L'inquinamento atmosferico è ormai un realtà con cui ci si deve
confrontare quotidianamente e anche noi,nel nostro piccolo, dobbiamo
fare la nostra parte.Abbiamo visto come a Parigi la conferenza sul clima
abbia prodotto risultati importanti e votati all'unanimità dagli stati
partecipanti ma ,ahinoi ,con soluzioni talmente diluite nel tempo che non
tengono conto invece che il toccasana sarebbe applicarle da
subito.Anche i timidi provvedimenti del nostro Ministro dell'Ambiente in
occasione della recentissima crisi causata dall'inquinamento da PM 10 o
polveri sottili,sottolineano come ancora si voglia tenere tutti
buoni,cercando di non colpire gli interessi dell'industria
automobilistica per esempio,come anche quella che alimenta i
riscaldamenti domestici,tanto per citare due campi dove invece il
Governo potrebbe intervenire.
Non la facciamo lunga e veniamo al dunque
.Riportiamo di seguito due documenti recenti di Legambiente .In particolare nel
documento Emergenza Smog ,i buoni esempi da seguire,Roma non è citata
perchè per l'appunto non ci sono esempi che possano essere da
esempio,scusateci il bisticcio di parole.Invece per esempio il
provvedimento Park&Ride utilizzato a Bari molto si avvicina alla
proposta del professor Amedeo Gargiulo di ProgettoRoma presentata già da un paio d'anni e
contenuta in un libro sulla mobilità a sua firma .Anche il provvedimento
pedibus di Reggio Emilia era stato addottato dalla II Giunta
Veltroni.Ma fu abbandonato dal successore,che evidentemente era interessato a ben altro(!!!).Insomma ,come dire:a Roma ci
sarebbero gli esempi ma non vengono adottati da chi è preposto a
decidere.
Gli interessi,come si immagina ,sono tanti E LA PAURA DI PERDERE QUALCHE VOTO FA' NOVANTA.
Domewnico Fischetto
Emergenza smog, i buoni esempi
da seguire
Buone
pratiche locali in tema di mobilità nuova, efficienza energetica e verde urbano
in grado di ridurre l’inquinamento locale che tutti i sindaci potrebbero
adottare in tempi brevi
Legambiente chiede al Governo un piano nazionale che renda le auto un
oggetto indesiderato in città e rimetta in discussione il concetto di mobilità
sostenibile, potenziando il trasporto sul ferro e l’uso dei mezzi pubblici per
rendere le città più vivibili e libere dallo smog. La richiesta è accompagnata da
dodici esempi virtuosi da replicare promossi da amministrazioni, cittadini e
aziende, e messe in atto in questi anni dai sindaci di alcune città italiane,
che da soli, hanno avuto il coraggio di scommettere sulla sostenibilità, su un
nuovo tipo di mobilità urbana avviando, così, un processo di rigenerazione
urbana non indifferente che dovrebbero essere replicate in tutto il Paese.
Linea tram Firenze-Scandicci
Trasporto competitivo, moderno, sicuro e efficiente che sappia rispondere alla nuova e crescente domanda di mobilità delle aree urbane. L’esempio arriva dalla linea tram che collega Firenze a Scandicci. Una linea lunga 7,4 km con 14 fermate, che a quattro anni dalla sua attivazione ha registrato oltre 13 milioni di viaggiatori all’anno con almeno il 25% dell’utenza che in passato viaggiava su auto privata. A partire dal giugno 2013 è stato ammesso il trasporto di biciclette seppur con alcune limitazioni. Firenze ha così dimostrato che investire sul trasporto ferroviario significa anche migliorare e rendere più vivibile la città. |
Zona 30 a Cagliari e Torino
Mirafiori
Tra le misure anti-smog da replicare c’è senz’altro la zona 30 nelle aree residenziali come quella testata a Cagliari e a Torino Mirafiori. Nella città sarda la zona con limite a 30 km/h ha migliorato la circolazione ed ha consentito un dimezzamento dei costi sostenuti per incidenti stradali dal 2011 al 2015. Nel capoluogo piemontese, invece, la mobilità slow è stata accompagnata da pratiche per la sicurezza stradale. Un’esperienza positiva che, insieme a quella delle bici cargo, avrebbe dovuto evolversi ed estendersi ma che invece è rimasta circoscritta. |
Area C Milano
Una misura pensata per disincentivare l’utilizzo dei veicoli privati a favore dell’utilizzo del trasporto pubblico. L’accesso all’area C (che coincide con la Ztl Cerchia dei Bastioni), nei giorni feriali e in orario diurno, è consentito solo a pagamento (5 euro) per la maggior parte delle auto, mentre è vietato per i veicoli inquinanti e gratuito per quelle ad emissioni zero. Nel primo semestre del 2015, con quasi 96mila ingressi al giorno, il traffico è calato del 28,6% rispetto alla media del 2011, quand’era in vigore l’Ecopass, presto dimostratosi inefficace. Al successo ha contribuito la crescente offerta di servizi di mobilità come il car sharing, dopo il primo avviato proprio da Legambiente nel 2001, e il potenziamento del trasporto pubblico grazie ai proventi del pedaggio. |
Bicipolitana Pesaro
Una
metropolitana in superficie, dove le rotaie sono i percorsi ciclabili e le
carrozze sono le biciclette. Lo schema utilizzato è quello delle
metropolitane di tutto il mondo. Vi sono delle linee (gialla, rossa, verde,
arancione….) che collegano diverse zone della città, permettendo all’utente uno
spostamento rapido, con zero spesa, zero inquinamento, zero stress. La
metropolitana delle bici, attualmente in costruzione, occuperà un’estensione
di circa 70 km, con 14 itinerari ciclabili e ciclopedonali, e collegherà le
zone periferiche al centro della città.
