In attesa di uscire per la pizza, Valerio di sei anni ha preteso una passata di solletico rotolandosi per terra e torcendosi per la felicità. Poi, mentre stavo uscendo dalla porta, é arrivato di corsa Lorenzo di Tor Bella Monaca che ha infilato tra i battenti la testa, mi ha guardato con gli occhi spalancati da sotto in sù esclamando come chi si sente tradito: ahò, e a me nun me saluti? Le ragazzine e i ragazzini semi abbandonati sono a Pasqua i veri agnelli sacrificali. Cercano qualcuno che allunghi la mano non per sgozzarli, ma per avere l'attenzione affettuosa di una parola, una carezza, un pizzicotto scherzoso, il solletico - e magari uscire insieme la sera per la pizza. Ma non è questo il vero senso della Pasqua?
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