comunicato stampa
Prorogato per altri sei anni il Consorzio Tiberina
Anche
a seguito delle risultanze dell’ultimo incontro pubblico all’Isola
Tiberina, il Consorzio Tiberina, che sarebbe scaduto il 31 dicembre
2015, è stato prorogato per altri 6 anni, assumendo la denominazione di CONSORZIO TIBERINA – Associazione consortile per l’Assemblea di Fiume e di Bacino del Tevere e per i relativi Patti e Contratti.
Vecchi e nuovi aderenti (ammessi ufficialmente nell’Assemblea
dell’ultimo dell’anno) hanno fornito le prime risorse per sostenere
spese gestionali, stage, attività sul territorio; nuove iscrizioni sono
attese fin dalle prime settimane del 2016 per partecipare all’Assemblea di Fiume, alla Segreteria Tecnico-Scientifica (ancora da nominare), ai Tavoli di Lavoro e all’Osservatorio Istituzionale (già esistente nel vecchio Statuto, corrispondente alla Cabina di Regia
tipica dei Contratti di Fiume): a quest’ultimo Organo saranno
ufficialmente invitati i Rappresentanti Istituzionali interessati, anche
per contribuire a un “Manifesto per il Tevere e la regione Tiberina”, già avviato nella stesura.
<<Sono
molto lieto di questo momento ricostitutivo, dopo i primi 6 anni di
vita di un Soggetto pubblico-privato così innovativo nel panorama non
soltanto italiano>>, ha dichiarato il Presidente Giuseppe Maria
Amendola. <<Se nel 2010 si veniva dall’attività di un primo nucleo
di interessati, con motore culturale nell’Associazione Amici del
Tevere, oggi l’approccio è stato molto più legato alla partecipazione e
alla coesione territoriale, partendo dal know-how acquisito e dalle
esperienze di una varietà di Soggetti che hanno contribuito ai primi
importanti risultati, ivi compresi l’accreditamento presso le
Istituzioni e la creazione di un’amplissima platea di cittadini
interessati. Anche la stesura del nuovo Statuto ha tenuto conto di tanti
contributi, sia di Consorziati sia di nuovi Consorziati in ammissione
sia di ulteriori Soggetti che hanno fornito importanti suggerimenti. I
Patti e Contratti nella nuova denominazione sono ovviamente un mezzo, e
non un fine, atti a contribuire alla protezione e alla valorizzazione
del Tevere e del suo Bacino, la regione Tiberina. L’approccio non può
che essere integrale e coordinato, come era evidenziato nella vecchia
denominazione, soprattutto tenendo conto degli effetti ecologici da
monte a valle, fino alla Foce, e degli innumerevoli “percorsi” che si
possono ideare dalla Capitale e verso la Capitale, nella Valle del
Tevere e fino allo spartiacque del Bacino. Al culmine del mandato del
prossimo Sindaco, i 150 di anni di Roma Capitale nel 2020 potrebbero
essere anche per noi, nel nostro piccolo, un momento per così dire
epocale, per un bilancio di 10 anni di lavoro consortile aperto e allo
stesso tempo fondato dal punto di vista tecnico-scientifico: e magari si
realizzerà l’obiettivo ambizioso che era nel titolo del dibattito
pubblico che svolgemmo al Circolo Canottieri Lazio nel luglio 2014,
lanciando il Contratto di Fiume per Roma, “Il Tevere a Roma: da ferita
nella Città a luogo di vita e di coesione”. Una metafora di ripresa e
allo stesso tempo un nuovo intervento “storico” a Roma, in chiave
contemporanea, visto che nel 1870 vi fu anche la disastrosa piena che
porto alla realizzazione dei Muraglioni del Centro Storico? Ce la
mettiamo tutta!!>>.
Il
neo Vice Presidente Raffaele Condemi, Presidente del Circolo Canottieri
Lazio, ha a sua volta commentato: <<Questa nomina è un onore
personale, guadagnato forse anche per aver creduto, già dal 2014
ospitandone il Comitato Promotore, al Contratto di Fiume del Tevere
nell’area urbana di Roma. Un primo impegno sarà coinvolgere tutti i
Circoli remieri della Capitale, e il “mondo” che vi ruota attorno, in
questa impresa di rendere il Tevere a Roma, al Centro Italia e – direi –
al Mondo. Già altri Circoli hanno aderito, giacché noi viviamo sul
Tevere il nostro tempo libero e in fondo ce ne siamo sempre occupati per
un interesse, pur legittimo. Ma il tema è sempre più complesso e
interdisciplinare, per cui bisogna passare ad una nuova forma di
solidarietà ecologica e ad una cura estesa anche al di fuori dei propri
confini di Concessione, mettendo insieme le migliori energie. Spero che
le tante personalità e i cittadini che frequentano i nostri sodalizi
vorranno impegnarsi nell’impresa realmente epocale cui accennava il
Presidente Amendola, sì come portatori di interessi, ma di interessi che
siano sempre inquadrati in un’idea di sviluppo sostenibile e di
protezione oculata che non può che essere condivisa da tutti, ognuno con
i propri mezzi, che siano intellettuali o finanziari e
materiali>>.
Fra i primi obiettivi di un possibile “Programma d'azione”,
in ordine sparso (anche se evidentemente da coordinare e condividere
con la più vasta comunità possibile): controllo civico sulla qualità
delle acque in ottemperanza a Norme e Piani vigenti, recupero e messa a
sistema di aree e immobili demaniali, bonifica e manutenzione permanente
del sistema fluviale attraverso un sistema di cooperazione
pubblico-privata, realizzazione di una serie di “progetti bandiera” e
progetti strategici, coinvolgimento ancor maggiore delle forze sociali
ed economiche, coinvolgimento di “testimonial” nel progetto di recupero
del Tevere (anche in vista dei 150 anni di Roma Capitale), definizione
dei più idonei strumenti di Programmazione Negoziata, proposta della
creazione di una Fondazione di Partecipazione che destini ricavi a una o
più azioni fra quelle su indicate, reperimento di Fondi (Europei,
Nazionali, etc), un “incubatore diffuso” di nuove professionalità e
molto altro.
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