INCREDIBILE:
il modernissimo acceleratore di Pavia per la cura dei tumori rischia di
chiudere per i tagli ai finanziamenti. Un altro grande risultato del
GOVERNO RENZI, un altro grande favore alle Lobby amiche che con la
chemio si arricchiscono sulla pelle della gente ! Il Centro nazionale di
adroterapia oncologica (Cnao) di Pavia, ossia l’acceleratore di
particelle impiegato per la cura dei tumori più importante d’Italia, è a
rischio chiusura. Per questo, alcuni tra i più autorevoli scienziati
italiani hanno firmato l’appello inviato dall’ideatore del progetto
presso il Cern Ugo Amaldi e rivolto alle istituzioni (in particolare al
ministero della Salute e alla regione Lombardia) nel tentativo di
salvare il centro, a cui si stima manchino circa 35 milioni di euro.
Il
Cnao fu ideato al Cern nel 1996 e successivamente fu istituito dal
ministero della Salute nel 2001, senza scopo di lucro. Oggi il centro ha
110 dipendenti (soprattutto fisici e ingegneri) ed è completamente
dedicato all’adroterapia, specializzato nella cura dei tumori non operabili e di quelli resistenti alla radioterapia tradizionale basata sui raggi X.
La
peculiarità del Cnao nel panorama italiano è che si tratta dell’unico
centro nazionale (e uno dei quattro a livello mondiale insieme a quelli
in Germania, Giappone e Cina) in cui è possibile effettuare
l’adroterapia – oltre che con i protoni – con ioni carbonio, che sono le particelle più potenti contro i tumori.
Insieme al politecnico di Milano, il Cnao ha anche ideato una nuova
tecnica per il trattamento di quei tumori complessi da
bersagliare poiché si spostano insieme alla respirazione del paziente,
come quelli al fegato e al pancreas. La terapia con soli fasci
di protoni, detta protonterapia, è invece più diffusa sia a livello
internazionale che in Italia, e nel nostro Paese sono attivi anche il
centro di Trento e il quello per i trattamenti oculari del policlinico
di Catania, che però riescono a seguire ogni anno un numero di pazienti
molto inferiore rispetto al Cnao.
Fino a oggi a Pavia sono già stati trattati 380 malati oncologici.
Tra
i 13 firmatari dell’appello – esponenti di primo piano della ricerca e
della comunicazione scientifica italiana – ci sono il premio nobel per
la fisica Carlo Rubbia, il prossimo direttore generale del Cern di
Ginevra Fabiola Gianotti, il presidente dell’Infn Fernando Ferroni, il
direttore della ricerca del Cern Sergio Bertolucci, l’oncologo Umberto
Veronesi e Piero Angela.
Uniamoci ai 13 illustri firmatari per non far chiudere il Cnao di Pavia!
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