Oriana Fallaci, la sua collocazione politica e l’Islam e provo a dire come la vedo io.
Ho
sostenuto che Oriana fallaci non fosse ne di destra nè di
sinistra.Almeno nei termini in cui “destra e “sinistra”, venivano
declinati in Europa prima del trionfo del pensiero unico
Era invece certamente e fondamentalmente una individualista radicale.
Nonostante
questa caratteristica molto evidente, la dominante interpretazione del
mondo (per intenderci brevissimamente, di tipo tatcheriano , per cui
non esiste la società e l’individuo vale solo se ha talenti, li sa
spendere e quindi ha la forza e il diritto dalla sua; malsano approdo
corruttivo della destra liberale), è un clima in cui la Fallaci non
sarebbe mai stata a proprio agio.
.Nel
suo radicalismo individualista, Oriana Fallaci, non trova mai la
“società”. Trova la religione (è atea;sa bene i misfatti del
cristianesimo e della controriforma, ma ci passa sopra) , trova le
persone di successo, trova se stessa (sempre; quando intervista, finisce
di sovrapporsi); ama (e odia insieme) persino uno che è il suo opposto
(che più opposto non si puo), ma che è ingombrante come e più di lei:
Pasolini.
Religione
cristiana, anzi cattolica, Italia del passato, geni della cultura
occidentale, sono il suo nazionalismo e la sua bandiera, insieme al
culto dei personaggi del mondo – e solo di quelli – che lei reputa
“giganti”. Insomma è uno strano amore per un paese e un “occidente”
pensato e non reale. E’ la più chiara affermazione del suo radicalismo
individualista.
Non
è berlusconiana, non le piace il rozzo individuo di successo (perchè
non ha le palle, non è uno statista, è probabilmente ignorante e sta
con i fascisti e con Bossi, non certo perchè è ricco e di successo),.
Ignora il suo corteo di nani e di ballerine.
Non
ama nemmeno i comunisti, ricambiata per le sue posizioni anti
palestinesi (filo israeliane?) e per le sue critiche (certo non
infondate) a paesi comunisti (anche quelli diventati icone della
“sinistra”, come il Vietnam del Nord).
Qui
bisognerebbe incominciare un discorso che ci porterebbe molto lontano.
Quello che conviene dire, senza dilungarsi troppo, è che le sue critiche
sono, di nuovo, lo specchio del suo individualismo: o con Oriana o
contro Oriana, anche quando lei non c’entra .
Il
suo non essere di destra e di sinistra è orgoglioso snobismo. Il suo
parlar chiaro è il disprezzo per il “politicamente corretto”, cioè per
la finta moderazione delle parole che nasconde realtà mediocri, spesso
crudeli e sempre opportunistiche.
Come
si fa a non essere d’accordo? Come si fa a non vedere la mediocrità dei
presunti leader occidentali? A non vedere la melassa in cui si agitano –
non solo in Italia – i politici occidentali che si possono definire
come si vuole fuorchè statisti, anche oggi, in un tempo che lei non puo
conoscere?
Così nasce “la rabbia e l’orgoglio”.
Le
ragioni storiche e geopolitiche che hanno condotto alla tragedia delle
torri, la interessano non più di tanto. Non può ignorarle del tutto (era
una donna molto intelligente e colta), ma non le sembrano poi così
importanti. L’offesa è lei e il “suo” mondo occidentale, di cui è
orgogliosissima
La
rabbia è altrettanto accecante: fanatici e terroristi sono gli
islamici; tutti, che odiano il suo occidente e disprezzano le opere
d’arte più che le vite.
L’islam
ha fatto fuori i Budda afghani; non i talebani, l’Islam. Non le passa
per la testa che fino a ieri i budda erano al loro posto e i musulmani,
non i buddisti, li ammiravano e li sentivano come propri. Gli scempi
dell’Isis, che lei non ha conosciuto, in Siria, in Irak, ovunque siano
arrivati, per lei sarebbero stati perpetrati dall’Islam, non da
fanatici, contro altri islamici, che ne andavano orgogliosi e ne avevano
cura . Lo sa bene che i fanatici ci sono ovunque (e che ovunque i
fanatici, sempre, hanno infierito sulle opere d’arte degli odiati
nemici), ma finge di non saperlo.. Grida che l’islam – facendo di tutto
un fascio – è sinonimo di terrorismo e fanatismo e non vede i fanatismi
che crescono ovunque, e non le frega niente di quello indù, per esempio:
semplicemente lo ignora, come ignora che il male e la crudeltà
efferata, insieme alla pretesa di dominio assoluto, hanno allignato
nell’occidente laico, non secoli, ma pochi decenni fa: fascismi,
nazismo, colonnelli e generali (eppure ha amato Panagulis).....;e ancora
oggi, razzismi, fanatismi e violenze prosperano fuori dal mondo
islamico. E’ antifascista davvero, ma non vuole ascrivere al suo
occidente quelle deturpanti ideologie fanatiche; il suo “occidente” non
le contempla. .
