Il Campidoglio
L’ex assessore capitolino alla Casa Daniele
Ozzimo è stato condannato a due anni e due mesi nell’ambito di uno dei due
procedimenti collegati al maxi processo di mafia capitale. La sentenza è
arrivata nella tarda mattinata di giovedì 7 gennaio dal presidente della X
sezione del Tribunale Gup Alessandra Boffi ha accolto la richiesta della
Procura riguardo l’ex assessore alla Casa della giunta Marino.(da cinquequotidiano.it)
Certamente la sentenza che lo ha condannato
,ha valutato gli atti da lui compiuti e li ha ritenuti contrari ai suoi doveri
d'ufficio .La pena inflitta ne è la giusta conseguenza.Ora ci sarà il
consueto strascico giudiziale e la storia non finisce qui e ne sentiremo ancora parlare.
A questo
proposito,vorremmo dire la nostra.
Ozzimo è figlio dei tempi,di un certo modo di fare
politica all'interno del Partito Democratico .Un modo di comportarsi,certamente disinvolto ,che non era più percepito come contrario all'etica e alla morale ma
proprio perchè praticato dalla maggioranza dei colleghi di partito,era inteso
invece come un comune modo di fare,attraverso cui ognuno si coltivava il
proprio orticello.Per questo si "raccomandava" qualcuno,per
questo si accettavano i soldi per finanziare la propria campagna
elettorale.Così fan tutti ,perchè non lo devo fare io?La risposta sarebbe
semplice se a sovraintendere un’organizzazione politica,un partito come quello
Democratico ci fosse stata una scuola di
pensiero che avesse indicato la strada della dirittura morale e dell'onestà,non
solo intellettuale a questo punto.Ma ,e ci riferiamo sempre all’interno del Partito
Democratico,dalle sue origini (2008)ai giorni nostri c'è stato una specie di
liberi tutti,in cui ogni lepre che correva per un incarico pubblico era libera
di trovarsi gli spazi ,appoggi e i finanziamenti come meglio credeva,con
disinvoltura ed opportunismo.Non tutti ovviamente .Ma chi non si comportava così
era semplicemente fatto fuori.Fuori da tutto:incarichi pubblici ed
interni.Bisognava essere ,diciamo così,flessibili e con uno stomaco forte.Chiudendo e
aprendo alleanze,pugnalando alle spalle i fratelli di qualche momento prima,pur
di accaparrarsi qualche consenso in più,qualche finanziamento in più,Anche
border line ,in zone grigie in cui almeno il buon senso,if any,avrebbe
sconsigliato di addentrasi.Invece si andava avanti,si curavano le relazioni
pericolose,non si percepiva il pericolo anzi gli appoggi ricevuti si esibivano
come una specie di trofeo.Peccato che chi il favore ,l'appoggio ,il finanziamento lo
aveva dato, non lo aveva fatto in maniera disinteressata.Il saggio dice:il
favore ha un costo.Se tu chiedi una cosa a me e io te ne chiedo uno,se va
bene,in cambio.E così via come una catena di S.Antonio.Non in maniera
plateale,beninteso,sempre in maniera soft ma pur sempre trattato come merce di
scambio .Io do una cosa a te ,tu dai una cosa a me.Niente di illegale ,per carità,ma
pur sempre forzando le regole del gioco,che si dovrebbero basare sulla lealtà e sulla correttezza come minimo,quelle scritte e quelle non scritte.Se un
capogruppo,nell'era Alemanno,chiede cosa ci sia per lui durante una discussione
in cui si parlava di finanziamenti pubblici,e lo dice in pubblico non si rendeva
conto di dire qualcosa sopra le righe oppure lo diceva perchè consapevole che
questa sua affermazione avrebbe trovato se non il consenso dei presenti ma
almeno una certa comprensione?Se un presidente di commissione,nell’era
Marino,dice in un’assemblea pubblica che se Buzzi gli avesse finanziato la campagna
elettorale, avrebbe accettato,non sono questi comportamenti che ormai fanno
parte di un modo di comportarsi e di vedere le cose in cui non c’è più spazio per
la serietà e la dirittura morale,per la politica intesa come servizio ma c’è
invece e soltanto il libero arbitrio?I cittadini sono visti come numeri non
come persone che desiderano essere amministrati consapevolmente e
coscienziosamente e per questo delegano
al loro eletto il potere di governare a loro nome.Gli incarichi pubblici
vengono interpretati come occasione di
crescita/carriera politica e non solo , non come servizio alla cittadinanza.Si
comincia da consigliere municipale (ex circoscrizionale),e poi pianin
pianino,sgomitando,per usare un termine eufemistico,si arriva alla Camera e al
Senato,transitando per il Campidoglio e la Pisana.Guardatevi i
curriculum dei 19 eletti a Roma nelle ultime elezioni politiche e poi diteci
che non è così.
Molto ancora dovrebbero scavare i giudici.E ne
troverebbero a centinaia di questi comportamenti ,chiamiamoli così,anomali.
Ozzimo è stato condannato ed è giusto che sia
così.Ma che questa condanna si accompagni ad una rigenerazione della
politica all'interno del Partito Democratico,ad un ritono alle origini,ad una svolta a 360 gradi del modo di
comportarsi che finora ha prevalso.
Ci sembra difficile.Ma pur sempre ne vale la
pena provarci.
Domenico Fischetto
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