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Pony zero emissioni di Torino
Una realtà che ha preso il via a Torino grazie alla Pony Zero, società nata nel 2013 con l’obiettivo rivoluzionare, con una logica ecosostenibile, il settore delle spedizioni usando la bici e contribuendo a ridurre le emissioni inquinanti della logistica urbana. L’attività si afferma rapidamente e crescono le consegne con più di 1000 recapiti giorno “All in time”. La bicicletta e la passione dei giovani corrieri (bikemessengers) contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2 del settore spedizioni, in ambito urbano. |
Pedibus e bicibus di Reggio
Emilia
C’è poi il
servizio pedibus e bicibus scuola promosso dal comune di Reggio Emilia e che
è diventato a tutti gli effetti uno servizio pubblico di trasporto per
l’infanzia.
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Piano della mobilità di Bolzano
Bolzano è l’unica città italiana dove meno di un terzo degli abitanti usa l’auto e c’è riuscita non stendendo chilometri e chilometri di asfalto ciclabile, ma riducendo i parcheggi di superficie, aumentando la sicurezza di chi si muove a piedi, ampliando le aree pedonali e facendo ricorso alle corsie protette per le bici in quei tratti di strada dove era impossibile garantire una armonica convivenza tra i vari veicoli. |
Park&ride di Bari
Esperienza
avviata a Bari: parcheggi di interscambio con relativa tariffazione
concentrica, consentonio agli automobilisti diretti verso il centro città di
parcheggiare il veicolo nelle aree di sosta periferiche d’interscambio e di
raggiungere il centro con bus navetta. L’obiettivo è quello di
decongestionare il traffico cittadino attraverso l’integrazione fra mezzi
privati e mezzi pubblici.
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Hub merci di Parma
Hub delle
merci di Parma è riuscito a spostare, grazie ad accordi con operatori
ferroviari ed enti territoriali, parte del trasporto delle merci da gomma a
rotaie.
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Bosco sociale di Ferrara
Piantare
migliaia di alberi nelle strade e nei parchi, perché assorbono emissioni
inquinanti e CO2. Tra i tanti esempi Legambiente rilancia quello del bosco
sociale di Ferrara, un progetto che ha come obiettivo quello di realizzare e
gestire un bosco di comunità, rilanciando tra le persone un maggiore senso
civico e la rete dei CEAS (Centri di Educazione alla sostenibilità).
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Certificazione energetica in Alto
Adige
Nelle
provincie di Trento e Bolzano, dove la certificazione energetica è oggi una
pratica conosciuta e diffusa, si è stabilito che per tutte le nuove
costruzioni la classe B deve essere, per tutti i nuovi interventi, quella
minima obbligatoria
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Decalogo anti-smog
Le 10
proposte di Legambiente per garantire una migliore qualità dell'aria e della
vita nelle nostre città. #cisiamorottiipolmoni
La morsa dello smog continua a stringere d'assedio le nostre città. Da giorni i livelli di esposizione
dei cittadini agli inquinanti nell’aria rimangono elevati e ancora ben oltre le
soglie consentite dalla normativa. Situazione che difficilmente sarà risolta
solo con gli interventi sporadici che le amministrazioni propongono in fase
d’emergenza, tra targhe alterne, blocchi del traffico, mezzi pubblici gratis e nessuna politica concreta e lungimirante. Solo
mettendo finalmente mano a nuove politiche di mobilità incentrate su trasporto
pubblico locale, treni per pendolari e mobilità alternativa potremo raggiungere
migliori livelli di vivibilità e liberare i nostri centri urbani dalla cappa
inquinante che contribuisce all’aumento di gravi patologie respiratorie,
soprattutto nei bambini, e cardiovascolari negli anziani.