Non
le passa per la testa che la religione è violenza per il solo fatto di
predicare l’assoluto e di imporlo tutte le volte che ci riesce (eppure
lo sa). Tutte le tre religioni del libro affondano in tradizioni prima
orali e poi scritte che mescolano la misericordia e la benevolenza (per
chi ci crede) alla violenza brutale, predicata e raccontata (per gli
“infedeli”). Tutti i libri “sacri” sono della stessa pasta, nessuno
escluso.
Ritiene
(e vuole che sia così) che l’islam – in blocco – sia mosso da una
assoluta volontà di dominio totalitario di tipo religioso (anche qui
evitando paragoni, consapevole del fatto che per primi abbiamo tentato
di esportare la dittatura del cristianesimo, visto che parla di
“crociate al contrario”), dimenticando che, dalla caduta dell’impero
turco (ma anche prima), sono state le “laiche”potenze occidentali a
dominare e prevaricare il mondo (fregandosene della religione, per
fortuna, ma non per questo con meno brutalità).
Non
distingue (non le importa un fico secco) tra i diversi islam sunniti,
sciiti, wahabiti e nemmeno le interessa il modo in cui – a prescindere
da queste differenze – le confessioni islamiche siano vissute e
codificate nei diversi paesi: Siria, Libano, Irak, Iindonesia, Iran,
Arabia e Emirati, Turchia, Bosnia (dove i fanatici all’azione sono stati
i cristiani), Africa araba e sub- sahariana....
Non
si ferma a capire se la lotta sia all’interno dell’Islam e se
l’occidente ci sia capitato dentro per le ignoranti e crudeli idiozie
proprie
Oriana
Fallaci sorvola su moltissime, troppe cose e chiama alla guerra . Non
chiama alla guerra contro i fanatici (tutti i fanatici). Chiama alla
guerra contro i fanatici islamisti e li fa coincidere con i musulmani
tout court.
Chiama alla guerra senza curarsi del “dopo”, di cui sembra non le importi molto.
E’
certo che io non vorrei mai essere musulmano. Ma non voglio nemmeno
essere cristiano e tantomeno cattolico. Rivendico il mio ateismo e lo
difenderei con Oriana, se chiunque volesse piegarmi a un dio. Peraltro
sono certo che anche tra i musulmani ci sia una caterva di atei o almeno
agnostici.
E’
certo che mi nutro, nel mio piccolo, del passato, delle belle cose,
dell’arte che capisco (non mi sognerei mai di cancellare quella che non
capisco). E’ certo che non voglio privarmi della arte figurativa
rifiutata dall’Islam (quello fanatico, visto che un miliardo di
musulmani e più, invece, ci convive con piacere) e memmeno della
grandissima arte non figurativa islamica.
Credo
fermamente in alcuni valori, come nella uguaglianza di genere, ma anche
in altri che non sono amati nemmeno in occidente, oggi.
Sarei disposto alla guerra, se qualcuno pretendesse di farmeli rinnegare.
Il
fatto è che non credo la guerra sarebbe tra occidente e islam; quasi
sicuramente sarebbe trasversale, tra chi quei miei valori coltiva e chi
no e i fanatici li troverei, come sempre, da tutte due le parti .
C’è
molto di bello nello sfogo di Oriana Fallaci, perchè è una che sa
scrivere bene, persino quando lo fa di getto e senza revisioni. Ma
rimane uno sfogo rabbioso.
Non
è una rabbia nata solo dalla tragedia delle torri: nasce dal suo
individualismo che l’ha costretta a esiliarsi a New York per dieci anni e
che le torri hanno fatto esplodere insieme al cemento e al vetro. La
sua malattia lunga e irreversibile, ci ha messo lo zampino.
Umberto Pradella .
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