Un incontro promosso da Comitatus Aquilanus, l’associazione di cittadinanza attiva, volto a valutare lo stato dell’arte della ricostruzione dell’Aquila e dei comuni del cratere. Una tavolo composto dai cittadini, esperti e amministratori che hanno espresso il loro parere,essenzialmente negativo, su quanto è stato fatto, mentre altri hanno portato nuove idee e progetti.
L'AQUILA
CITTADINANZATTIVA/COMITATUS
AQUILANUS
Sintesi conclusiva del
Seminario
A conclusione dell’interessante dibattito interdisciplinare
sono stati messi in rilievo gli errori
di questi 6 anni di ricostruzione:
-
la gestione
mirata , clientelare e costosa delle
macerie e dei puntellamenti (con
l’uso illegittimo della ex Teges che poteva essere recuperata in danno e che
invece era stata appaltata a 50 Ml, con i ridondanti puntellamenti costati a
L’Aquila circa 300 ML,con l’ulteriore inutile discarica di Barisciano per altri
11Ml);
-
l’evanescente e
diseconomico Aereoporto dei Parchi che continuiamo a pagare nonostante
siano venute meno le (millantate) condizioni contrattuali;
-
il partitocratico
e costoso Piano CASE (4500 alloggi), i 38 insediamenti MUSP ,i 1200 MAP con
l’inchiesta della Procura sui MAR (per le
implicite varianti urbanistiche premio);
-
la dispersiva e
disastrosa Delibera per le case in precario e a tempo (circa 2500 costruite dovunque anche in aree a rischio e in gran parte
con sole fosse settiche);
-
la elefantiaca e costosa macchina amministrativa delle
Strutture Speciali di supporto (circa
300 dipendenti del Concorso Barca,ai
quali vanno aggiunti altri 80 contratti a tempo e la preesistente struttura di
Abruzzo Engineering di circa 120 addetti per un costo annuo di circa 18 Ml);
-
l’episodica
politica di recupero di “Aggregati eccellenti” portata avanti dal Commissario
Marchetti che vede oggi Palazzi privi delle urbanizzazioni e inabitabili mentre l’Asse principale del C.S. , (cuore
direzionale e commerciale per l’intero Cratere), colpevolmente ancora langue;
-
lo stallo
completo sul recupero degli alloggi ERP con tentativi di sostituzione
urbanistico-sociale sulle aree più baricentriche e appetibili (non sono,infatti, partiti gli interventi
sugli edifici più danneggiati e mancano 83 ml per gli alloggi ATER e circa 30
Ml per gli alloggi comunali) ;
-
la creazione di
interventi pubblici in aree a rischio come la nuova sede del Comune, il
centro polivalente a Camarda,il contenitore sportivo a Campo di Pile;
-
la permanenza
degli alunni nei precari e costosi MUSP senza un parallelo programma organico
di ricostruzione delle scuole;
-
la gestione
amicale degli alloggi CASE e MAP con l’ingiustificato mancato introito dei
canoni di affitto e/o condominiali;
-
il dilagare e il
consolidarsi delle Associazioni criminali sui fondi della ricostruzione e
nell’80 % degli interventi pubblici.
Tale caotica e
dispersiva situazione ha portato ad un consumo del suolo di circa 500 ha (in 6 anni sono stati realizzati insediamenti
per circa 3 Varianti generali al PRG ! ), all’abbattimento (per costi
trasporto) dei redditi familiari di circa il 30% e all’incremento dei
disavanzi delle Aziende comunali trasporti e rifiuti del 40%.
A questi oneri vanno
aggiunti i costi di tutto il personale e quelli
di gestione del patrimonio edilizio che ospita ancora i cittadini (tra
CASE e MAP), si tratta di un onere complessivo ordinario di circa 25 Ml /anno
insostenibile per un Comune di 60.000 abitanti.
E’ stata perciò
riproposta una Variante di assestamento e razionalizzazione che, partendo dalla
salvaguardia degli standards del vecchio PRG (Variante finalmente approvata),
escluda
qualsiasi espansione e qualsiasi ulteriore consumo di suolo.
Infine a fronte dell’impostazione disciplinarmente
neoimmobiliarista del nuovo PRG (affidato
anacronisticamente ad un architetto e al solito esperto legale della rendita
urbana e dello ius aedificandi), è stato fatto un ragionamento
interdisciplinare con agronomi,biologi, esperti chimici,energetici e
idrografici che hanno portato a indicazioni
nuove e alternative.
E’ stata perciò auspicata una svolta sostanziale della Pianificazione con una particolare
attenzione:
-
alla tutela
dell’ambiente e della rete ecologica anche urbana;
-
alla tutela della
rete idrografica e del patrimonio acqua con una forte attenzione
all’inquinamento da salmonella e agli anomali dati sui tumori nel comprensorio ;
-
alla
valorizzazione del consistente patrimonio agrosilvopastorale (che in gran parte
si svolge sui terreni gravati da uso civico ) attraverso soprattutto tutela
di questi ,la sua uniforme utilizzazione, la trasformazione qualificata e la commercializzazione in loco dei prodotti locali (dal latte, alle
carni ,allo zafferano,) ;
-
al
consolidamento del Polo chimico-sanitario con una nuova attenzione alla
sicurezza;
-
al potenziamento
qualificato del Polo universitario e della Ricerca;
-
all’attrezzamento
di un turismo diffuso attento alle “altre” valenze (oltre quella ormai marginale dello sci invernale e delle seconde case );
-
a un piano
organico per le energie alternative che escluda comunque quelle a biomasse
privilegiando il fotovoltaico collocato sui tanti ettari di capannoni e
parcheggi esistenti;
-
ad una
razionalizzazione/concentrazione delle Sedi istituzionali e delle Sedi
universitarie;
-
alla
riqualificazione e riconversione organica delle aree e dei capannoni
industriali con la banda larga,l’energia fotovoltaica,l’anello ottico,il
recupero-riciclo delle acque;
Per quanto riguarda
la ricostruzione bisogna uscire da gestioni clientelari, dall’attuale caos
programmatico e dalla concorrenzialità municipalistica tra capoluogo,frazioni e
comuni, e va elaborato un Progetto
Speciale per il Cratere condiviso tra
Regione,Provincia e Comuni che espliciti scelte strategiche e priorità e
che venga attuato attraverso un Piano Pluriennale di Attuazione supportato da
precisi impegni economici.
Infine è stata ribadita
l’esigenza pregiudiziale di un canale finanziario ordinario sulla base del
quale dare certezze nei tempi ad Amministrazioni comunali e cittadini.
Sulla base di tali nuove indicazioni sarebbe,innanzitutto, necessario unificare i 2 Uffici Speciali.
Il Comune di
L’aquila dovrà procedere al
recupero immediato dell’Asse centrale del Centro storico accelerando l’intervento
del cunicolo intelligente e concentrando su di esso gran parte delle
istruttorie e dei conseguenti reali finanziamenti .
Mentre i Comuni,
superando gli inutili e costosi Piani di Ricostruzione (costati circa 8 ML),dovranno
delineare comparti-stralcio concertati con Autorità delle reti e Sovrintendenza ,attenti alle valenze più significative architettonicamente ma che
siano abitati e/o che abbiano funzioni commerciali-direzionali.
30 marzo 2015
Comitatus aquilanus CITTANINANZATTIVA
Terre Pubbliche
Arch. A. Perrotti 334-2724599
Dott. B. Di Cesare
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