8 aprile 2015

IL MARNETTO QUOTIDIANO:L'ITALIA CONDANNATA PER TORTURE ALLA SCUOLA DIAZ

Massimo Marnetto ha puntualmente commentato la condanna che la Corte Europea di giustizia ha inflitto all'Italia per il massacro della Diaz compiuto da alcuni agenti della polizia. Nel suo
commento ha segnalato l'inerzia del Parlamento che non ha ancora istituito il reato di tortutra.
Per quei fatti avvenuti nel 2001 furono condannati con sentenza definitiva della Cassazione alcuni funzionari di polizia, mentre molti altri furono assolti.
Negli undici anni trascorsi dal 2001 al 2012, data della sentenza della Cassazione, gli agenti coinvolti, già condannati in primo e secondo grado, furono promossi e fecero regolare carriera negli organici delle forze dell'ordine.
Nessuna condanna, se non morale da parte dell'opinione pubblica, fu inflitta ai vertici della polizia o ai politici di riferimento : il Ministro dell'Interno Claudio Scajola, il Ministro della Giustizia Roberto Castelli e Gianfranco Fini tutti e tre in sala operativa alla Questura di Geneva durante lo svolgimento del G8.
Vale la pena ricordare il commento di De Gennaro alla sentenza della Cassazione :
« resta comunque nel mio animo un profondo dolore per tutti coloro che a Genova hanno subito torti e violenze ed un sentimento di affetto e di umana solidarietà per quei funzionari di cui personalmente conosco il valore professionale e che tanto hanno contribuito ai successi dello Stato democratico nella lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata ».

Saluti e buona giornata a tutti.
J.
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Il Marnetto Quotidiano
Oltre al petrolio, l'Italia importa giustizia.
Come ha dimostrato la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, stabilendo che nel 2001 le forze dell'ordine torturarono i dimostranti di Genova e che denuncia la mancanza in Italia del reato specifico di tortura.



L'accusa cade sulla inadeguata classe politica, che non ha voluto creare il reato di tortura, anche se associazioni e studiosi di diritto ne richiedono l'inserimento nel codice, dopo le atrocità avvenute nella scuola Diaz e soprattutto nella caserma di Bolzaneto. Come ha raccontato il coraggioso ex-magistrato Roberto Settembre nel suo libro "Gridavano e piangevano", che ha scritto dopo essersi occupato personalmente del caso, ma solo quando è andato in pensione, da cittadino.



Un libro che riporta le testimonianze di chi è entrato nel "Garage Olimpo" ligure, dove si doveva stare per ore con le braccia alzate, in piedi, senza alcuna assistenza, vessati dall'obbligo di guardare in terra, facendosi tutto addosso perché andare al bagno era una concessione; e insulti e umiliazioni di ogni tipo erano lo sfogo libero di pseudo tutori dell'ordine, esaltati da ogni abuso loro consentito da una tacita sospensione del diritto, lasciata filtrare dai responsabili del Governo Berlusconi, a cui ha fatto seguito un'amnistia politica, prima di quella formale.



Tutto questo si è sempre saputo. Ma la politica - destra e sinistra - ha fatto finta di non sentire. Non ha deciso sperando che il tempo nascondesse queste storie di abusi, come i caschi senza identificativo avevano nascosto le responsabilità dei torturatori istituzionali.



Ora chiediamo che il reato di tortura sia istituito in fretta.
E nella vigilanza di noi cittadini partirà un contatore, per segnare quanti giorni ci vorranno per sanare questa vergogna da parte di un parlamento che si è agitato per definire la responsabilità civile dei giudici, ma che non ha mai riconosciuto la responsabilità di aver consentito - con la propria ignavia - l'impunità di aguzzini in divisa.
Che hanno macchiato con sangue non solo i muri di una scuola, ma la Costituzione.



Massimo Marnettowww.libertaegiustizia.it
Gianni De Gennaro ha collaborato per undici anni con Giovanni Falcone.Poi il secondo è stato fatto saltare in aria con la dinamite sull'autostrada di Capaci, e il primo ha continuato nella sua splendida carriera. De Gennaro era a capo della polizia nei giorni dei fatti di Bolzaneto e della Diaz a Genova, è il responsabile con Scajola della decisione di togliere la scorta a Biagi - ed ora è presidente di Finmeccanica. E anche questa è l'Italia: c'è chi facendo al meglio il suo lavoro viene ammazzato, e chi fa carriera.
GCM


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