12 gennaio 2016

Il centro specializzato nella cura dei tumori non operabili di Pavia rischia di chiudere

Il centro specializzato nella cura dei tumori non operabili di Pavia rischia di chiudere a causa della mancanza di finanziamenti. Rossella ha lanciato questa petizione per salvarlo. 

Ministra della Salute


rossella bargellini
pisa, Italy
INCREDIBILE: il modernissimo acceleratore di Pavia per la cura dei tumori rischia di chiudere per i tagli ai finanziamenti. Un altro grande risultato del GOVERNO RENZI, un altro grande favore alle Lobby amiche che con la chemio si arricchiscono sulla pelle della gente ! Il Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao) di Pavia, ossia l’acceleratore di particelle impiegato per la cura dei tumori più importante d’Italia, è a rischio chiusura. Per questo, alcuni tra i più autorevoli scienziati italiani hanno firmato l’appello inviato dall’ideatore del progetto presso il Cern Ugo Amaldi e rivolto alle istituzioni (in particolare al ministero della Salute e alla regione Lombardia) nel tentativo di salvare il centro, a cui si stima manchino circa 35 milioni di euro.
Il Cnao fu ideato al Cern nel 1996 e successivamente fu istituito dal ministero della Salute nel 2001, senza scopo di lucro. Oggi il centro ha 110 dipendenti (soprattutto fisici e ingegneri) ed è completamente dedicato all’adroterapia, specializzato nella cura dei tumori non operabili e di quelli resistenti alla radioterapia tradizionale basata sui raggi X.
La peculiarità del Cnao nel panorama italiano è che si tratta dell’unico centro nazionale (e uno dei quattro a livello mondiale insieme a quelli in Germania, Giappone e Cina) in cui è possibile effettuare l’adroterapia – oltre che con i protoni – con ioni carbonio, che sono le particelle più potenti contro i tumori. Insieme al politecnico di Milano, il Cnao ha anche ideato una nuova tecnica per il trattamento di quei tumori complessi da bersagliare poiché si spostano insieme alla respirazione del paziente, come quelli al fegato e al pancreas. La terapia con soli fasci di protoni, detta protonterapia, è invece più diffusa sia a livello internazionale che in Italia, e nel nostro Paese sono attivi anche il centro di Trento e il quello per i trattamenti oculari del policlinico di Catania, che però riescono a seguire ogni anno un numero di pazienti molto inferiore rispetto al Cnao.
Fino a oggi a Pavia sono già stati trattati 380 malati oncologici.
Tra i 13 firmatari dell’appello – esponenti di primo piano della ricerca e della comunicazione scientifica italiana – ci sono il premio nobel per la fisica Carlo Rubbia, il prossimo direttore generale del Cern di Ginevra Fabiola Gianotti, il presidente dell’Infn Fernando Ferroni, il direttore della ricerca del Cern Sergio Bertolucci, l’oncologo Umberto Veronesi e Piero Angela.
Uniamoci ai 13 illustri firmatari per non far chiudere il Cnao di Pavia!

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