10 proposte al Governo per garantire
una migliore qualità dell'aria e della vita nelle città
Auto privata ultima opzione per muoversi in città. Approvare un serio Piano nazionale
antismog in cui il governo assuma un ruolo guida importante, dotato di risorse
economiche, obiettivi misurabili e declinabili. La priorità deve essere la
realizzazione di nuove linee metropolitane e di tram, a cui devono essere
vincolate da subito almeno il 50% delle risorse per le infrastrutture, da
destinare alle città. Il piano deve prevedere target di mobilità a livello
urbano per arrivare entro 2 anni ad una quota di spostamenti individuali
motorizzati al di sotto del 50% del totale, per arrivare nel giro di 6-8 anni
sotto il 30%. Occorre infine una verifica dei piani di risanamento dell'aria
delle regioni e delle principali città per garantire un’uscita dall’emergenza
entro i prossimi cinque anni.
1000 treni per i pendolari. Sono stati annunciati nel 2006 dal Governo Prodi, che
fece sperare in una nuova politica dei trasporti, ma non sono mai arrivati.
Intanto i disservizi, l’affollamento dei convogli e il forte disagio per chi
viaggia, porta sempre più persone a scegliere l’auto per gli spostamenti
casa-lavoro.
100 strade per la ciclabilità urbana. Cofinanziare (insieme a Comuni e Regioni) la
realizzazione nelle grandi città di un primo pacchetto di nuove corsie
ciclabili lungo le principali direttrici di mobilità all’interno dell’area
urbana che consentano spostamenti in bici sicuri ed efficienti e costituiscano
una valida e attraente alternativa all’uso dell'auto privata.
Ridurre la velocità a 30 km/h. Imporre a livello nazionale il limite di 30 km/h
all’interno dei centri abitati, con l’eccezione delle principali arterie di
scorrimento, con effetti sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico e
acustico e benefici sulla sicurezza, riducendo notevolmente gli
incidenti.
Chi inquina deve pagare. Prevedere, con una disposizione nazionale,
l’estensione del modello dell’Area C milanese a tutte le grandi città e con una
differente politica tariffaria sulla sosta, i cui ricavi siano interamente
vincolati all’efficientamento del trasporto pubblico locale.
Stop ai sussidi all’autotrasporto per migliorare il TPL. Dal 2000 al 2015 sono stati dati
circa 400 milioni in media l’anno all’autotrasporto e anche per il 2016 gli
aiuti diretti e indiretti saranno pari a 250 milioni di euro. Chiediamo che
tali risorse siano, al contrario, destinate ad incrementare e migliorare il
trasporto pubblico locale e il servizio per i cittadini.
Fuori i diesel dalle città. Limitare la circolazione in ambito urbano dei veicoli
più inquinanti (auto e camion) sul modello della città di Parigi: entro il 2016
divieto di circolazione di tutti i veicoli euro 0 ed euro1, e dei diesel (auto
e camion) euro 2. Entro il 2017 divieto esteso a diesel euro 3 e poi a crescere
sino a vietare nel 2020 la circolazione dei veicoli diesel euro 5 (quelli
venduti sino ad oggi).
Riscaldarsi senza inquinare. Vietare l’uso di combustibili fossili, con esclusione
del metano, nel riscaldamento degli edifici a partire dalla prossima stagione
di riscaldamento. Obbligo di applicazione della contabilizzazione di calore nei
condomini in tutta Italia a partire dalla prossima stagione di riscaldamento.
Obiettivo del 3% all’anno sulla riqualificazione degli edifici pubblici e
privati per attuare il piano europeo per ammodernare o ricostruire l'intero
patrimonio edilizio entro 30 anni.
Ridurre l’inquinamento industriale. Applicare autorizzazioni integrate ambientali (AIA)
stringenti e rendere il sistema del controllo pubblico più efficace con
l’approvazione della legge sul sistema delle Agenzie regionali protezione
ambiente ferma al Senato da oltre un anno.
Nuovi controlli sulle emissioni reali delle auto. Applicare immediatamente i nuovi
criteri di prova di omologazione per i veicoli immessi sul mercato, con
verifica su strada e dichiarazione obbligatoria dei risultati reali di consumo
e di inquinamento risultanti.
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