6 aprile 2015

L'AQUILA A SEI ANNI DAL TERREMOTO

A sei anni dal terremoto di L''Aquila,pubblichiamo la sintesi conclusiva del seminario tenuto il 30  marzo.
Un  incontro promosso da Comitatus Aquilanus, l’associazione di cittadinanza attiva, volto a valutare lo stato dell’arte della ricostruzione dell’Aquila e dei comuni del cratere. Una tavolo composto dai cittadini, esperti e amministratori che hanno espresso il loro parere,essenzialmente negativo, su quanto è stato fatto, mentre altri hanno portato nuove idee e progetti.



                                                      L'AQUILA

CITTADINANZATTIVA/COMITATUS AQUILANUS

Sintesi conclusiva del Seminario

 

A conclusione dell’interessante dibattito interdisciplinare sono stati messi in rilievo gli errori di questi 6 anni di ricostruzione:

-          la gestione mirata , clientelare e costosa  delle macerie e dei puntellamenti (con l’uso illegittimo della ex Teges che poteva essere recuperata in danno e che invece era stata appaltata a 50 Ml, con i ridondanti puntellamenti costati a L’Aquila circa 300 ML,con l’ulteriore inutile discarica di Barisciano per altri 11Ml);

-          l’evanescente e diseconomico Aereoporto dei Parchi che continuiamo a pagare nonostante siano venute meno le (millantate) condizioni contrattuali;

-          il partitocratico e costoso Piano CASE (4500 alloggi), i 38 insediamenti MUSP ,i 1200 MAP con l’inchiesta della Procura sui MAR (per le implicite varianti urbanistiche premio);

-          la dispersiva e disastrosa Delibera per le case in precario e a tempo (circa 2500 costruite dovunque anche in aree a rischio e in gran parte con sole fosse settiche);

-          la elefantiaca  e costosa macchina amministrativa delle Strutture Speciali di supporto (circa 300  dipendenti del Concorso Barca,ai quali vanno aggiunti altri 80 contratti a tempo e la preesistente struttura di Abruzzo Engineering di circa 120 addetti per un costo annuo di circa 18 Ml);

-          l’episodica politica di recupero di “Aggregati eccellenti” portata avanti dal Commissario Marchetti che vede oggi Palazzi privi delle urbanizzazioni e inabitabili mentre l’Asse principale del C.S. , (cuore direzionale e commerciale per l’intero Cratere), colpevolmente ancora langue;

-          lo stallo completo sul recupero degli alloggi ERP con tentativi di sostituzione urbanistico-sociale sulle aree più baricentriche e appetibili (non sono,infatti, partiti gli interventi sugli edifici più danneggiati e mancano 83 ml per gli alloggi ATER e circa 30 Ml per gli alloggi comunali) ;

-          la creazione di interventi pubblici in aree a rischio come la nuova sede del Comune, il centro polivalente a Camarda,il contenitore sportivo a Campo di Pile;

-          la permanenza degli alunni nei precari e costosi MUSP senza un parallelo programma organico di ricostruzione delle scuole;

-          la gestione amicale degli alloggi CASE e MAP con l’ingiustificato mancato introito dei canoni di affitto e/o condominiali;

-          il dilagare e il consolidarsi delle Associazioni criminali sui fondi della ricostruzione e nell’80 % degli interventi pubblici.

Tale caotica e dispersiva situazione ha portato ad un consumo del suolo di circa 500 ha (in 6 anni sono stati realizzati insediamenti per circa 3 Varianti generali al PRG ! ), all’abbattimento (per costi trasporto) dei redditi familiari di circa il 30% e all’incremento dei disavanzi delle Aziende comunali trasporti e rifiuti del 40%.

A questi oneri vanno aggiunti i costi di tutto il personale e quelli  di gestione del patrimonio edilizio che ospita ancora i cittadini (tra CASE e MAP), si tratta di un onere complessivo ordinario di circa 25 Ml /anno insostenibile per un Comune di 60.000 abitanti.

E’ stata perciò riproposta una Variante di assestamento e razionalizzazione che, partendo dalla salvaguardia degli standards del vecchio PRG (Variante finalmente approvata),  escluda qualsiasi espansione e qualsiasi ulteriore consumo di suolo.

Infine a fronte dell’impostazione disciplinarmente neoimmobiliarista del nuovo PRG (affidato anacronisticamente ad un architetto e al solito esperto legale della rendita urbana e dello ius aedificandi), è stato fatto un ragionamento interdisciplinare con agronomi,biologi, esperti chimici,energetici e idrografici che hanno portato a indicazioni nuove e alternative.

E’ stata perciò auspicata una svolta sostanziale della Pianificazione con una particolare attenzione:

 

-          alla tutela dell’ambiente e della rete ecologica anche urbana;

-          alla tutela della rete idrografica e del patrimonio acqua con una forte attenzione all’inquinamento da salmonella e agli anomali dati sui tumori nel comprensorio ;

-          alla valorizzazione del consistente patrimonio agrosilvopastorale (che in gran parte si svolge sui terreni gravati da uso civico ) attraverso soprattutto tutela di questi ,la sua uniforme utilizzazione, la trasformazione qualificata  e la commercializzazione  in loco dei prodotti locali (dal latte, alle carni ,allo zafferano,) ;

-          al consolidamento del Polo chimico-sanitario con una nuova attenzione alla sicurezza;

-          al potenziamento qualificato del Polo universitario e della Ricerca;

-          all’attrezzamento di un turismo diffuso attento alle “altre” valenze (oltre quella ormai marginale dello sci invernale e delle seconde case );

-          a un piano organico per le energie alternative che escluda comunque quelle a biomasse privilegiando il fotovoltaico collocato sui tanti ettari di capannoni e parcheggi esistenti;

-          ad una razionalizzazione/concentrazione delle Sedi istituzionali e delle Sedi universitarie;

-          alla riqualificazione e riconversione organica delle aree e dei capannoni industriali con la banda larga,l’energia fotovoltaica,l’anello ottico,il recupero-riciclo delle acque;

Per quanto riguarda la ricostruzione bisogna uscire da gestioni clientelari, dall’attuale caos programmatico e dalla concorrenzialità municipalistica tra capoluogo,frazioni e comuni, e va elaborato un Progetto Speciale per il Cratere condiviso tra  Regione,Provincia e Comuni che espliciti scelte strategiche e priorità e che venga attuato attraverso un Piano Pluriennale di Attuazione supportato da precisi impegni economici.

Infine è stata ribadita l’esigenza pregiudiziale di un canale finanziario ordinario sulla base del quale dare certezze nei tempi ad Amministrazioni comunali e cittadini.

Sulla base di tali nuove indicazioni sarebbe,innanzitutto, necessario unificare i 2 Uffici Speciali.

Il Comune di L’aquila dovrà procedere al recupero immediato dell’Asse centrale del Centro storico accelerando l’intervento del cunicolo intelligente e concentrando su di esso gran parte delle istruttorie e dei conseguenti reali finanziamenti .

Mentre i Comuni, superando gli inutili e costosi Piani di Ricostruzione (costati circa 8 ML),dovranno delineare comparti-stralcio concertati con Autorità delle reti e  Sovrintendenza ,attenti alle valenze  più significative architettonicamente ma che siano abitati e/o che abbiano funzioni commerciali-direzionali.

 

30 marzo 2015

 

 

Comitatus aquilanus CITTANINANZATTIVA  Terre Pubbliche

Arch. A. Perrotti 334-2724599

Dott. B. Di Cesare

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