Pubblichiamo questa riflessione di Marchesini,che deriva dal fatto di essere lui stesso,oltre che iscritto ad un partito in cui crediamo non si riconosca più, profondo conoscitore dei luoghi dove si sono svolti i fatti ed anche dei personaggi .Quello che amareggia è che ormai l'opinione pubblica non reagisca più davanti a simili nefandezze.L'abitudine e l'indifferenza al malaffare e agli imbrogli sono guai da cui non se ne esce se non ribellandosene con uno strattone per respirare aria pura.
Malgrado tutto siamo fiduciosi.Gli italiani si sono sempre riscattati.Non è un popolo rivoluzionario.Non lo è mai stato.La sua unica forma di protesta è il voto,che guarda caso và sempre in direzioni imprevedibili , sorprendendo sempre gli analisti politici che quasi sempre non riescono ad intercettarne le reazioni e gli umori.
Ci auguriamo che ,partendo dalle regionali prossime,questo segnale arrivi.
D.F.
Malgrado tutto siamo fiduciosi.Gli italiani si sono sempre riscattati.Non è un popolo rivoluzionario.Non lo è mai stato.La sua unica forma di protesta è il voto,che guarda caso và sempre in direzioni imprevedibili , sorprendendo sempre gli analisti politici che quasi sempre non riescono ad intercettarne le reazioni e gli umori.
Ci auguriamo che ,partendo dalle regionali prossime,questo segnale arrivi.
D.F.
Primarie a Piazza Winckelmann,Roma
PRIMARIE: un modo efficace e positivo di far partecipare i propri iscritti, simpatizzanti, elettori, per concorrere a scegliere i dirigenti nelle cariche più importanti. Non una pratica formale e un rito, ma democrazia in una delle sue forme più efficaci e vive. Giornate e giornate di preparazione e allestimento dei gazebo, ore e ore da mattina a sera ad accogliere e registrare migliaia di partecipanti, code in fiduciosa attesa, clima di orgogliosa consapevolezza di fare la cosa giusta, le famiglie intere vestite a festa, i molto anziani seminvalidi accompagnati, il bell'esempio nelle piazze e in strada alla città intera di una democrazia non solo vantata, ma praticata. E le schede, le urne, i registri, le firme, i documenti, lo spoglio attento e minuzioso fino a notte fonda, il panino e caffé portati a soccorso dagli amici. Una grande, collettiva festa della partecipazione nell'esercizio attivo della democrazia.
Poi è arrivato il rottamatore, il cambiaverso, quello che si è impadronito delle primarie fingendo di esaltarle ma in realtà, con il bel gesto dell'apertura all'esterno, trasformandole in cavallo di troia per abolirne ogni controllo e trasparenza nell'utilizzo. Fino agli esiti prevedibili di Napoli, della Liguria, a quello esemplare e scandaloso di Agrigento. Vince e diventa candidato segretario o sindaco chi prende più voti? E allora io intervengo in modo da far adottare regole di massima democrazia - cioé nessuna: può votare chiunque, anche chi non fa parte del mio Partito o del mio schieramento politico, non è neppure iscritto, neppure simpatizzante, non mi vota, anzi mi è stato sempre stato avversario. Una comune appartenenza non è più determinata dalla condivisione dei principi, dei valori, della storia, delle regole: ma dalla conquista di cariche e potere per fare affari insieme. Il caso delle primarie del PD di Agrigento è l'approdo finale coerente e osceno di questo progressivo e totale stravolgimento. I caporioni siciliani di PD e FI si sono incontrati con Berlusconi a Palazzo Grazioli per concordare che le primarie per il candidato sindaco di Agrigento dovevano essere vinte da un dirigente di Forza Italia! E così è stato. Il rottamare come vessillo rivoluzionario, il cambiar verso, il proclamare di voler far largo ai giovani e al nuovo, si è così visto in che cosa si è tradotto. I peggiori lupi dei due partiti solo apparentemente contrapposti, all'insegna del Patto del Nazareno hanno sgomberato la strada della conquista del potere da ogni impedimento e ostacolo. Chi si oppone alla logica della spartizione delle risorse sul territorio tra coop rosse e bianche e imprese malavitose - il caso Ischia, in perfetta linea con Mafia Capitale, è esemplare - va spazzato via all'insegna della inarrestabile impetuosa modernizzazione. E' stato consumato un imbroglio con dolo clamoroso: all'insegna del rinnovamento garibaldino, il risultato finale è che si sono impossessati del comando i briganti che prima stavano in fazioni opposte. E ciò che prima era, come le primarie, strumento efficace di selezione democratica dei gruppi dirigenti, è stato piegato a grimaldello per scardinare la democrazia. E' finita la primavera delle primarie, è arrivata l'autocrazia. E' figlia del Patto del Nazareno, è il frutto tossico dell'intesa di due gran figli di .......
Poi è arrivato il rottamatore, il cambiaverso, quello che si è impadronito delle primarie fingendo di esaltarle ma in realtà, con il bel gesto dell'apertura all'esterno, trasformandole in cavallo di troia per abolirne ogni controllo e trasparenza nell'utilizzo. Fino agli esiti prevedibili di Napoli, della Liguria, a quello esemplare e scandaloso di Agrigento. Vince e diventa candidato segretario o sindaco chi prende più voti? E allora io intervengo in modo da far adottare regole di massima democrazia - cioé nessuna: può votare chiunque, anche chi non fa parte del mio Partito o del mio schieramento politico, non è neppure iscritto, neppure simpatizzante, non mi vota, anzi mi è stato sempre stato avversario. Una comune appartenenza non è più determinata dalla condivisione dei principi, dei valori, della storia, delle regole: ma dalla conquista di cariche e potere per fare affari insieme. Il caso delle primarie del PD di Agrigento è l'approdo finale coerente e osceno di questo progressivo e totale stravolgimento. I caporioni siciliani di PD e FI si sono incontrati con Berlusconi a Palazzo Grazioli per concordare che le primarie per il candidato sindaco di Agrigento dovevano essere vinte da un dirigente di Forza Italia! E così è stato. Il rottamare come vessillo rivoluzionario, il cambiar verso, il proclamare di voler far largo ai giovani e al nuovo, si è così visto in che cosa si è tradotto. I peggiori lupi dei due partiti solo apparentemente contrapposti, all'insegna del Patto del Nazareno hanno sgomberato la strada della conquista del potere da ogni impedimento e ostacolo. Chi si oppone alla logica della spartizione delle risorse sul territorio tra coop rosse e bianche e imprese malavitose - il caso Ischia, in perfetta linea con Mafia Capitale, è esemplare - va spazzato via all'insegna della inarrestabile impetuosa modernizzazione. E' stato consumato un imbroglio con dolo clamoroso: all'insegna del rinnovamento garibaldino, il risultato finale è che si sono impossessati del comando i briganti che prima stavano in fazioni opposte. E ciò che prima era, come le primarie, strumento efficace di selezione democratica dei gruppi dirigenti, è stato piegato a grimaldello per scardinare la democrazia. E' finita la primavera delle primarie, è arrivata l'autocrazia. E' figlia del Patto del Nazareno, è il frutto tossico dell'intesa di due gran figli di .......
E' il nuovo sistema dei Poletti e dei Lupi che si espande e Incalza.
Gian Carlo Marchesini
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