2 gennaio 2016

MATTEO ORFINI VISTO DA MARCHESINI


                                                                          Matteo Orfini


Matteo Orfini è un quarantenne che nella sua vita, a parte essere stato cooptato percorrendo tutti i passaggi e i livelli di un partito politico, non ha fatto nulla di significativo. Si è diplomato in un liceo, non si è laureato, poi ha fatto il segretario di un circolo del PD romano, per essere quindi chiamato da D'Alema a fargli da portavoce e poi a lavorare nella Fondazione ItalianiEuropei, quella buona a raccogliere fondi non dichiarati. E infine diventare parlamentare del PD e - addirittura! - esserne eletto nel 2014 presidente. E infine nominato da Renzi commissario del PD romano collassato dopo l'emersione di Mafia Capitale. Come se Matteo Orfini di quel PD non fosse un prodotto e il risultato. L'esemplarietà significativa di Matteo Orfini è dunque quella di essere stato in politica da sempre cooptato, nominato ed eterodiretto. Non è poco, ma non è niente più di quello. E allora come fa, e come può, e come si permette di giudicare Ignazio Marino un Sindaco inadeguato? Forse intende dire che Marino a Sindaco di Roma è stato eletto, e non cooptato o nominato? Matteo Orfini non è mai nato alla vita vera, non è mai uscito da un politico, partitico e separato liquido amniotico. E' quindi del tutto inadatto a dire o a fare altro.

Gian Carlo Marchesini

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