Matteo Orfini è un quarantenne che nella sua vita, a parte essere stato
cooptato percorrendo tutti i passaggi e i livelli di un partito
politico, non ha fatto nulla di significativo. Si è diplomato in un
liceo, non si è laureato, poi ha fatto il segretario di un circolo del
PD romano, per essere quindi chiamato da D'Alema a fargli da portavoce e
poi a lavorare nella Fondazione ItalianiEuropei, quella buona a
raccogliere fondi non dichiarati. E infine diventare parlamentare del
PD e - addirittura! - esserne eletto nel 2014 presidente. E infine
nominato da Renzi commissario del PD romano collassato dopo l'emersione
di Mafia Capitale. Come se Matteo Orfini di quel PD non fosse un
prodotto e il risultato. L'esemplarietà significativa di Matteo Orfini è
dunque quella di essere stato in politica da sempre cooptato, nominato
ed eterodiretto. Non è poco, ma non è niente più di quello. E allora
come fa, e come può, e come si permette di giudicare Ignazio Marino un
Sindaco inadeguato? Forse intende dire che Marino a Sindaco di Roma è
stato eletto, e non cooptato o nominato? Matteo Orfini non è mai nato
alla vita vera, non è mai uscito da un politico, partitico e separato
liquido amniotico. E' quindi del tutto inadatto a dire o a fare altro.
Gian Carlo Marchesini
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